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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
 
   
  CAMBIAMENTI CLIMATICI: LA CONFERENZA DI POZNAN DEVE PASSARE ALL´ALTA VELOCITA´ NEI NEGOZIATI SU UNA NUOVA TRATTATIVA GLOBALE PER IL CLIMA

 
   
   Bruxelles, 1 novembre 2008 - La Commissione europea e gli Stati membri dell´Ue hanno intenzione di procedere a ritmo pi¨´ sostenuto per quanto riguarda i negoziati internazionali su un nuovo trattato globale per il clima e spingeranno per portare avanti una serie di punti alla conferenza sui cambiamenti climatici dell´Onu che si svolger¨¤ a Poznan, in Polonia, dall¡¯ 1 al 12 dicembre prossimo. La conferenza di Poznan rappresenta una tappa importante nei negoziati internazionali che sono stati lanciati a Bali nel dicembre scorso e devono condurre alla conclusione del nuovo accordo alla fine del 2009 a Copenaghen. Il commissario Stavros Dimas, competente per l´ambiente, parteciper¨¤ alle riunioni di alto livello della conferenza l´11 e 12 dicembre. "La crisi finanziaria ha messo in evidenza la follia consistente nel trascurare i segnali di pericolo chiari" ha detto il commissario Dimas. "Con i cambiamenti climatici non possiamo permetterci di ripetere questo errore se vogliamo prevenire conseguenze economiche e sociali pericolose e forse catastrofiche nei prossimi decenni. Anche se ¨¨ troppo presto per aspettarci traguardi importanti, la conferenza di Poznan deve modificare il livello delle discussioni: da colloqui esplorativi devono trasformarsi in negoziati concreti ed inviare un chiaro segnale che mostri che il mondo ¨¨ pronto a concludere un trattato ambizioso sul clima fra un anno a Copenaghen". Obiettivi chiave dell´Ue per un nuovo accordo globale La futura strategia, che riguarder¨¤ il periodo successivo al 2012, quando gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulle emissioni saranno scaduti, dovr¨¤ contare su una partecipazione globale ed affrontare i cambiamenti climatici in modo onnicomprensivo ed ambizioso. La sua ´visione condivisa´ dovrebbe mirare, per i paesi industrializzati, a ridurre drasticamente le emissioni globali di gas serra entro il 2020 aiutando i paesi in sviluppo, con un sostegno tecnologico e finanziario, ad evolvere lungo un percorso a basso tenore di carbonio ed adattarsi all´incidenza dei cambiamenti climatici che sono ormai inevitabili. L´ue ¨¨ fermamente convinta che il surriscaldamento del pianeta non debba superare i 2¡ãC rispetto ai livelli preindustriali, poich¨¦ solide prove scientifiche indicano che oltre tale soglia il rischio di cambiamenti ambientali irreversibili, e probabilmente catastrofici, diverrebbe ben maggiore. Mantenersi al di sotto dei 2¡ãC significa che le emissioni globali raggiungeranno il punto culminante entro il 2020 e in seguito saranno almeno dimezzate, entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Per arrestare l´aumento delle emissioni globali i paesi industrializzati dovranno ridurre, entro il 2020, l´insieme delle emissioni del 30% rispetto ai livelli del 1990, mentre i paesi in sviluppo, in particolare le principali economie emergenti, dovrebbero contenere l´incremento delle emissioni mantenendole al di sotto del 15-30% rispetto al livello ´tutto come prima´ previsto per il 2020. Le priorit¨¤ di Pozna¨½ La conferenza di Pozna¨½ costituisce un´occasione importante per fare il punto sui negoziati svolti finora, accelerarne il ritmo e realizzare ulteriori progressi, e gettare fondamenta solide per l´ultimo anno di negoziato. I risultati chiave per i quali la Ue spinger¨¤ sono: accordo su un programma di lavoro chiaro che orienti i negoziati nel 2009, ivi compresa un´eventuale riunione ministeriale straordinaria a circa met¨¤ anno; progressi per l´adozione di un´ampia ´visione condivisa´ volta ad un´azione di cooperazione, che includa gli obiettivi per il 2020 e il 2050; riesame completo delle modalit¨¤ volte a migliorare e rafforzare il protocollo di Kyoto. Decisione sullo snellimento della gestione del "meccanismo di sviluppo pulito" del protocollo, che rappresenta un importante canale di finanziamento e di tecnologia ai fini di uno sviluppo a basso tenore di carbonio nei paesi in sviluppo: tale decisione ¨¨ possibile e di immediata attuazione; decisione tassativa volta a rendere operativo quanto prima il Fondo di adattamento a Kyoto per i paesi in sviluppo, risolvendo le difficolt¨¤ connesse alla fase iniziale. Le riunioni ad alto livello della conferenza si concentreranno sull´elaborazione di una visione condivisa e sulle modalit¨¤ di finanziamento del futuro accordo. Saranno precedute l´8 e 9 dicembre a Varsavia da una riunione internazionale dei ministri delle Finanze. Avendo gi¨¤ raggiunto un consenso globale in base al quale il nuovo trattato deve affrontare il disboscamento tropicale ¨C fonte di circa il 20% delle emissioni globali ¨C la Commissione europea promuover¨¤ le sue recenti proposte di dimezzare il disboscamento tropicale lordo entro il 2020 e arrestare la perdita globale di copertura forestale entro il 2030. La Commissione propone, fra l´altro, l´istituzione di un meccanismo mondiale del carbonio forestale per aiutare i paesi in sviluppo (cfr. Ip/08/1543). Pacchetto dell´Ue per il clima e l´energia L´ue ha mostrato il suo ruolo guida impegnandosi a ridurre le emissioni di almeno il 20% dei livelli del 1990, entro il 2020, e a ridurle fino al 30% se altri paesi industrializzati s´impegnano a riduzioni analoghe in base ad un nuovo accordo globale. Il pacchetto normativo in materia di clima e di energia proposto dalla Commissione nel mese di gennaio 2008 condurr¨¤ l´Ue molto in l¨¤ sulla via del conseguimento di tali obiettivi. I negoziati in merito stanno entrando nella fase conclusiva ed il pacchetto ¨¨ all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo l´11 e 12 dicembre, in concomitanza con le riunioni di alto livello a Pozna¨½. Contesto Per maggiori informazioni: http://ec. Europa. Eu/environment/climat/poznan_08. Htm . .  
   
 

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