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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2009
 
   
  PIANO STRAORDINARIO PER IL LAVORO: LA PROVINCIA DI VICENZA CONTRO LA CRISI

 
   
  Vicenza, 29 gennaio 2009 - L´assessore Provinciale alla Formazione e al Lavoro Morena Martini ha presentato alle parti sociali il primo Piano Straordinario per il Lavoro della Provincia di Vicenza. "Il Piano -precisa l´Assessore- illustra in maniera chiara e concreta le strategie per affrontare e superare un momento di congiuntura negativa per l´economia locale e globale. In questo senso è imprescindibile la sinergia tra le Istituzioni, le parti sociali, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, gli istituti di credito, ma anche con il mondo della scuola, perché la formazione sia sempre più in grado di dare risposte concrete alle esigenze del territorio. Oggi più che mai dobbiamo studiare azioni comuni, per creare un fronte unitario capace di contrastare con forza la situazione economica attuale. " L´iter del Piano Straordinario per il Lavoro, ha chiarito il Dirigente Provinciale Antonio Dalla Pozza, è il seguente: dopo opportuna discussione con le Parti Sociali, verrà sottoposto al parere della Commissione tecnica provinciale per il lavoro, che peraltro ha già fornito utili suggerimenti durante la redazione, per poi essere approvato dalla Giunta e dal Consiglio Provinciale. La situazione occupazionale in Provincia di Vicenza - I dati ufficiali forniti da Veneto Lavoro e dalle principali agenzie economiche della Regione alla Conferenza permanente per le dinamiche economiche e del lavoro indicano che il prodotto interno lordo in Veneto nel 2008 è calato dello 0,1 per cento ed è destinato a scendere di un altro decimale di punto nel 2009; il prodotto interno lordo nazionale registra una flessione ben più pesante, 0,2 per cento per il 2008, con la previsione di toccare -0,4 per cento tra qualche mese. La situazione nella nostra provincia è in linea con le tendenze regionali. Gli indicatori sono quasi tutti di segno negativo: è in crisi l´industria pesante, nel settore manifatturiero calano le assunzioni, per la prima volta in trent´anni è in crisi anche il settore dell´autotrasporto. Negli ultimi due mesi di novembre e dicembre il ricorso alla cassa integrazione guadagni è aumentato dell´85 per cento. Tutti i comparti sono stati colpiti, in particolar modo i settori metalmeccanico, tessile, concia, orafo e l´edilizia. L´impatto occupazionale è pesante: meno 30 per cento nelle assunzioni a tempo indeterminato. A ciò si aggiunge il calo degli ordinativi esteri, punto di forza di un´economia attiva. Si registra, nel 2008, un aumento degli inserimenti di lavoratori licenziati nelle liste di mobilità con un incremento complessivo del 10,5% (n. 4216 rispetto a n. 3813 nel 2007), che vede una leggera flessione della mobilità indennizzata pari a -15% (n. 1718 rispetto a n. 2098 nel 2007) ma un forte aumento di lavoratori licenziati da aziende fino a 15 dipendenti pari a +41,7% (n. 2431 rispetto a n. 1715 nel 2007). Inoltre, molti rapporti a termine, soprattutto quelli delle agenzie di somministrazione, che escludono la possibilità dell´inserimento in lista di mobilità, non sono stati rinnovati o trasformati, in prevalenza negli ultimi mesi dell´anno. Tali fenomeni hanno contribuito a determinare l´incremento del 100% delle persone prive di lavoro che si rivolgono ai centri per l´impiego, passando da un totale di 10587 dell´anno 2007 ai 20334 del 2008. Gli interventi della Provincia si muovono su tre direzioni: 1- attività ordinaria dei 6 Centri per l´Impiego, che va dall´Orientamento, sia individuale che di gruppo, alla formazione e riqualificazione professionale, dalla promozione di tirocini di inserimento lavorativo alla consulenza alle aziende su strumenti ed agevolazioni finalizzati ad incentivare nuove assunzioni, con particolare attenzione per le fasce di utenti portatori di svantaggio lavorativo o disabili. I dati di affluenza degli utenti lavoratori nel 2008 registrano un aumento del 100% rispetto al 2007 e i dati tendenziali degli osservatori economici confermano la tendenza anche per il 2009, mentre, sul versante aziende, si registra un netto calo di richieste di personale. Agli sportelli dei Cpi Provinciali si presentano, mediamente, 100 persone al giorno, con punte di 200 a quello del Capoluogo. 2- Progetti speciali: si va dalla formazione (700 adulti interessati, 180 giovani che devono assolvere all´obbligo scolastico ed essere avviati al lavoro, 280 disoccupati, 1900 piani individuali di avvio al lavoro) a servizi e incentivi alle aziende e ai lavoratori disoccupati e inoccupati per l´inserimento lavorativo. Si va dal collocamento mirato dei disabili all´apprendistato, allo stage e ad altre tipologie contrattuali con agevolazioni all´assunzione che prevedono benefici contributivi, economici e fiscali per il datore di lavoro. 3- Interventi urgenti, legati allo sfavorevole momento economico, con una particolare attenzione alle famiglie che vivono situazioni di disagio e al sostegno dei settori produttivi fortemente radicati e connessi con il territorio, quali il turismo, l´imprenditoria artigiana e delle piccole medie imprese, l´impresa sociale, la giovane e promettente imprenditoria dell´energia rinnovabile, i servizi alla persona ed all´impresa offerti dal settore agroalimentare, l´imprenditoria ad altissima tecnologia, innovativa e di eccellenza. In sintesi: a- costituzione di un Fondo rotativo straordinario per i lavoratori disoccupati disponibili a riqualificarsi e ad accettare il lavoro proposto:Il Fondo viene attivato con una o più Banche, disponibili a mettere a disposizione il denaro a costo zero. L´importo del prestito varia da 800 a 1. 500 euro mensili. Il lavoratore si impegna a restituire il prestito in un periodo massimo di 5 anni. B- formazione e inserimento lavorativo delle persone disabili, in svantaggio sociale o lavorativo nelle Cooperative di lavoro. C- Promozione dei contratti di solidarietà, che consentono, in alcune situazioni di crisi aziendali, di eliminare o ridurre i licenziamenti. Comportano, però, una diminuzione di orario e di salario per i lavoratori d- Incremento del fondo di anticipazione della Cassa integrazione straordinaria per far fronte a tutte le richieste, in modo da evitare che i lavoratori si trovino senza risorse finanziarie nel periodo di completamento delle procedure di erogazione da parte delle Istituzioni nazionali competenti. E- Creazione di specifici Patti locali con le imprese e il sistema finanziario finalizzati allo sviluppo di nuova imprenditoria, di aggregazioni di filiere o di parti di filiere produttive in solide iniziative imprenditoriali di rilevanza europea, superando alcune fragilità dell´attuale sistema dei Distretti produttivi f- Istituzione di alcune Agenzie di sviluppo locale nella nostra Provincia, almeno una per ogni area territoriale, secondo l´esempio lombardo g- promozione in ciascun mandamento produttivo della nostra Provincia della nascita o del rafforzamento di imprese capofila in grado di potenziare la nascita o la crescita di altre imprese collegate h- Manutenzione della montagna e Cooperative di lavoro, per evitare disastri ambientali, conservare la preziosissima risorsa acqua, fornire prodotti sani e nutrienti e conservare la bellezza del nostro territorio montano, sviluppando al contempo una nuova imprenditoria agricola di montagna Finanziamento degli interventi proposti Annualmente la Provincia di Vicenza gestisce dodici milioni di euro per le politiche attive del lavoro, provenienti da risorse europee, statali e regionali. Oltre 6 milioni di euro sono destinati alla promozione del lavoro e all´inserimento lavorativo, quasi 2 milioni di euro costa l´attività dei Centri per l´Impiego e 4 milioni di euro sono assegnai agli enti di formazione per favorire l´apprendistato. Con questi 12 milioni, pertanto, si coprono l´attività ordinaria e i progetti speciali. Per gli interventi urgenti è necessario invece fare sistema con gli istituti di credito, con la Camera di Commercio, con le associazioni di categoria. E tutti assieme rivolgersi ai Fondi Europei, che ammontano a 124,6 miliardi di Euro a livello nazionale nel quinquennio 2007-2012, di cui 101,6 miliardi di Euro al Centro-sud e 23 miliardi di Euro al Centro-nord. Al Veneto dovrebbero essere assegnati più di 600 milioni di euro. .  
   
 

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