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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Dicembre 2008
 
   
  LA “MIGRAZIONE” AL DIGITALE TERRESTRE

 
   
   Trento, 16 dicembre 2008 - Il conto alla rovescia è iniziato da tempo. A metà febbraio anche il Trentino sarà interessato dalla rivoluzione del digitale terrestre, la nuova modalità di trasmissione del segnale televisivo che, regione dopo regione, interesserà tutta Italia entro il 2012. La nostra provincia, preceduta da Sardegna e Valle d’Aosta è tra i primi territori ad essere coinvolti da questo passaggio. E’ un cambiamento radicale che aprirà nuove frontiere per il mezzo televisivo, ampliando la gamma dei canali e dei servizi a disposizione dei cittadini. Il cambiamento interesserà il rapporto tra produttori e consumatori di televisione, tra pubblica amministrazione e cittadini, coinvolgendo anche l’economia e il costume. Per vedere le trasmissioni in digitale servono televisioni abilitate o un decoder. Ieri la Provincia ha organizzato un convegno per editori e tecnici per fare il punto sulla situazione. Nella notte tra il 15 e il 16 febbraio 2009 due canali, Rai 2 e Rete 4, smetteranno di essere trasmessi in analogico e diventeranno digitali. Questo avverrà in molti (104 circa, circa perché i segnali non seguono esattamente i confini amministrativi) comuni del Trentino. Le prime zone ad essere interessate saranno la Val d’Adige, la Valle di Non e Cembra, la Valsugana e il Garda. Per tutto il territorio provinciale il passaggio definitivo al digitale, per tutti i canali, sarà nell’ottobre del prossimo anno. L’incontro di oggi rientra nelle numerose attività organizzate dalla Provincia per accompagnare la transizione. E’ già iniziata da tempo una campagna informativa che vede Adriana Volpe come testimonial. Per gli abbonati Rai con almeno 75 anni lo stato ha previsto inoltre un contributo di 50 euro, sotto forma di sconto applicato dal rivenditore, per l’acquisto del decoder interattivo. Nei prossimi mesi si terranno altri incontri, soprattutto con le persone che soffrono maggiormente l’approccio a nuove tecnologie, per spiegare cosa devono fare i cittadini in questo passaggio. Per questo scopo saranno coinvolti anche gruppi di volontari. Non ci sono però particolari operazioni a carico dei cittadini. Sostanzialmente si tratta di acquistare il decoder, se già non si possiede una televisione di ultima generazione, e sintonizzarsi. Nei primi giorni potrebbe verificarsi qualche inconveniente tecnico dovuto alla messa a punto dei nuovi impianti di trasmissione. In questo caso si dovrà semplicemente pazientare un pò e aspettare che i tecnici facciano il loro lavoro. I lavori di oggi sono stati aperti da Angelo Pettazzi, coordinatore della Task Force per il Digitale Terrestre in Trentino. Facendo l’esempio di quanto avvenuto in Sardegna, ha previsto che il digitale terrestre porterà un’offerta di canali, sia locali che nazionali, molto più ampia. Secondo un’indagine, ha spiegato, solo il 2% dei sardi si è sentito preso alla sprovvista dal cambio di tecnologia, segno che le campagne di informazione sono servite. Più alta, il 26%, la percentuale di chi ha avuto problemi di natura tecnica, che sono però in fase di risoluzione. Lo stato, come ha detto Eva Spina del Ministero dello Sviluppo Economico e Comunicazioni, in Trentino ha già erogato il contributo per l’acquisto del decoder a circa 400 persone a partire dai primi giorni di dicembre, l’iniziativa naturalmente prosegue perché sono molti di più gli aventi diritto. A partire dal 10 gennaio, ha proseguito, sugli schermi Rai e Mediaset comparirà un messaggio che ricorderà agli utenti la scadenza di metà febbraio. Elena Porta, di Aeranti-corallo associazione che rappresenta circa 1000 tra televisioni e radio locali – ha sottolineato che il cambiamento aprirà notevoli opportunità per l’emittenza locale. Alessandro Zorer, di Create Net (il centro di ricerca trentino che è partner tecnologico della Provincia per il passaggio al digitale), ha ribadito che il digitale porterà più canali, più interattività, la possibilità per gli utenti di utilizzare anche servizi transattivi legati al commercio (acquisto di beni e servizi) o alla gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione (pagamento di tributi). La televisione digitale potrà avere successo, ha concluso, perché è già uno strumento di uso comune e facile e perché il costo per l’adeguamento tecnologico domestico è basso. Marina Boumis, della Fondazione Bordoni, ha ricordato che col digitale si potrà mettere ordine nell’etere usando meglio una risorsa importante come quella dei canali radio-televisivi. .  
   
 

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