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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Dicembre 2008
 
   
  MIGLIORA LEGGERMENTE STATO SALUTE GIOVANI VENETI PRESENTATO STUDIO COMPARATIVO TRA RILEVAZIONI OMS 2002-2006 CALATO USO ALCOOL, DROGHE, FUMO. SCENDE ANCHE BULLISMO PERCENTUALI PERO’ ANCORA ALTE SU MEDIA EUROPEA

 
   
   Verona, 2 dicembre 2008 - Lo stato di salute dei giovani veneti tra 11 e 15 anni, in un quadriennio (2002-2006) è andato migliorando, seppur leggermente, e trovandosi ancora nella “bassa classifica” europea. In controtendenza rispetto al percepito, ad esempio, è diminuito l’uso di alcool, fumo e droghe, ed è calata la percezione di aver subito atti di bullismo a scuola. Aumentano invece i casi di obesità o sovrappeso e cresce fortemente l’insoddisfazione per il proprio corpo, così come aumentano i giovani che dichiarano di sentire fortemente lo stress da carico scolastico. Queste indicazioni sono emerse oggi a Verona, alla presentazione del volume “I Giovani in Veneto”, tenutasi alla presenza degli Assessori regionali Sandro Sandri (Sanità) e Stefano Valdegamberi (Politiche Sociali). Lo studio approfondisce e confronta i risultati di una duplice rilevazione quadriennale svolta su un campione di 6. 744 giovani veneti di 11,13 e 15 anni, nell’ambito del Progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Health Behaviour in School Aged Children”, realizzato dalla Regione del Veneto, in collaborazione con il Centro Regionale di Riferimento per la Promozione della Salute dell’Ulss 20 di Verona, l’Università di Padova e la Direzione Scolastica Regionale per il Veneto. “Uno strumento prezioso – ha detto Sandri – per tarare al meglio le future azioni di prevenzione e per portare indicazioni utili al Tavolo di confronto tecnico tra Commissione Europea e un gruppo di Regioni leader in sanità, denominato ‘G6’, del quale il Veneto fa parte con Catalogna, Fiandre, Scozia, Bassa Austria e North West England, sul Programma Europeo di Salute 2008-2013, che dedica proprio alla promozione di stili di vita salutari e alla prevenzione ben 5 miliardi di euro. Come Assessore alla Sanità – ha aggiunto Sandri – mi devo occupare più delle ombre che delle luci e quindi, da questo studio, traggo chiare indicazioni sulla necessità di potenziare il lavoro sul fumo, sulle droghe, sull’alcool, e sullo stile alimentare, perché percentuali di contiguità attorno al 20%, seppur in calo rispetto agli anni passati, sono decisamente ancora troppo alte”. Per Valdegamberi, “si tratta di dati ancora in chiaroscuro, ma con elementi di positività che non vanno trascurati. La tendenza è ad una diminuzione dei comportamenti scorretti e questo è un segnale inequivocabile che il lavoro fatto finora ha prodotto risultati. Ciò che abbiamo saputo oggi – per Valdegamberi – è uno stimolo ad essere ancora più incisivi, coinvolgendo sempre di più prima di tutto la famiglia, poi la scuola, e quell’immenso patrimonio che è il Terzo Settore, da sempre impegnato capillarmente su queste problematiche”. Vediamo alcuni degli esiti dello studio, rispetto ai principali ambiti indagati. L’uso di droghe, indagato solo tra i 15enni, fa emergere che il 25% del campione dichiara di aver fatto uso di cannabis nel corso della vita e il 20% lo ha fatto nell’ultimo anno. Più coinvolti i maschi delle femmine. L’attività fisica viene praticata di più dagli 11enni (il 36% lo fa almeno un’ora al giorno per 5 giorni), seguiti dal 34,5% dei 13enni e dal 28,5% dei 15enni. Tra le abitudini alimentari, far colazione tutti i giorni è una (buona) abitudine che scende con il crescere dell’età, mentre è bassissimo (il 15%) il consumo di frutta e verdura. La percezione della propria immagine vede una notevole crescita dei ragazzi insoddisfatti del proprio corpo: lo sono il 27,6% degli 11enni, il 29,4% dei 13enni e il 33,5% dei 15enni. Per quanto riguarda il bullismo a scuola, le percentuali di coloro che dichiarano di aver attuato atti di bullismo verso un compagno sono del 28,6% tra i 13enni, del 25,9% tra i 15enni, e del 21,3% tra gli 11enni. Sia gli atti compiuti che quelli subiti sono comunque in diminuzione (Nb: nello studio non sono contemplati gli atti che hanno originato veri e propri reati). Infine, rispetto alla salute sessuale, indagata solo tra i 15enni, il 27% dei ragazzi dichiara di aver già avuto rapporti. Riguardo ai metodi anticoncezionali, il preservativo è il più utilizzato (78,1%), contro l’11,7% della pillola. .  
   
 

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