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Notiziario Marketpress di
Martedì 09 Dicembre 2008 |
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CONVEGNO DEL TAVOLO VENETO POLITICHE SOCIALI: NECESSARIO INNANZITUTTO POTENZIARE LA FAMIGLIA RICONOSCENDO SUO VALORE SOCIALE ED ECONOMICO
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Venezia, 9 dicembre 2008 - “L’invecchiamento della popolazione, la non autosufficienza e la disabilità, le difficoltà della famiglia, la diminuzione delle risorse, la non ottimizzazione dei servizi sono i fenomeni sociali a cui gli enti locali ed il loro sistema di welfare quotidianamente devono fare fronte. La prima cosa da fare per rispondere a queste emergenze è riconoscere il valore di ammortizzatore sociale primario della famiglia, che è volano insostituibile per moltiplicare le risorse e i servizi”. Lo ha detto l’Assessore alle politiche sociali della Regione Veneto, Stefano Valdegamberi, intervenuto il 4 dicembre a Mestre, all’Auditorium della Provincia di Venezia, dove si è tenuto il convegno dal titolo “Per un nuovo governo dei sistemi locali di welfare” promosso dal Tavolo Veneto per le Politiche Sociali. “Il sistema di welfare oggi esistente nel territorio regionale va meglio accordato e reso più omogeneo in termini di gestione ed organizzazione locale per prevenire le differenze tra territorio e territorio nell’accesso ai servizi e alle prestazioni e garantire così a tutti i cittadini la stessa offerta sociale e sociosanitaria”. Egli ha inoltre sottolineato l’esigenza prioritaria di valorizzare tutti gli attori del welfare veneto, dal volontariato, al terzo settore, alle istituzioni pubbliche e private che devono concorrere assieme e con pari dignità, ciascuno nel proprio ruolo, al funzionamento della rete dei servizi sociali e socio-assistenziali. Per quanto riguarda l’immediato, Valdegamberi ha sostenuto la necessità di far uscire le politiche sociali dai vincoli del patto di stabilità governativo e ha ribadito l’importanza della realizzazione dei Piani di zona, strumenti con i quali i territori locali definiscono le politiche d´intervento raccordando i piani della domiciliarità, della non autosufficienza, dei disabili, dei giovani. Valdegamberi, in qualità di responsabile degli Assessori alle politiche sociali delle Regioni, ha infine ricordato la piattaforma che le Regioni hanno presentato al Governo nel settore delle politiche sociali: escludere l’ambito delle politiche sociali dal patto di stabilità, almeno con riferimento a tutti gli interventi e i servizi assicurati nell’ambito dei piani sociali di zona e, in ogni caso, per le principali aree di interventi, quali ad esempio la famiglia, i disabili, la non autosufficienza, i minori, e l’inclusione sociale; superare le linee di finanziamento con fondi a gestione vincolata, destinati ad interventi specifici che non riconoscono il ruolo delle Regioni nella definizione dei sistemi di welfare locale; determinare le risorse del Fnps, su base annuale e pluriennale, in modo distinto e separato dalle risorse destinate ai diritti soggettivi, collegati a leggi dello Stato e gestiti dall’Inps; stipulare un Patto per lo sviluppo delle politiche sociali che individui: obiettivi e scelte che permettano alle amministrazioni regionali e comunali, risorse certe, definite ad inizio anno, per programmare gli interventi e i servizi a favore della famiglia, degli anziani, dei minori ed in generale delle fasce deboli della popolazione; le modalità per avviare in tempi brevissimi e non più procrastinabili un processo rapido di definizione di un sistema organico dei livelli essenziali delle prestazioni sociali . |
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