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Notiziario Marketpress di Martedì 20 Gennaio 2009
 
   
  RALLENTA ANCORA LA CORSA DEI PREZZI IN PIEMONTE: +2,09% A DICEMBRE 2008 IL RITMO DI CRESCITA È INFERIORE AL MESE PRECEDENTE E IL TASSO TENDENZIALE D’INFLAZIONE ANNUO È DEL 3,42%

 
   
  Torino, 20 gennaio 2009 - Nel mese di dicembre rallenta ancora il ritmo di crescita dei prezzi in Piemonte. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) registra una variazione tendenziale (rispetto a dicembre 2007) che raggiunge il +2,09%, dato in diminuzione rispetto a quello registrato nel mese di novembre 2008 (+2,58%). Appare negativa la variazione congiunturale (rispetto a novembre 2008): -0,16%. Dando uno sguardo ai valori nazionali, l’indice generale dei prezzi al netto dei tabacchi ha registrato, nello stesso periodo, una variazione congiunturale pari al -0,15% e una variazione tendenziale del +2,17%. Nel corso del 2008, il tasso d’inflazione medio è stato pari al 3,42%. "Analogamente a quanto succede a livello nazionale, anche il Piemonte ha registrato un netto raffreddamento della propria dinamica inflazionistica. Il tasso d’inflazione di dicembre, infatti, è circa la metà di quello di luglio 2008. Fra i principali motori del rallentamento della corsa dei prezzi, emergono le spese legate all´abitazione e al settore alimentare. Speriamo che questa ritrovata calmierazione dei prezzi restituisca alle famiglie piemontesi un po´ del loro potere d´acquisto, regalando così una boccata d´ossigeno alla dinamica dei consumi. L´ottimismo è infatti l´ingrediente fondamentale di cui ha bisogno l´economia piemontese per superare l´attuale momento d´empasse che le imprese e i consumatori stanno vivendo" dichiara Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte. L’analisi per capitoli di spesa, rispetto a dicembre 2007, mostra un generale aumento dei prezzi ad eccezione della voce comunicazioni, che segna una variazione tendenziale negativa (-3,53%), del capitolo istruzione (-0,21%) e del comparto ricreazione, cultura e spettacoli (-0,26%). Appaiono comunque in aumento i tassi tendenziali dei principali capitoli di spesa, quali l’abitazione, l’acqua, l’energia elettrica e i combustibili (+5,07%), i trasporti (+0,23%), gli alimentari e bevande analcoliche (+3,92%) e le bevande alcoliche e i tabacchi (+5,69%). Il dato congiunturale, ossia rispetto al mese precedente, segnala un aumento per il capitolo di spesa abitazione e combustibili (+0,76%) e per quello dei trasporti (+1,20%), mentre per le restanti voci la variazione è negativa. La flessione più consistente dell’indice si rileva, in particolare, per le attività di ricreazione, spettacoli e cultura (-0,34%) e per il comparto delle comunicazioni (-0,29%); più lieve la diminuzione per i servizi recettivi e ristorazione (-0,15%). Risulta nulla, infine, la variazione congiunturale per gli alimentari e le bevande analcoliche, l’istruzione e l’abbigliamento-calzature. Nel mese di dicembre tutti i capoluoghi di provincia registrano variazioni tendenziali (rispetto allo stesso mese del 2007) inferiori al 3%. Il capoluogo più dinamico è Torino (+2,35%), seguito da Asti che, con un +2,09%, si allinea alla media regionale. Rispetto a novembre 2008, è negativa o nulla la variazione dell’indice dei prezzi per tutti i capoluoghi di provincia. Le flessioni più consistenti si registrano a Biella (-0,25%) e Alessandria (-0,23%). Nel dettaglio settoriale e provinciale, emerge come i capitoli di spesa che hanno trainato maggiormente l’inflazione nel mese di dicembre siano stati l’abitazione e le relative spese di acqua, energia e combustibile, le bevande alcoliche e tabacchi, e gli alimentari. In calo, in tutti i capoluoghi di provincia, l’indice dei prezzi delle comunicazioni rispetto a dicembre 2007. Le variazioni del comparto delle bevande alcoliche e tabacchi, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, oscillano tra il +4,79% di Alessandria e il +6,37% di Verbania; le spese dell’abitazione sono comprese tra il +4,29% registrato a Verbania e il +7,45% di Torino; le variazioni tendenziali degli alimentari si attestano, infine, tra il +2,96% di Biella e il +4,40% di Alessandria. .  
   
 

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