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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
 
   
  WWF: ‘REGIONI E COMUNI, MEZZA ITALIA ADERISCE ALL’”ANNO DEL CLIMA” CONSEGNATO IL CALENDARIO ‘ANNO DEL CLIMA’ A 9 REGIONI, GRANDI CITTÀ E OLTRE 200 COMUNI

 
   
  Roma, 1 dicembre 2008 - Ha percorso tutta l’Italia il lungo Road show istituzionale del Wwf per chiedere una “corsia d’ emergenza’ alla causa del clima. Conferenze, convegni e cerimonie per celebrare l’avvio dell’Anno del Clima: il Wwf ha incontrato le amministrazioni di 9 Regioni tra cui i Presidenti Soru, Martini, Vendola, Burlando, De Filippo, il sindaco di Venezia, Cacciari, le amministrazioni di Firenze, Roma, Napoli, Milano, Genova, Bari, Torino e oltre 200 Comuni. Tutti hanno ricevuto lo speciale Calendario Anno del clima e il Dossier “Effetto Global Deal” con cui il Wwf ha aperto la Campagna chiedendo di assumere come prioritario il tema dei cambiamenti climatici nel corso del 2009 e invocando per il pianeta un Trattato globale da chiudersi a dicembre 2009: questa è la sfida che il mondo deve cogliere per superare la crisi economica attuale e andare verso un mondo a Carbonio Zero. L’evento segue gli incontri con le principali istituzioni nazionali, Presidenza della Repubblica, Presidenza del Consiglio, Presidenza della Camera, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, avvenuti nei giorni scorsi. Venezia - Dalla città simbolo, Venezia, l’appello di Massimo Cacciari, il primo Sindaco incontrato dal Wwf nel round delle città . Cacciari, che ha ricevuto il Calendario Anno del Clima dal direttore generale del Wwf Italia, Michele Candotti, ha colto questa occasione per chiedere al Governo un indirizzo forte sulle politiche del clima su cui possono inserirsi le amministrazioni locali e fare in modo che il Paese non resti arretrato e sfrutti anche le opportunità di innovazione che la lotta al clima sta offrendo”. Il Wwf inoltre accoglie la richiesta di collaborazione che il Sindaco ha rivolto affinché la città diventi la sede della Corte Penale Internazionale dell’Ambiente per la Protezione della salute dell’uomo, del pianeta Terra e dei suoi ecosistemi. Sardegna - Il Presidente della Sardegna, Renato Soru, che ha incontrato il Presidente onorario del Wwf Italia, Fulco Pratesi, ha sottolineato che proprio in questi giorni molte zone della regione stanno soffrendo degli effetti dei cambiamenti climatici, con alluvioni e smottamenti dovuti allo straripamento dei fiumi. Ancora più significativa appare dunque la sua battaglia per il piano paesistico e contro la cementificazione delle coste e dell’interno. “Il Governo del territorio è fortemente collegato alle questioni del cambiamento climatico” – ha sottolineato Soru annunciando tra le azioni che spera di poter concludere quella della messa in efficienza energetica degli uffici delle amministrazioni pubbliche della Sardegna e lo sviluppo delle rinnovabili, nel rispetto delle regole territoriali. Toscana - Il Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, riconoscendo come cruciale il 2009 per i problemi dell´ambiente, ha annunciato di voler proporre una sorta di road map toscana per fissare tutti i passaggi anche attraverso un confronto con le altre Regioni. “Piano energetico, piano del paesaggio, fino alla riorganizzazione degli ambiti territoriali dei rifiuti sono tutti obiettivi sui quali, nel corso del prossimo anno, si dovranno raggiungere risultati concreti e per questo stiamo lavorando». Nelle intenzioni di Martini anche una giornata di confronto tra istituzioni, il mondo ambientalista toscano e una sessione dedicata ai cambiamento climatici in relazione alle conquiste scientifiche da inserire nel programma del meeting di San Rossore. “Ringraziamo tutte le istituzioni che fino ad oggi hanno accolto con favore la richiesta del Wwf, segno di una maturata sensibilità sull’emergenza clima al livello territoriale – ha dichiarato Enzo Venini, Presidente del Wwf Italia - che ha incontrato le amministrazioni locali in Sicilia – Tutte le amministrazioni hanno riconosciuto l’importanza delle azioni che è possibile fare per ridurre le emissioni di gas serra. Questo giro di incontri è particolarmente importante poiché, pur in presenza di un forte ruolo del Governo rispetto alle scelte sulle grandi infrastrutture energetiche, Regioni e Comuni possono svolgere, infatti, un ruolo fondamentale per assumere e far assumere al Paese il taglio deciso alle emissioni di Co2 come obiettivo prioritario e grande occasione di rilancio dell’economia basata sulla sostenibilità”. A fronte di una risposta così ampia delle Regioni e dei Comuni stupisce la tiepida, almeno per ora, risposta del Governo: da circa un mese il Wwf ha chiesto di incontrare i Ministri degli Affari esteri, dell’Ambiente, dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture ma ad oggi, al di là dell’incontro col responsabile delle relazioni esterne di Palazzo Chigi e della cortese lettera del Ministro Frattini, nessuna conferma. In particolare il Ministero dell’Ambiente, che rappresenterà le istanze dell’ambiente nel prossimo Summit di Poznan sul clima, non ha confermato alcun incontro nonostante numerose sollecitazioni. Il Ruolo Delle Regioni Per Il ‘Global Deal’ - Le Regioni hanno competenze dirette in settori chiave come autorizzazioni di nuovi impianti, interventi su mobilità e trasporti, autorizzazioni ai piani regolatori e quindi a nuove edificazioni, indicazioni di criteri ed obiettivi di risparmio energetico, e quindi di efficienza nella gestione di impianti ed immobili. L’esplicitazione e il rafforzamento di queste competenze sono avvenuti nel 2001 quando è stato approvato il nuovo titolo V della Costituzione con cui si è completato il conferimento delle funzioni amministrative in materia di fonti rinnovabili a Regioni e Province. Innanzitutto possono agire da volano di un nuovo modello energetico fondato su un sistema di “produzione distribuita”, ovvero, prodotta in piccoli impianti, diffusi sul territorio. Questo modello ha già prodotto, ad es. In Germania, benefici economici, occupazionali creando anche una maggiore consapevolezza e sensibilità dei cittadini sui temi dell’energia e degli impatti connessi. Inoltre hanno competenze prioritarie nel settore dei trasporti e del traffico, da cui derivano un terzo delle emissioni, e possono operare attraverso piani regolatori che assumano come direttrici taglio di emissioni, efficienza energetica e autoproduzione da fonti energetiche rinnovabili, nonché promuovere gli ‘acquisti verdi’ per le forniture dei servizi (carta riciclata, apparecchiature efficienti, etc) delle pubbliche amministrazioni. Le Regioni e gli Enti locali, nell’ambito del ruolo che è loro riconosciuto dalla Costituzione, possono poi opporsi, sulla base delle preoccupazioni per la sicurezza dei cittadini e per gli alti costi che rischiano di gravare sulla collettività, alla realizzazione di impianti nucleari sul territorio. Inoltre è decisivo che non consentano l’espansione in atto degli impianti più inquinanti per il clima, ovvero le centrali a carbone, che vengono riproposte anche per convertire impianti già esistenti e in qualche caso ricadenti addirittura in aree protette. L’ampio ventaglio di azioni concrete che le istituzioni possono attuare a partire dalle Regioni e dai Comuni è descritto anche nel Dossier “Effetto Global Deal” consegnato oggi. L’anno Del Clima - I prossimi Dodici mesi vedranno un’intensa attività diplomatica con molti appuntamenti di rilievo internazionale che potrebbero cambiare il mondo. Già dal prossimo 1 dicembre ben 192 paesi si riuniranno nel Summit Onu di Poznan (Polonia) per dare concretezza ai negoziati per raggiungere un accordo in grado di far fronte ai cambiamenti climatici e decidere così il futuro dell’umanità e del nostro pianeta. I cardini del Trattato internazionale sul clima dovranno ruotare attorno a pochi, seppur fondamentali e giganteschi impegni, vale a dire riduzione delle emissioni climalteranti per i paesi industrializzati almeno del 30% entro il 2020; impegno globale di riduzione dei gas a effetto serra dell’80 per cento entro il 2050; finanziamento urgente alle politiche di adattamento nei paesi più vulnerabili; accesso alle tecnologie pulite e sostenibili per le economie in via di sviluppo. Nel Dossier consegnato alle istituzioni si elencano gli scenari del clima che cambia, lo stato di conoscenza scientifica, domande e risposte sul nuovo Accordo Globale, gli ‘attori’ dei negoziati internazionali; si analizzano le politiche per il clima, il ruolo del Governo, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nella lotta al cambiamento climatico; infine, si disegna la sfida dell’innovazione di un’energia che cambia e le ‘migliori pratiche’ appoggiate dal Wwf, come il programma internazionale “Climate Savers” e il progetto “Top Ten”. Http://generazioneclima. Wwf. It .  
   
 

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