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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Dicembre 2008
 
   
  ABUSI E PEDOPORNOGRAFIA, UN´EPIDEMIA SILENZIOSA CHE DEVE ESSERE COMBATTUTA CON OGNI MEZZO

 
   
  Durante le giornate per l’apertura dell’anno giudiziario 2008, tenutesi in tutte le Procure d’Italia, sono stati resi pubblici i numeri reali sui crimini commessi contro i minori nel 2007. I dati sono drammatici. Nel 2007 sono state aperte circa 3. 000 pratiche legate a minori scomparsi, il 20% dei quali non viene più ritrovato e si sospetta per immissione nel circuito delle reti pedopornografiche” . A dichiararlo l’assessore regionale alle politiche sociali, Anna Coppotelli a margine di una conferenza stampa organizzata a Frosinone dall’associazione Onlus La Caramella Buona. “Solo nel primo semestre del 2006 i siti, collettivi o individuali, pro-pedofilia hanno avuto un incremento del 300% - ha continuato l’assessore - la criminalità legata alla pedofilia in internet, produce un introito giornaliero di circa 90mila euro per sito. In Italia si è registrato un aumento del 30% dei casi di abusi sessuali sui bambini, rispetto agli anni precedenti – ha aggiunto. Si è mantenuta tragicamente bassa l’età media delle vittime di abuso, che va da zero a cinque anni. E le Regioni più colpite sono la Lombardia, il Veneto, il Lazio e la Campania”. “Per molti di essi la negazione dei diritti è la vera norma di vita. Bambini uccisi dalle guerre e dalla fame, bambini mutilati dalle mine, bambini schiavizzati, bambini abusati. In molti paesi l’abuso è socialmente accetto o persino legale – ha detto ancora la Coppotelli – e purtroppo l’Italia persiste ad essere uno dei paesi a esportazione di turisti sessuali. ” “Alle mete consolidate, come Romania e Thailandia, nuovi territori di caccia sono stati aggiunti: l’Ungheria che nel 2006 ha visto triplicati i reati di abusi a danno di minori e il Kenya, dove esistono circa 15 mila bimbi di strada vittima di violenza. Nell’europa orientale 1 milione e 500mila bambini vivono fuori dalla famiglia, 900mila dei quali sono rinchiusi in istituti, spesso in condizioni ai limiti della sopravvivenza. Abusi e pedopornografia sono un’epidemia silenziosa – ha concluso la Coppotelli - che deve essere combattuta con ogni mezzo possibile”.  
   
 

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