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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Gennaio 2009
 
   
  AL TEATRO FRANCO PARENTI FINO AL 29 GENNAIO ROBERTO TRIFIRÒ IN “PICCINÌ” DA LUIGI PIRANDELLO

 
   
  Milano, 12 gennaio 2009 - Roberto Trifirò ha allestito da regista e interprete uno spettacolo teso, intenso e coinvolgente riuscendo a cucire con abilità alchemica, in un unico monologo, tre testi pirandelliani tratti da due novelle La carriola e La trappola e da un romanzo I quaderni di Serafino Gubbio operatore. Solo in scena, con una maschera facciale di impressionante mobilità espressiva, Trifirò percorre, come in una confessione, la lacerante avventura di un uomo ricco, di successo, un avvocato, sposato, padre di quattro figli maschi, professore universitario: un uomo a cui tutti, studenti, clienti, familiari, chiedono di essere saggio. La sua posizione sociale diviene quindi la sua forma, per la quale ha lottato. Il dramma comincia quando l’avvocato improvvisamente esce dalla sua forma e si vede vivere dall’esterno come un estraneo a cui non interessa più la professione e non si riconosce nemmeno nel proprio aspetto. C’è stato quindi uno sdoppiamento: l’avvocato è uscito dalla sua forma e la ribellione, che gli permette di fuggire da questa forma opprimente, consiste in un gioco leggero e ironico che egli compie ogni giorno con la sua cagnetta, la Piccinì del titolo, un gesto liberatorio, la sua personale vendetta verso il mondo e le sue regole. Al centro del testo uno dei temi fondamentali dell’opera pirandelliana: il dualismo tra la Vita, che è spontaneità assoluta, attività creatrice, slancio perenne di libertà, creazione continua del nuovo e del diverso, e la Forma, che tende a rinchiuderla in sé; e la Vita, di volta in volta, vi urta contro, la infrange, la dissolve, la fluidifica per passare oltre. Www. Teatrofrancoparenti. Com .  
   
 

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