Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Dicembre 2008
 
   
  MEDICI SPECIALISTI NEL MONDO MILANO E LOMBARDIA CAPOFILA DI PROGETTI UMANITARI RISULTATI DEL PRIMO INCONTRO NAZIONALE DI SCAMBIO DI ESPERIENZE DI MEDICI ORTOPEDICI VOLONTARI ALL’ESTERO

 
   
   Milano, 18 dicembre 2008 - “Finora è stato come gettare una goccia di salute in un mare di malattie”, ha detto il prof Giovanni Peretti, Direttore dell’Istituto di scienze ortopediche, traumatologiche, reumatologiche e riabilitative, Univ. Studi di Milano, e Direttore scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” Togo, Palestina, Benin, Kenya e Tanzania sono solo alcuni degli Stati in cui i medici ortopedici partecipano a progetti di cooperazione e supporto sanitario. “Sia nei Paesi dell’Africa che nei Paesi asiatici,” dice il prof Giovanni Peretti, Direttore scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,”i nostri medici specializzati in ortopedia e traumatologia ed i nostri studenti specializzandi sono parte attiva in ospedali pubblici in loco o nelle strutture presenti sul territorio per favorire l’assistenza medico-scientifica in base alle necessità riscontrate. Con il Dakar faremo anche un progetto di formazione on line e di consulto medico interattivo nel 2009”. In particolare è attiva presso l’Ospedale St Jean de Dieu ad Afagnan, Togo, una nuova sede convenzionata con la Scuola di Specialità di Ortopedia di Milano dell’Università di Milano, progetto nato dalle esperienze del Prof. Peretti, Prof. Albisetti dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini e Frate Pascal, Direttore dell’ospedale in loco. All’ospedale di Afagnan , che ha circa 300 letti, i pazienti per patologie ortopediche nel 2008 sono stati 3931. E’ stata realizzata anche una scuola interna per i bambini ricoverati; una scuola per gli infermieri. Il bacino di utenza di Afagnan è di 125 000 abitanti ma tanti arrivano dalla capitale Lomé ed anche dal Benin e dalla Nigeria. Gli interventi effettuati riguardano : correzione dei piedi torti, raddrizzamento di gambe deviate, cura di fratture mal ridotte e trascurate e delle relative complicanze, far camminare bimbi che camminano in ginocchio per il fatto che non sono stati curati alla nascita, portare strumenti chirurgici e attrezzature per le sale operatorie, trasferire l’esperienza chirurgica e didattica ai medici del luogo. « Si pensi che ad esempio nell’arco di sei giorni, » dice il prof Peretti , « abbiamo effettuato più di 80 prestazioni e 32 interventi chirurgici, 51 apparecchi gessati . Inoltre abbiamo avviato una collaborazione con la Facoltà di medicina dell’università di Lomé. Speriamo di poter realizzare molto altro ancora in futuro (sito Internet www. Afagnan-project. Net)”. Al primo incontro nazionale di scambio di esperienze di medici ortopedici volontari all’estero si sono confrontati con i loro dubbi, i loro problemi , il loro entusiasmo ed impegno costante sia medici di Milano che di Pisa, Bologna, Merate, Erba, medici specialistici ortopedici da tutta Italia ma anche personale sanitario quale infermieri professionisti, che sono uniti dal medesimo impegno solidale: trasferire know how sanitario all’estero soprattutto per dare autonomia e formazione, in modo che vi siano , -nei luoghi con cui collaborano,- poi, a seguire, delle strutture autonome, dei medici chirurghi preparati ad affrontare le esigenze territoriali. Sono stati presentati i risultati di numerosi progetti e proiettate slides e filmati esplicativi degli stadi di avanzamento delle singole attività, quali ad esempio , la realizzazione in Tanzania dell‘ Ikelu Rural Hospital diretto da Don Tarcisio Moreschi, con un costo di 600mila euro ed un bacino d’utenza di 200mila persone realizzato nel 2008 e dove si sono recati specializzandi della Scuola ortopedica diretta dal prof Peretti . “La mia è stata un’esperienza davvero emotivamente forte,” dice la dott. Ssa Cristina Viganò, specializzanda in ortopedia presso l’Istituto Ortopedico Gaetano Pini ,”in Tanzania e in Tongo ho visto deformazioni ossee, patologie molto gravi. Non esiste una cultura della prevenzione in Africa e bambini, donne, anziani sono le fasce più deboli che richiedono cure adeguate. La mia gioia nel ridare la capacità di corretta deambulazione a piccoli pazienti africani è stata grande. Mi sono sentita davvero utile, nel mio piccolo, in situazioni di disagio economico e sanitario per le quali è giusto dare il proprio contributo professionale. Andrò ancora con il prof. Albisetti del Gaetano Pini perché ritengo di poter anche imparare molto sul campo e si riceve, dal punto di vista umano, un calore indimenticabile da parte della gente del posto, che gratifica più di qualsiasi altra cosa nel lavoro quotidiano per loro (sito Internet www. Waves. It; sito Internet www. Mtwango. Org)”. Le conclusioni sono state che a questo incontro nazionale ne seguiranno altri sempre tra medici specialisti ortopedici che hanno fatto e faranno esperienze medico-scientifiche e di volontariato nel mondo, in quanto, confrontandosi, ci si sente meno soli, si indirizzano progetti e sforzi con impegno comune e meno disgregato, si lavora in team , trasferendosi anche metodologie di lavoro per capire meglio come poter interagire con le autorità locali, come mediare le differenze anche culturali di certe etnie, come rispettare gli equilibri interni e dialogare con le persone da curare, come gestire situazioni di non sicurezza in certe regioni ancora afflitte da problematiche sociali e di diritti umani lesi. Gli interventi di cooperazione sanitaria sono di cinque tipologie: o di emergenza , come è accaduto per Delhi dove si è sviluppato un centro medico di pronto soccorso che prima non esisteva; o di gestione dei progetti in situazioni di post-emergenza ; o progetti di sviluppo e di formazione, di aggiornamento del personale delle strutture in loco; uniti ad interventi di fornitura di prodotti di innovazione tecnologica e medico-scientifica in ambiti territoriali dove ci sono problemi basilari da risolvere quali igiene, fornitura di acqua, elettricità, mancanza di prodotti alimentari adeguati oltre che prettamente una mancanza di prodotti sanitari. L’aula Magna era gremita di specializzandi, molto interessati alle opportunità di esperienze all’estero. .  
   
 

<<BACK