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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Dicembre 2008
 
   
  RECUPERATO UN GIPETO A RABBI SI TRATTA DI “IKARUS”, LIBERATO NEL GIUGNO SCORSO IN VAL MARTELLO IL MAESTOSO AVVOLTOIO, SOCCORSO DAI FORESTALI, ERA SFINITO A BORDO STRADA

 
   
   Trento, 17 dicembre 2008 – Personale della stazione forestale di Rabbi facente riferimento al Parco Nazionale dello Stelvio – Settore trentino ha recuperato ieri in valle di Rabbi un giovane esemplare di gipeto. L’uccello, allo stremo delle forze e non in grado di muoversi, è stato trovato a bordo strada, verso le 10. 30, in corrispondenza del bivio per la frazione Pontara ed è stato quindi portato presso il Centro di recupero dell’avifauna della Provincia autonoma di Trento, gestito dalla Lipu, al Casteller, dove gli sono state prestate le prime cure. Si tratta di Ikarus, uno dei due gipeti liberati nel giugno scorso in Val Martello, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e la cui presenza era già stata segnalata in settembre sempre a Rabbi, in ottobre a Folgarida, e più recentemente ancora a Rabbi. Forse si tratta dello stesso avvoltoio che è stato visto nei primi giorni di dicembre anche a Bresimo, in Valle di Non. Il Servizio Foreste e Fauna della Provincia ha immediatamente preso contatti, tramite il Parco Nazionale dello Stelvio, con i colleghi austriaci, copromotori del progetto di reintroduzione del gipeto sulle Alpi, ai quali è riconosciuta grande esperienza nel recupero e cura di questo tipo di avvoltoio. Domani, dopo le prime cure prestate oggi al Casteller, si valuterà l’opportunità di trasferire nei prossimi giorni l’animale in un centro specializzato. L’ipotesi è che Ikarus, animale giovane e con poca esperienza, sia stato sorpreso in condizioni fisiche non ottimali dal maltempo e delle intense nevicate che hanno interessato nei giorni scorsi il Trentino. Il Gipeto (Gypaetus barbatus), maestoso avvoltoio delle nostre montagne che si ciba esclusivamente di carcasse, estinto sulle Alpi lo scorso secolo, sta ritornando sulle nostre montagne grazie all’impegno dell’uomo. A oltre trent’anni dalle prime fasi di progettazione, inizialmente costellate di dubbi, ipotesi, sogni e frustrazioni, l’obiettivo principale è stato raggiunto. La popolazione alpina, infatti, può ora dirsi capace di auto sostenersi poiché finalmente il numero di gipeti nati annualmente in natura supera quello dei giovani liberati nei quattro siti storici di rilascio. La crescita costante del numero di coppie territoriali potenzialmente riproduttive ha consentito di raggiungere quota 17 su tutte le Alpi Assume dunque particolare importanza, simbolica oltre che conservazionistica, l’ultima liberazione effettuata in due riprese nel Parco Nazionale dello Stelvio in cui hanno trovato la libertà “Ikarus” e il fratello “Np Stilfserjoch Haristraufu”. Se Ikarus ha puntualmente rispettato i tempi del rilascio (il 7 giugno) suscitando l’ammirazione del folto pubblico presente, il fratello, dal nome decisamente più impegnativo, ha invece ritardato il suo appuntamento con la libertà di un paio di settimane, fermo ai box per problemi al becco. Entrambi hanno atteso di spiccare il loro primo volo in Val Martello, all’interno di una comoda cavità imbottita con lana di pecora, in cui non sono mancati acqua e cibo, sorvegliati a vista dal personale di vigilanza del Parco fino alla fine di agosto. Superato questo periodo i gipeti hanno cominciato a compiere spostamenti sempre più consistenti e perciò sono stati entrambi equipaggiati di una radio satellitare Argos Gsm di circa 200 grammi. Per reintrodurre il Gipeto in natura, i giovani nati in cattività e ancora incapaci di volare, vengono collocati in falsi nidi e nutriti attraverso la tecnica dell´hacking evitando qualunque contatto visivo con l´uomo, in modo da prevenire fenomeni di imprinting. Nelle settimane successive al loro posizionamento nel nido, l’irrequietezza dei giovani avvoltoi aumenterà fino a far loro spiccare il primo goffo volo. Da diversi anni la Provincia autonoma di Trento è partner ufficiale del progetto internazionale di reintroduzione della specie sulle Alpi, assieme al Parco Nazionale dello Stelvio. La stessa Provincia, tramite il proprio Servizio Foreste e Fauna, coordina la Rete trentina per il monitoraggio del gipeto, della quale fanno parte il Parco Nazionale dello Stelvio-settore trentino, il Museo Tridentino di Scienze Naturali, il Parco Naturale Adamello Brenta, il Parco Naturale Paneveggio Pale di S. Martino e l’Associazione Cacciatori Trentini. .  
   
 

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