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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Dicembre 2008
 
   
  POLITICA E BUROCRAZIA FRENANO L’INNOVAZIONE NELLA P.A. DEL MEZZOGIORNO UN’INDAGINE DEL CENSIS NE INDIVIDUA GLI OSTACOLI.

 
   
   Roma, 15 dicembre 2008 – Troppa influenza della politica, scarsa capacità di «fare rete» con gli altri enti, eccessivo peso della burocrazia e una diffusa propensione all’autoreferenzialità: sono questi i principali freni all’innovazione delle Pubbliche Amministrazioni del Mezzogiorno. Lo rivela un’indagine del Censis volta a individuare i vincoli allo sviluppo di reti di eccellenza per la ricerca scientifica, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nei contesti territoriali del Sud. Scarsa efficienza delle amministrazioni pubbliche. L’opinione del personale degli enti pubblici del Mezzogiorno sull’efficienza dell’amministrazione di appartenenza, ovvero sulla capacità di sfruttare al meglio tempi e risorse disponibili, è generalmente critica. Una visione positiva è espressa invece sulla capacità di raggiungere, nonostante tutto, gli obiettivi prefissati. In particolare, il 55,4% del campione giudica il proprio ente per nulla o poco efficiente, con un’accentuazione tra il personale di regioni ed enti locali (63,8%). Il 60,6% ritiene invece che la propria amministrazione sia spesso o sempre efficace (soprattutto nelle istituzioni accademiche e scientifiche) (tab. 1). Incoerenza tra mission e obiettivi: il «peso» della politica. Non sempre gli obiettivi da raggiungere fanno riferimento a principi guida coerenti con la mission delle strutture pubbliche. Se nel circuito università-ricerca a guidare le azioni è il progresso del sapere scientifico e tecnologico (per il 35,4% degli intervistati), regioni ed enti locali sembrano condizionati soprattutto dalle «pretese» dei referenti politici (29,8%). Per i dipendenti delle camere di commercio, invece, il volano è rappresentato dalle attese degli stakeholders (44%, mentre per il 12% è la politica a guidare le scelte). Autoreferenzialità e isolamento. Efficacia sì, ma del tutto autoreferenziale: così si esprime il 22,1% degli intervistati a proposito degli enti di appartenenza, sottolineando l’eccessiva attenzione per il mero rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative. Un dato che sale al 27,9% nelle istituzioni scientifiche e universitarie. Un secondo sintomo di autoreferenzialità emerge dalla debolezza delle relazioni interistituzionali, vista la sostanziale assenza di reti solide e durature con il circuito nazionale o europeo della produzione scientifica e tecnologica. Per il 57,8% dei dipendenti di regioni, enti locali e camere di commercio le relazioni tra il proprio ente e le università o i centri di ricerca sono rare (45,4%) o del tutto assenti (12,4%) (tab. 2). Le relazioni con l’Europa. Il personale del segmento accademico-scientifico, pur riconoscendosi parte di una rete di relazioni con analoghe strutture presenti sul territorio nazionale (81,4%), giudica del tutto insufficiente il collegamento con il mondo accademico e scientifico europeo: solo il 42,8% segnala, per la propria struttura, relazioni molto o abbastanza frequenti con l’Europa. L’isolamento riguarda soprattutto gli enti locali: il 48,3% ritiene che i contatti siano inesistenti, mentre il 42% li ritiene poco frequenti. I rapporti con il tessuto produttivo. Anche i rapporti con il tessuto produttivo, verso cui dovrebbero indirizzarsi gli interventi pubblici a sostegno del trasferimento tecnologico, appaiono poco soddisfacenti. Il 61,9% degli intervistati lamenta una scarsa o nulla frequentazione, in particolare all’interno degli enti locali (65,4%). Nella dimensione locale, il 42% degli intervistati riferisce una rarefatta frequentazione con i luoghi di produzione dell’innovazione (tab. 3). Come favorire il trasferimento tecnologico. La richiesta più diffusa per favorire il trasferimento tecnologico verso le imprese consiste nell’individuare o creare soggetti e canali di interfaccia che facilitino l’interazione tra gli istituti di ricerca e il tessuto imprenditoriale. Si tratta di un’esigenza avvertita soprattutto dagli istituti di ricerca (58,9%), ma che raccoglie la maggioranza relativa di segnalazioni (36,8%) anche tra il personale di regioni, enti locali e camere di commercio (tab. 4). Il 35,6% del personale delle Pubbliche Amministrazioni sottolinea l’ostacolo costituito dalla mancanza di accordi tra rappresentanze imprenditoriali, amministrazioni pubbliche, università ed enti di ricerca, mentre gli intervistati del circuito accademico-scientifico ritengono, nel 45,9% dei casi, che tali accordi sarebbero essenziali al trasferimento tecnologico. Il progetto Karma@pa, realizzato dal Censis in collaborazione con Area Science Park di Trieste, London School of Economics e Interact, è stato sviluppato nell’ambito di un’azione pilota promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca relativa ad attività di alta formazione previste nel Pon Ricerca 2000-2006. L’indagine, presentata oggi al convegno conclusivo presso il Miur, si basa sulle risposte di un campione dei partecipanti ai corsi (complessivamente circa 4. 000), appartenenti a circa 150 amministrazioni (regioni, enti locali, università, centri di ricerca, camere di commercio e istituti per l’alta formazione artistica e musicale) delle Regioni ex obiettivo 1 (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna). Www. Karma-pa. It Tab. 1 - Opinione degli intervistati sull´efficacia ed efficienza dell´ente di appartenenza (val. %)
Sempre Spesso Raramente Mai
Efficienza
Pubbliche Amministrazioni 2,5 33,7 55,7 8,1
Università-centri di ricerca 4,2 45,4 45,0 5,4
Totale 3,6 41,1 49,0 6,4
Efficacia
Pubbliche Amministrazioni 4,0 48,1 43,8 4,0
Università-centri di ricerca 6,4 58,8 32,5 2,2
Totale 5,5 55,1 36,4 2,9
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 2 - Principi guida che determinano l´attività degli enti di appartenenza (val. %)
Pubbliche Amministrazioni Università-centri di ricerca
1 Le «pretese» dei referenti politici (29,8%) Il progresso del sapere scientifico e tecnologico (35,4%)
2 Il rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative (22,1%) Il rispetto degli adempimenti e delle procedure amministrative (27,9%)
3 L´attuazione delle politiche pubbliche (20,3%) Le aspettative di carriera del personale interno (14,2%)
4 Le attese degli stakeholders (19,8%) Le attese degli stakeholders (11,6%)
5 Le aspettative di carriera del personale interno (6,0%) Le «pretese» dei referenti politici (9,2%)
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 3 - Frequenza delle relazioni tra l’ente di appartenenza e il sistema produttivo (val. %)
Molto frequenti Abbastanza frequenti Poco frequenti Inesistenti
A livello nazionale
Pubbliche Amministrazioni 5,0 29,6 46,7 18,7
Università-centri di ricerca 10,6 29,5 47,6 12,2
Totale 8,6 29,5 47,4 14,5
A livello locale
Pubbliche Amministrazioni 19,9 39,1 33,3 7,7
Università-centri di ricerca 18,8 38,6 35,1 7,6
Totale 19,0 38,8 34,5 7,7
Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 Tab. 4 - Ostacoli al trasferimento tecnologico verso il sistema produttivo nelle regioni del Mezzogiorno (val. %)
Pubbliche Amministrazioni Università-centri di ricerca (*)
1 Non ci sono soggetti e canali di interfaccia (36,8%) Non ci sono soggetti e canali di interfaccia (58,9%)
2 Mancano accordi tra rappresentanze imprenditoriali, amministrazioni pubbliche e università-centri di ricerca (35,6%) Manca un´adeguata rilevazione dei fabbisogni di innovazione (20,9%)
3 Manca un´adeguata rilevazione dei fabbisogni di innovazione (20,8%) Nei centri di ricerca manca un´adeguata valutazione del ritorno dei progetti in termini di applicazione industriale (20,2%)
4 Nei centri di ricerca manca un´adeguata valutazione del ritorno dei progetti in termini di applicazione industriale (6,8%)
(*) Il questionario rivolto a università e enti di ricerca non prevedeva l´item relativo alla mancanza di accordi Fonte: indagine Censis, progetto Karma@pa 2008 . .
 
   
 

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