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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Dicembre 2008
 
   
  PRESENTATO AL S. CARLO PRIMARIO DI CARDIOCHIRURGIA GAETA

 
   
  Potenza, 18 dicembre 2008 - Non un talento solitario ma un leader capace di fare crescere una squadra già ricca di potenzialità e di rafforzare i rapporti con i sistemi della ricerca e dell’università. E’ stata questa la motivazione della direzione strategica dell’A. O. R. San Carlo nel determinare la scelta del nuovo primario di Cardiochirurgia: il professor Roberto Gaeta, un lombardo di 54 anni che ha studiato a Roma, è cresciuto al Gaslini di Genova, ha fatto tesoro di preziose esperienze a Boston e Londra, è decollato professionalmente al San Matteo di Pavia e ha dedicato gli ultimi anni di attività alla carriera universitaria, al Policlinico di Messina. Il dg del San Carlo, Giovanni De Costanzo, nel presentare il “nuovo acquisto” alla stampa, ha sottolineato i punti di svolta nelle strategie aziendali: se la cardiochirurgia rappresenta nell’immaginario collettivo non solo un’eccellenza ma il simbolo stesso dell’ospedale, scegliendo il professor Gaeta abbiamo deciso di privilegiare la qualità, l’innovazione, le nuove metodiche. Non a caso tutto il percorso professionale del nuovo primario si è snodato in istituti pubblici, di ricerca o di didattica, realtà più attente alla qualità che alla mera logica produttivistica del privato. Così, oltre ad acquisire un importante sistema di collegamenti, foriero di positivi sviluppi per il percorso di costruzione della facoltà di Medicina della Basilicata, si può finalmente lanciare un discorso di equipe, fondamentale in un’epoca di così frammentaria specializzazione. Il dg De Costanzo ha sottolineato quindi la necessità di abbandonare logiche individualiste e da prime donne per riaffermare, nella centralità del San Carlo nel sistema sanitario regionale, la necessità di rafforzare gli standard di qualità dell’offerta complessiva. Il professor Gaeta, nell’esprimere la consapevolezza delle aspettative che gravano sull’unità che è venuta a dirigere, ha confermato che il nuovo corso sarà segnato da importanti processi innovativi non solo sul piano dell’attività clinica e scientifica ma anche nel sistema di relazioni umane della squadra. Le sue competenze specifiche e la sua forte vocazione didattica permetteranno di trasferire e di diffondere esperienze avanzate di cardiochirurgia mininvasiva ma anche di lavorare al trattamento chirurgico dello scompenso cardiaco. I progressi scientifici e clinici fanno sì – ha spiegato Gaeta – che sempre più ci si debba specializzare e quindi va consolidata la cultura del team, non solo nell’ambito stretto della cardiochirurgia ma anche sviluppando interazioni forti con l’emodinamica (una realtà numericamente sempre più importante) e la chirurgia vascolare. Nell’enfatizzare la sua piena soddisfazione per la dotazione logistica, strutturale e umana dell’ospedale, Gaeta ha ribadito la centralità nella sua visione organizzativa di un modo di lavorare orizzontale e non verticistico. Il suo ricco curriculum “giovanile” in ambito di cardiochirurgia pediatrica ha finito per rappresentare il principale punto di focalizzazione per i giornalisti intervenuti alla conferenza stampa di presentazione. Nel ribadire la necessità di un modulo specializzato, Gaeta ha spiegato che l’unica ricetta per superare il problema dei “numeri scarsi” è di puntare su ricerca e innovazione, anche se, ha ricordato, le stesse grandi strutture come il Gaslini sono attestate su numeri bassi. Il professore si stabilirà a tempo pieno a Potenza e proseguirà la sua attività universitaria, anche alla luce delle aspettative per la facoltà di medicina lucana. Del resto, ha spiegato il dg De Costanzo, mentre il gruppo di lavoro misto Università-regione sta esaminando i percorsi e le possibilità, l’ospedale sta già provvedendo a tirare su un edificio dedicato alle lauree triennali delle professioni sanitarie, struttura duplicabile e rimodulabile per la sezione clinica della futura facoltà di Medicina. Nel suo intervento conclusivo il direttore sanitario Agostino Pennacchia ha descritto le principali direttrici di sviluppo aziendale: l’imminente apertura di altre sale operatorie; la volontà di accentuare la differenziazione tra attività di emergenza-urgenza e attività di elezione; un grande sforzo organizzativo sulle liste d’attesa, con iniziative mirate e differenziate settore per settore, con i primi significativi successi registrati già in laboratorio d’analisi e ortopedia. .  
   
 

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