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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Dicembre 2008
 
   
  SEMINARIO SU "SECOLI DI BUON CIBO"

 
   
  Pordenone - "Secoli di buon cibo. Le tipicità gastronomiche: identità locale e marketing territoriale" è stato il tema della giornata di studio tenutasi il 15 dicembre nell´Auditorium della Regione a Pordenone, proposta dall´Associazione culturale "Carlo Cattaneo" con l´intervento del presidente del Consiglio regionale, Edouard Ballaman, e dell´assessore regionale alle Risorse agricole, Claudio Violino. Con loro i rappresentanti di alcuni "prodotti tipici" del Friuli Venezia Giulia come il prosciutto di San Daniele, il formaggio Montasio, il vino, la grappa e alcuni esperti eno-gastronomici, coordinati dal giornalista Gioacchino Monsignore. Il presidente della Regione, Renzo Tondo, trattenuto da un impegno istituzionale, si è collegato telefonicamente con i presenti sottolineando l´importanza del settore agro-alimentare per il Friuli Venezia Giulia. "La qualità della cucina e della ristorazione regionali - ha affermato - sono elementi trainanti del nostro ´essere regione´ e possono facilmente divenire elemento di promozione del territorio. Spesso capita, quando si è fuori regione, di sentirsi dire dagli interlocutori che ricordano, accanto a quanto di bello il territorio ha saputo loro offrire, questo o quel ristorante, questo o quel piatto tipico. Segno evidente del valore aggiunto che l´eno-gastronomia ha e può avere anche nella promozione turistica". Per il presidente Ballaman "è importante parlare del buon cibo perché i prodotti locali rappresentano un momento importante della nostra storia, delle nostra identità, della vita di tutti noi. Considerare povera la nostra cucina è errato. Perché se è vero che la quantità non è ricca, è altrettanto vero che diversi piatti della cucina del Friuli Venezia Giulia non temono confronti". Considerando poi la promozione dei nostri prodotti, Ballaman ha considerato che accanto ad alcuni prodotti conosciuti come i prosciutti di San Daniele o di Sauris, ve ne sono diversi altri, altrettanto eccellenti e tipici, che non sono conosciuti fuori dei limiti locali. "Il fatto che siano prodotti di nicchia - ha continuato il presidente del Consiglio regionale - non significa che debbano restare sconosciuti. Anzi, devono essere promossi anche per l´apporto al movimento turistico, oggi molto mutato. Il turista non si accontenta più di mare o montagna, ma vuole qualità di servizi e soprattutto vuole muoversi sul territorio per conoscere le bellezze storiche, artistiche o naturali e le eccellenze eno-gastronomiche di un territorio". L´assessore Violino, da parte sua e raccogliendo gli stimoli emersi dai vari interventi, si è soffermato sul concetto di globalizzazione in atto: "è un processo che subiamo, ma col quale dobbiamo confrontarci e gestirlo. La globalizzazione può divenire un´opportunità perché ci mette in contatto interattivo con il mondo, purché non dimentichiamo di conoscere il nostro territorio, i valori di cui intessuto, a partire dalla lingua che vi si parla: da essa parte la nostra identità". Quindi, per Violino, globalizzazione deve voler dire che prima di esportare in tutto il mondo, dobbiamo noi per primi consumare i nostri prodotti e poi proporli al resto del mondo, senza arrenderci al consumo - perché invogliati dai prezzi meno cari - di prodotti "globalizzati". Il settore agricolo nel suo complesso chiede che l´intera filiera venga certificata con prodotti italiani. "Il settore primario è in difficoltà, ma rimane strategico - ha affermato l´assessore - : dai problemi non si esce con interventi solo in quel settore, ma capendo che esso è strategico per la società nel suo complesso. Il consumatore deve decidere se vuole consumare un prodotto locale e certificato o un prodotto qualsiasi. Questa è una battaglia sociale e culturale, che dovrebbe iniziare dalla scuola". Altri aspetti considerati da Violino hanno riguardato la "garanzia alimentare", la tipicità, il "fare sistema" fra produttori. La garanzia alimentare richiede regole, ma anche buon senso e la Regione varerà un provvedimento specifico per offrire un prodotto veramente tipico, di qualità. Per la tipicità ha ricordato la recente edizione di "Cibario", una vera e propria "summa" dei prodotti tipici regionali. Per il "fare sistema" l´assessore ha sostenuto che "la promozione richiede un marchio unico, riconoscibile, sinonimo di qualità". .  
   
 

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