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Notiziario Marketpress di
Lunedì 15 Dicembre 2008 |
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FORESTE, ECCO COME LA TOSCANA CURA IL SUO ‘POLMONE VERDE’ TUTTI GLI INVESTIMENTI REGIONALI PER PROTEGGERE 1.150MILA ETTARI DI BOSCO PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO 2007 A PALAZZO MEDICI RICCARDI
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Firenze, 15 dicembre 2008 - «La Toscana, con i suoi 1. 151. 539 ettari di bosco, è il “polmone verde” d´Italia. La Regione gestisce e preserva questo importante patrimonio grazie al Programma forestale regionale che stanzia, nel periodo 2007-2011, oltre 150 milioni di euro (31 milioni per il 2007 e oltre 30 milioni per ciascuno degli anni successivi). Nel 2007 è stato definito anche il nuovo Piano di sviluppo rurale 2007-2013, con risorse pari a circa 180 milioni di euro». E’ quanto ha affermato oggi Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, durante la presentazione del Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana (Raft) nel 2007. Il territorio toscano è coperto di foreste e boschi per oltre il 50%: 1. 015. 728 ettari di foreste, unite a 135. 811 ettari delle “altre terre boscate”, costituiscono la superficie di bosco in assoluto più estesa tra tutte le regioni italiane. Q uesto quanto certificato dall´Inventario nazionale delle foreste e dei serbatoi di carbonio ed illustrato oggi dalla Direzione Generale dello Sviluppo Economico della Regione Toscana ed Arsia. Il Rapporto, giunto alla sua terza edizione, evidenzia dunque che i boschi della Toscana sono il primo “magazzino” di stoccaggio italiano della Co2. «Il Rapporto delle foreste, giunto alla terza edizione – sottolinea Maria Grazia Mammuccini, amministratore Arsia - oltre all’impostazione metodologica seguita nella sua stesura, i focus, e attraverso l’analisi dei principali “indicatori”, intende approfondire tutte le novità del settore. Si tratta di uno strumento di lavoro fondamentale per la programmazione nel settore forestale e offre un quadro del valore che questo patrimonio rappresenta per la Toscana, in termini di tutela del paesaggio e della biodiversità e di risorsa economica, ambientale e paesaggistica per le aree rurali e marginali. Questo Terzo Rapporto rimane ancora oggi unico in Italia, e si conferma sempre più fondamentale non solo a supporto della programmazione regionale, ma anche per comunicare ai cittadini toscani la risorsa e quei valori rappresentati dai boschi della nostra regione. » Questo patrimonio regionale è concentrato soprattutto nelle province di Massa (66,8% di copertura forestale), Lucca (60,6%), Prato (58,6%) e Pistoia (56,2%); i valori più bassi della regione si registrano nell´area pisana (34,9%), mentre Firenze si colloca nella fascia intermedia con un 49,1% di foreste. Le specie più diffuse su tutto il territorio sono il Cerro, il Castagno e la Roverella. Con 241. 680 ettari le cerrete coprono oltre il 22% del territorio, i castagneti il 16% (178. 336ha), le leccete quasi il 13% (139. 680) ed i querceti di Roverella il 12% (130. 608ha). Questo sistema, ricco e vitale, corre, però, anche dei pericoli, primo fra tutti gli incendi. 494 sono incendi boschivi registrati in Toscana per l´anno 2008, che hanno interessato 927ha di superficie boscata. Rispetto agli ultimi anni il 2008 ha evidenziato un calo di incendi, dopo il deciso incremento del 2007, anno particolarmente difficile (+19% rispetto al 2006). La superficie media per evento è scesa, nel 2008, a 1,88 ha rispetto al 2,3 ha del 2007. Rispetto al dato nazionale, 4. 897 incendi boschivi che hanno percorso 37. 539 ettari di cui 15. 270 boscati, la Toscana però ad oggi risulta ancora una delle regioni più “calde” d´Italia, nonostante il decremento. Inoltre la marcata riduzione delle precipitazioni piovose ha avuto evidenti ricadute sullo stato fisiologico di alberi e foreste, sia di latifoglie che di conifere. Nel corso del 2007 sono stati effettuati complessivamente 879 rilievi che hanno evidenziato la sofferenza di alcune aree boscate per la diffusione di gravi malattie, quali la processionaria sui querceti e nelle pinete, il cancro corticale sul cipresso, il mazzococcos sulle pinete ed altre malattie su castagneti ed abetine. Per la gestione del patrimonio boschivo toscano il Raft 2007 evidenzia un decremento del 17,3% del numero delle richieste di interventi selvicolturali su proprietà privata, per un totale di interventi che interessano 15. 576 ha, concentrati soprattutto nel taglio del ceduo semplice (78% del totale). Scheda 1 - Risorse, addetti, ricavi e prodotti: tutti i numeri della Toscana 37 enti territoriali (Province, Comuni e Comunità montane) che hanno a disposizione 14. 354. 660 euro per la gestione ordinaria del patrimonio boschivo e 4. 664. 762 euro per interventi straordinari. 827 persone nel settore forestale della regione Toscana, 120 nelle province, 620 nelle Comunità montane, 60 nei Comuni, 956 del Corpo Forestale dello Stato: questi i numeri del comparto pubblico che si è ; occupato di boschi e foreste per il 2007, cui si devono aggiungere gli operatori privati. Le cooperative agroforestali hanno occupato 1. 030 persone (+3,7% rispetto al 2006), di cui 10,2% donne e il 5,5% lavoratori stranieri; le ditte boschive con 1. 333 imprese, in crescita rispetto al 2006, e 2. 930 unità di lavoro stimate; i professionisti che fanno attività tecnica ( 376 Dottori agronomi e Forestali, oltre 2. 000 iscritti agli Ordini degli Agrotecnici e dei Periti Agrari e 559 guide ambientali). Il “polmone verde” d´Italia rappresenta a livello regionale anche un´importante risorsa economica, viste le opportunità di lavoro che offre. Il Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana (Raft) nel 2007 evidenzia come il settore delle utilizzazioni boschive, pur tra mille difficoltà, sia in crescita rispetto a quello agricolo. Infatti nel 2007 le imprese iscritte alla voce “selvicoltura e utilizzazione aree forestali” sono aumentate di 19 unità (+1,4%), mentre, nello stesso periodo, le imprese agricole sono diminuite. Lo stesso vale per le cooperative agro-forestali aderenti al Consorzio Toscana Verde (Anca – Lega Coop) e al Consorzio Forestale Toscano (Fedagri - Confcooperative) che tra il 2006 e il 2007 sono passate da 938 a 1. 030 dipendenti (+9,8% rispetto al 2006). Tutto questo mentre gli infortuni sul lavoro nel 2007 si sono ridotti a 56 rispetto ai 129 del 2006 e ai 239 del 2005. Ma, le foreste toscane sono anche un importante riferimento per i prodotti del bosco, legnosi e non. I prodotti legnosi hanno permesso agli Enti Pubblici della Toscana di guadagnare, nel 2007, 1. 967. 089 Euro dalla vendita di 179. 960m3 di legname, sia in piedi (87%), sia sul letto di caduta (5%), sia all’imposto (8%), per un valore medio di circa 10,9 €/m3. Il dato complessivo del legname venduto dagli Enti Pubblici è in crescita rispetto al 2006 (1. 2 08. 278 euro). È da notare, però, che una consistente fetta della materia prima utilizzata proviene dai tagli effettuati nella Tenuta di San Rossore, (105. 444m3) dove si sta prelevando legname capitalizzato nel corso del tempo a causa della mancata applicazione dei tagli negli anni passati. Nel corso del 2007 è cresciuta la quantità di legname venduta tramite forme private di trattativa. Il meccanismo dell’asta pubblica per quanto garantisca criteri di trasparenza e correttezza delle attività che portano a proventi di natura economica, appare, in effetti, poco incentivante sia per chi deve vendere che per chi deve comprare il legname. Ed ecco quindi che come prima modalità di vendita nel 2007 troviamo la licitazione privata (122. 921m³), cui segue l´asta pubblica (46. 466m³), la vendita diretta (5. 181m³) e poi concessioni e trattative. Ma il bosco è anche prodotti non legnosi, e quindi tartufi, funghi e ca stagne. Nel 2007 si è registrato un significativo incremento (+12,7%) di tesserini per la raccolta di tartufi, passati dai 4. 061 del 2006 ai 4. 575 ed un consolidamento di iscritti alle associazioni micologiche (quasi 1. 800). Rispetto al 2006 i fondi regionali ripartiti agli enti territoriali per i funghi sono raddoppiati (circa 800. 000 euro nel 2007) ed impiegati per la realizzazione e la manutenzione della sentieristica e della viabilità minore (55%), per interventi di miglioramento delle aree boscate (25%), per attività di vigilanza e controllo (10%) e per la realizzazione di iniziative informative ed educative (10%). Inoltre, nel 2007, mentre le produzioni Dop e Igp di castagne e marroni sono in crescita è diminuito il numero delle aziende produttrici della Castagna Igp dell’Amiata per i costi di certificazione che non tutti sono disposti a sostenere. Il miele della Lunigiana, invece, mantiene una produzione annua pari alla metà di quella potenziale, coinvolgendo 59 apicoltori, oltre 3. 600 arnie e 15 imprese di trasformazione/ confezionamento. La produzione è totalmente destinata al mercato nazionale e nel 2006 va per il 50% al mercato locale e per l’altro 50% in altre regioni, distribuito, soprattutto, attraverso la Gdo. Scheda 2 Boschi e foreste: gli strumenti e le risorse della Regione - Le foreste toscane come primo magazzino di stoccaggio italiano di Co2: questo quanto emerge dal Rapporto sullo stato delle foreste in Toscana (Raft) nel 2007, presentato oggi a Palazzo Medici Riccardi. Per la gestione di un patrimonio così significativo la Regione Toscana ha messo in campo importanti strumenti. La Legge Forestale (L. R. 39/00 “Legge Forestale della Toscana”), è il testo unico che disciplina tutte le attività del settore insieme al regolamento forestale (D. P. G. R. N. 48/R dell’8 agosto 2003 ). Sulla base di questa legge vengono autorizzati i tagli e gli interventi selvicolturali. Nel corso del 2007 sono stati autorizzati 6. 346 tagli boschivi (1957 in autorizzazione e 4389 in dichiarazione) di cui l’80% circa su sistema informatico che consente una notevole semplificazione dei procedimenti. Il Programma Forestale Regionale 2007-2013, che stanzia, nel periodo 2007-2011, oltre 150 milioni di euro, ha indirizzato e finanziato tutta l’attività pubblica del settore con particolare riferimento ai seguenti ambiti: - gestione del Patrimonio Agricolo-forestale Regionale (56 complessi per 110. 000 ha) attuato tramite 28 Enti Locali (Comunita’ Montane e Comuni). Sono stati realizzati 400 interventi con un investimento totale di oltre 9 milioni di Euro; - lotta agli incendi boschivi attraverso una Sala Operativa Regionale e l’attivita’ degli Enti Locali, con la collaborazione di volontari Aib, C. F. S. E Vigili del Fuoco. I numerosi interventi di prevenzione e spengimento hanno coinvolto 5. 000 uomini, oltre 1. 000 mezzi terrestri e 10 elicotteri regionali, oltre ai mezzi aerei nazionali, per 2. 802 interventi di attivazione delle strutture con una spesa complessiva di 12 milioni di euro; - 205 interventi di sistemazione idraulico-forestale e fitosanitari con un investimento di 8 milioni di Euro; - formazione e addestramento di oltre 1. 000 operatori. Inoltre, nel corso del 2007 è stato attivato il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, che vede il settore forestale pienamente coinvolto con 10 misure per un investimento complessivo preventivato di circa 180 milioni di Euro, ed il piano regionale degli investimenti per l’energia nelle aree rurali. Nel corso del 2007 è stato approvato il bando per la realizzazione di impianti di teleriscaldamento da parte degli Enti territoriali; sono stati presentati 48 progetti, di cui 18 sono già stati finanziati con un a prima tranche di 4 milioni di euro nel corso del 2007. La Regione ha, in questi giorni, messo a disposizione altri 4. 000. 000 di euro che consentiranno di finanziare ulteriori 20 progetti in graduatoria. Ulteriore strumento regionale è il Piano Operativo Antincendi Boschivi, che organizza tutta l’attivita’ Aib delle diverse strutture coinvolte. Infine, sicuramente utile ricordare che il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 si era concentrato su due misure: l´imboschimento di terreni agricoli (con un importo di 5. 736. 000 Euro) e le altre misure forestali con cui sono stati realizzati 1. 511 interventi per un importo complessivo pari a 46. 566. 000 Euro. . |
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