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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Settembre 2006
 
   
  HONDA E RITE ( RESEARCH INSTITUTE OF INNOVATIVE TECHNOLOGY) SVILUPPANO UNA NUOVA TECNOLOGIA PER PRODURRE ETANOLO DALLE BIOMASSE

 
   
   Verona, 21 settembre 2006 - L’istituto di ricerca per le tecnologie innovative per la terra ( “Rite” ) e il centro R&d Honda, annunciano che la loro ricerca congiunta ha generato la tecnologia per produrre etanolo dalle biomasse, una fonte rinnovabile di energia derivata dagli organismi vegetali. L’anidride carbonica rilasciata dalla combustione del bioetanolo è la stessa quantità catturata da una pianta attraverso la fotosintesi: così la presenza di Co2 nell’atmosfera rimane inalterata. Il bioetanolo ha perciò attratto l’attenzione in quanto è un carburante non inquinante, una valida alternativa per combattere l’effetto serra. Tuttavia la produzione attuale di bioetanolo è scarsa, perchè è prodotto principalmente dallo zucchero e dall’amido di canna da zucchero, che sono utilizzati anche come cibo. Nella loro ricerca congiunta, Rite e Honda hanno trovato la tecnologia base per estrarre etanolo perfino dalla cellulosa e dalla emicellulosa contenuta nelle foglie e nello stelo delle piante, come ad esempio la paglia di riso. Il processo attuato da Rite - Honda, che rappresenta l’integrazione della sofisticata biotecnologia di Rite con la tecnologia ingegneristica di Honda, apre quindi la strada alla produzione di bioetanolo in quantità maggiore. Il processo consiste in quattro operazioni: 1) Pretrattamento della cellulosa separata dalla biomassa; 2) Saccarificazione della cellulosa e della emicellulosa; 3) Conversione dello zucchero in etanolo usando microrganismi; 4) Raffinazione dell’etanolo. L’attuale tecnologia purtroppo genera inibitori della fermentazione. Essi si formano parallelamente durante il processo di separazione della cellulosa e emicellulosa dalla biomassa, e disturbano i microorganismi che trasformano lo zucchero in alcol. La conseguenza è una produzione molto bassa di etanolo. Finora, non era stata trovata una valida soluzione a questo problema che era il più grande ostacolo ad una più larga produzione di etanolo. Conosciuta a livello mondiale nello sviluppo di bioprocessi per la produzione di sostanze chimiche utilizzando microorganismi, Rite ha inaugurato il processo Rite per la produzione ad alta efficienza, ed ha inoltre raggiunto molti altri successi, incluso il nuovo modo di produrre bio-etanolo qui descritto. Adesso, Rite e Honda hanno sviluppato con successo il processo Rite – Honda, che riduce sostanziosamente l’influenza dannosa degli inibitori della fermentazione. Il processo Rite – Honda è possibile grazie all’utilizzazione di un microorganismo sviluppato da Rite che trasforma lo zucchero in alcol, e alle conoscenze ingegneristiche di Honda, permettendo un significativo incremento nell’efficienza di trasformazione dell’alcol, rispetto ai processi tradizionali. Permettendo un significativo incremento della produzione di bioetanolo e una più larga gamma di materia prima da cui può essere estratto, questo processo racchiude un enorme potenziale, in quanto è un passo importante verso lo sviluppo sostenibile. Questo traguardo risolve così l’ultimo, più difficile, ostacolo, per la produzione di bioetanolo dalle biomasse. Rite e Honda continueranno la ricerca per la produzione in massa. Svilupperanno sistemi per integrare le quattro operazioni, che attualmente si svolgono separatamente, permettendone la produzione in un unico stabilimento. Ciò consente il massimo uso dell’energia che si produce nei vari processi, riducendo gli sprechi e anche i costi. Un progetto dimostrativo è racchiuso nel progetto pilota, per convincere della compatibilità sociale ed efficienza economica del nuovo sistema di produzione di bioalcol. Basandosi sul successo della loro ricerca congiunta, Rite e Honda proseguiranno i loro sforzi congiunti per costruire una bioraffineria, che produrrà non solo etanolo, ma svariati prodotti, come parti per automobili derivate dalle biomasse. Pertanto Rite e Honda contribuiranno alla prevenzione del riscaldamento globale, attraverso la maggior riduzione di Co2 emessa, per realizzare uno sviluppo sostenibile. .  
   
 

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