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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Settembre 2006
 
   
  CONTENUTI E NUMERI DI QUALITÀ PER IL FORUM SPUMANTI D’ITALIA 2006

 
   
  Cresce la rappresentatività nazionale. Maggior attenzione alla didattica e ad un consumo consapevole. Affrontati i temi più scottanti: nuove regole per la denominazione degli spumanti, la salvaguardia del termine “Spumante”, la concorrenza sui mercati stranieri, l’estensione del consumo a tutto pasto. Il Forum dà appuntamento a Roma il 21 ottobre. Convince il nuovo corso del Forum Spumanti d’Italia che ha chiuso ieri i battenti della Mostra&enoteca in Villa dei Cedri a Valdobbiadene (Treviso) dopo una 4 giorni di full-immersion nel mondo spumantistico pensato in particolare per assecondare le richieste di operatori professionali da un lato ed appassionati dall’altro. Infatti il Forum 2006 – disegnato dal direttore Giampietro Comolli con il sostegno di Comune di Valdobbiadene, Regione Veneto, Camera di Commercio e Provincia di Treviso, e la partnership strategica di Veneto Banca - ha voluto dare maggior spazio ad eventi, degustazioni, incontri mirati ad incentivare un consumo consapevole ed informato degli spumanti. Questo con la creazione ad esempio di Aule tematiche di degustazioni dedicate ciascuna a singoli territori o denominazioni, ed ancora con il largo spazio riservato nel programma della manifestazione alle degustazioni guidate a cura di Veronelli Editore e alle Officine dei Sapori&spumanti. Una nuova impostazione che, in sede di bilancio, ha dimostrato di funzionare, raccogliendo in primis il consenso delle aziende che hanno presentato al Forum circa 350 etichette provenienti da tutta Italia e in particolare dalle aree Doc e Docg più prestigiose. Ma anche gli appassionati sono accorsi numerosi in Villa dei Cedri con circa 5. 500 ingressi di cui 400 stranieri. Oltre 1000 gli addetti ai lavori fra sommelier, enologi, ristoratori, enotecari ecc. Che hanno visitato il Forum 2006, mentre un altro migliaio di appassionati hanno partecipato alle 5 Officine dei Sapori&spumanti e alle Degustazioni a cura di Veronelli Editore. Nei 4 giorni sono state stappate dai sommelier dell’Ais 3. 500 bottiglie e serviti 33. 000 calici. Cresciuta anche la presenza dei mezzi di comunicazione con ben 128 giornalisti italiani e stranieri accreditati, 18 radio e 22 televisioni nazionali e regionali. Nutrita anche la presenza di autorità in particolare nella giornata inaugurale a cominciare dai tre sottosegretari, Cesare De Piccoli, Ministero dei Trasporti, Paolo Giaretta, Ministero dello Sviluppo Economico e Guido Tampieri, Ministero alle Politiche Agricole e Alimentari, insieme a Pietro Giorgio Davì, Sindaco di Valdobbiadene, Floriano Zambon, Presidente di Altamarca organizzatrice del Forum, ai rappresentanti nazionali di Coldiretti, Confagricoltura e Cia, al Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, al Presidente della Cciaa di Treviso e Unioncamere Veneto, Federico Tessari, al Vicepresidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Ma non sono solo i numeri a qualificare l’edizione 2006 di un Forum che si presenta sempre di più come il punto di riferimento, di incontro, di analisi e di proposta dei grandi temi che attraversano il settore. Non a caso in concomitanza con l’evento si sono riuniti, su invito del Forum e di Altamarca, attorno ad uno stesso tavolo i grandi protagonisti della produzione italiana e dei Consorzi per confrontarsi a viso aperto sul tema cruciale di definire nuove regole per la “Designazione, Denominazione, Presentazione dei vini spumanti”. Anche il Ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Paolo De Castro, ha voluto intervenire all’importante incontro in collegamento telefonico assicurando che “il Ministero non potrà far altro che assecondare e lavorare nella direzione di raggiungere gli obiettivi che nascono da un gruppo di lavoro qualificato”. E fra le indicazioni emerse una in particolare ha trovato tutti d’accordo: la parola Spumante non si tocca, fa parte di un linguaggio comune sedimentato nella mente del consumatore, mentre occorre eliminarla quanto prima nella designazione dei vini gassificati. Inoltre è necessario fare chiarezza sui metodo e sulle denominazioni, dando dei contenuti precisi alla legge 164 e alle norme europee, con l’obiettivo di far capire al consumatore le differenze e le prerogative delle due tipologie. “Oggi l’85% dei prodotti sono a indicazione e a denominazione – sottolinea Comolli – e gli spumanti gassificati (come i frizzanti) sono una marginalità, quasi totalmente indirizzata all’estero. È necessario quindi un cambio di rotta o perlomeno una armonizzazione con il mercato per consentire sviluppo e maggiore chiarezza verso il consumatore. Il mondo spumantistico da sempre è espressione di creatività e di ricerca individuale, per cui un confronto diretto e concreto può essere utile ed è anche il basilare obiettivo del Forum”. E’ stato invece il Sottosegretario all’Agricoltura, Guido Tampieri, nel corso della giornata inaugurale del Forum, a lanciare l’allarme sulle nuove sfide che aspettano il settore spumantistico sul mercato globale “dove saremo chiamati confrontarci – ha sottolineato Tampieri – in particolare con paesi concorrenti “export-oriented” in forte avanzata come ad esempio Spagna e Nuova Zelanda. Per farlo ci sarà bisogno sì di difendere peculiarità e tratti distintivi dei singoli prodotti, ma anche di individuare cabine di regia comuni, come Buonitalia e lo stesso Forum”, in grado appunto di mettere assieme le energie ed indicare la rotta di un settore che conta di 813 aziende in Italia, 3. 000 etichette, un fatturato all’origine di oltre un miliardo di Euro che diventano quasi 2 al consumo. , con 252,5 milioni di bottiglie prodotte nel 2005 ( 232 con il metodo charmat e 19,5 con quello classico) di cui 110 esportate, nell’ambito di una produzione mondiale di 2 miliardi e 200 milioni, e che pur ha fatto registrare nel primo semestre un più 5% nei consumi interni. Dati questi insieme a molti altri raccolti dall’Osservatorio Nazionale sugli Spumanti nel “Rapporto 2006” presentato durante il Forum e che testimoniano come “gli spumanti in questi anni – ha ricordato il Sottosegretario Tampieri – abbiano conquistato una presenza nello stile di vita italiano: non si aprono più solo per le festività, ma per fare festa e questo lo si può fare tutti i giorni”. Ma rimane comunque molto ancora da fare per estendere il consumo degli spumanti in particolare a tavola, tanto che il Forum ha voluto creare degli appuntamenti convivial-culturali all’interno di Cantine del Prosecco Doc in cui sono stati serviti spumanti provenienti da altri grandi territori vocati, proprio con lo scopo di far riflettere gli addetti ai lavori, abituati a regole troppo rigide negli abbinamenti e chiamati invece in queste occasioni a confrontarsi con abbinamenti, talvolta anche un po’ forzati o provocatori, per dimostrare sul campo che davvero gli spumanti italiani, anche per la loro straordinaria varietà, possono accompagnare l’intero pasto. Il Forum Spumanti d’Italia ora si sposterà a Roma,il 21 ottobre, dove presso il Grand Hotel Parco dei Principi si svolgerà il “Primo Festival Nazionale Vini Spumanti e oltre…e dintorni”.  
   
 

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