|
|
|
|
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 01 Dicembre 2008 |
|
|
|
|
|
È LOMBARDO UN QUINTO DELLE IMPRESE HIGH-TECH IN ITALIA OLTRE 27 MILA LE IMPRESE. NELLA CLASSIFICA ITALIANA BENE MILANO, BRESCIA, BERGAMO E LA METÀ DELL’INTERSCAMBIO TECNOLOGICO È LOMBARDO
|
|
|
|
|
|
Milano, 1 dicembre 2008 - La Lombardia, con le sue 27. 607 imprese, costituisce un quinto del totale nazionale delle imprese innovative e ad alto contenuto tecnologico (21,9%). Nella classifica nazionale Milano è prima concentrando il 12,1% delle aziende high tech, ma anche le altre lombarde si piazzano bene: Brescia al quinto posto con il 2,4% italiano, Bergamo all’undicesimo con l’1,8% e Varese al quattordicesimo con l’1,5%. Varese è la città più specializzata nello spazio con 18 aziende, 0,9% delle imprese innovative varesine. Brescia più specializzata nelle telecomunicazioni, 9,5% del high tech bresciano, Sondrio negli strumenti di precisione, 29,9% del proprio high tech e Lodi nella ricerca e sviluppo (2,7%) mentre la Milano tecnologica si dedica per il 65,8% all’informatica. Nell’interscambio con il mondo di prodotti high-tech la Lombardia con oltre 17 miliardi di euro rappresenta la metà del totale italiano, con un export lombardo che supera i 5 miliardi di euro e un import che sfiora i 12 miliardi nel 2007. E tra tutte le province lombarde è ancora Milano a imporsi nel commercio estero con l’81% del totale regionale e il 40,5% nazionale, seguono Varese e Pavia. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese e Istat al 2007. Se ne parla oggi in occasione della presentazione della Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione in Camera di commercio di Milano “Milano e la Lombardia – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - si pongono da sempre come avanguardia a livello nazionale ed europeo, a partire proprio dall’innovazione. Sull’innovazione il nostro territorio vanta infatti posizioni importanti: dal numero di imprese che si riferiscono a questo settore, all’occupazione nei settori ad alta tecnologia e conoscenza. In un mondo tuttavia sempre più interconnesso, e quindi più concorrenziale, occorre fare di più, soprattutto con i rischi di crisi. Servono in particolare iniziative per favorire la nascita delle idee innovative, per ampliare l’apertura verso nuove tecnologie, per investire nella ricerca e nello sviluppo. Una strategia di “fare sistema” che deve coinvolgere anche le istituzioni e che trova uno strumento importante proprio nella Agenzia dell’innovazione che presentiamo oggi”. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|