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Notiziario Marketpress di
Martedì 16 Dicembre 2008 |
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VONGOLE. MANUALE SULL’IGIENE DELLA PRODUZIONE
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Venezia - “Sul tema delle “buone prassi produttive” si gioca il presente ed il futuro delle filiere venete che hanno per oggetto la vongola verace”. E’ qunato ha voluto sottolineare l’assessore regionale alla pesca Isi Coppola aprendo a Chioggia (Venezia) il 13 dicembre i lavori del convegno durante il quale è stato presentato il “Manuale di corretta prassi igienica della produzione della vongola verace nel Veneto”. L’assessore ha ricordato che il Veneto è distretto produttivo leader nello specifico comparto. “E’ necessario investire – ha aggiunto - per assicurare i necessari strumenti di gestione, che non sono solo superfici da mettere in produzione o superfici dove prelevare seme, ma anche protocolli operativi e strumenti di controllo, tenuto conto che il comparto dà lavoro a migliaia di persone ed è fonte di sostentamento per moltissime famiglie”. Per l’assessore le buone prassi non servono a recuperare al circuito virtuoso gli operatori scorretti, ma semmai a emarginarli sempre di più. Nel Veneto esistono essenzialmente due realtà produttive, quella lagunare veneziana e quella polesana, che si differenziano per storia, caratteristiche, problematicità, prospettive. In entrambe, comunque, le buone prassi a livello produttivo sono fattore discriminante, da un lato per mantenere e migliorare le performance produttive e commerciali, dall’altro per conquistare i necessari margini di credibilità. E accanto alle corrette prassi, l’assessore ha indicato come ulteriore obiettivo quello di affrontare il mercato attraverso sistemi di tracciabilità credibili e di controllo che garantiscano il consumatore. “Il manuale – ha concluso - rappresenta uno strumento messo a disposizione dei produttori sulla base di un partenariato “pubblico-privato” che vede uniti da una parte le istituzioni a vario livello coinvolte in materia di controllo sanitario, dall’altra le realtà cooperative e consortili più importanti a livello regionale. Pubblico e privato perseguono lo stesso obiettivo, pur nella diversità dei compiti e delle responsabilità. Solo su questa “coincidenza di obiettivi” è possibile costruire percorsi di sviluppo del comparto che siano convincenti agli occhi del consumatore”. . |
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