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Notiziario Marketpress di
Lunedì 01 Dicembre 2008 |
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PROGETTO UE PER METROPOLITANA LEGGERA FRIULI VENEZIA GIULIA - SLOVENIA
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Trieste, 1 dicembre 2008 - Friuli Venezia Giulia, Veneto e Slovenia potranno iniziare congiuntamente a verificare la possibilità di realizzare una "circolare metropolitana" che colleghi l´area capodistriana ed i territori di Trieste e Gorizia ai tre poli aeroportuali di Ronchi dei Legionari, Venezia e Lubiana. Sull´iniziativa di una metropolitana leggera si è infatti manifestato il comune interesse delle Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, dei tre aeroporti, dei porti di Trieste e Capodistria, dei Comuni di Trieste, Gorizia, Capodistria, Venezia, Monfalcone, Sesana, Nova Gorica e Divaccia, della Provincia di Trieste, dell´Ezit e delle Università di Trieste, Venezia e Lubiana - con capofila l´Ince-iniziativa Centro Europea/segretariato esecutivo Corridoio V - che ora presenteranno tale progettualità ("progetto Adria_a") all´autorità di gestione che valuta l´assegnazione delle risorse finanziarie sui programmi di cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013. "Inizia dunque un percorso - sottolinea l´assessore regionale alla Viabilità ed ai Trasporti Riccardo Riccardi - sul quale registro con soddisfazione la disponibilità e la coesione di tante istituzioni, al di qua ed al di là del ´vecchio´ confine". A disposizione del progetto ci potrebbero essere 3,35 milioni di euro, di cui 400 mila a carico della Regione Friuli Venezia Giulia. In particolare "Adria_a" potrà essere finalizzato alla progettazione delle parti oggi mancanti alla metropolitana circolare Gorizia-nova Gorica-sesana-divaccia-capodistria-trieste-monfalcone-gorizia: si tratta della Trieste-capodistria e della Gorizia-nova Gorica, nonché dell´elettrificazione della Nova Gorica-sesana. Questa "circolare leggera" è previsto si connetta quindi alla futura linea ferroviaria del Corridoio V, al servizio anche degli aeroporti di Ronchi, Venezia e Lubiana. Si stima che l´opera possa venire a costare circa 100 milioni di euro, di cui oltre il 50 per cento potrebbe essere a carico di fondi Ue. . |
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