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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Dicembre 2008
 
   
  “COSÌ IL FONDO SOCIALE EUROPEO MI HA CAMBIATO LA VITA” AL CONVEGNO LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI DEI 90MILA TRENTINI DEI CORSI FSE

 
   
   Trento, 11 dicembre 2008 – La Commissione europea è la prima a riconoscerlo: il Fondo sociale europeo (Fse), ancorché rappresentare il principale strumento comunitario per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l’integrazione nel mercato del lavoro dei Paesi membri, rimane un oggetto misterioso: 1 cittadino europeo su 10 non sa che cosa fa, a cosa serve. Ma se da Bruxelles scendiamo in Trentino, si scopre che su poco più di 500mila abitanti sono oltre 90mila quelli che il Fse lo hanno conosciuto da vicino (con un grado di soddisfazione personale che raggiunge il 95 per cento) partecipando a qualche percorso di formazione. Più di 20mila, in particolare, hanno potuto usufruire di buoni formativi rilasciati dalla Provincia per frequentare, gratuitamente, un corso di lingue straniere o di informatica. Oltre 200mila sono invece i cittadini trentini che, dal 2003 al 2007, si sono rivolti agli Sportelli di orientamento formativo territoriale. Numeri che, assieme al pieno utilizzo di tutte le risorse Fse assegnate alla Provincia autonoma di Trento, dimostrano come il Trentino sia una delle realtà territoriali che più credono in questo importante strumento di crescita e progresso e che hanno fatto da sfondo al convegno “Fondo sociale europeo – Investiamo nel vostro futuro” che si è tenuto stamane al Teatro Sociale. In sala, sollecitati da Massimo Cirri, conduttore del programma Caterpillare di Radio2, studenti, diplomati e lavoratori, che hanno spiegato, per la prima volta, come il Fondo sociale europeo ha cambiato la loro vita. “Il Fondo sociale europeo – ha detto l’assessore all’istruzione Marta Dalmaso – ha offerto e sta offrendo opportunità incredibili, che in Trentino si è riusciti ad esplorare in molti campi. I grandi risultati ottenuti testimoniano la bontà delle scelte compiute”. Una valutazione confermata da Gloria, Roberta, Maurizio, Tamara, Lorenzo, Patrizia, Walter ed altri ancora, ragazze, giovani diplomati, lavoratori, genitori, che hanno raccontato la loro esperienza Fse, di come sono venuti a conoscenza delle opportunità di formazione e crescita offerte dal Fondo, di come hanno utilizzato le nuove competenze, non solo professionali ma anche relazionali, acquisite durante i corsi da loro frequentati. Voci ed esperienze “dal vivo”, che hanno fatto da contrappunto agli interventi di Maurizio Corradetti e Christopher Sharp della Commissione europea, che hanno spiegato come, in cinquant’anni (il Fse è stato creato nel 1957), il Fondo sia cambiato negli strumenti e negli obiettivi e di come sia oggi percepito nei Paesi membri, di Paolo Leon dell’Università di Roma Tre sulle prospettive ora aggiornate dalla crisi economica, e di Alberto Vergani della Task Force provinciale Fse sui risultati delle azioni promosse in Trentino. .  
   
 

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