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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2009
 
   
  UN MISTERO ITALIANO: IL NON UTILIZZO DELLE POMPE DI CALORE GEOTERMICHE NON È UNA TECNOLOGIA NUOVA E NEMMENO AVANZATISSIMA. UN BUON IMPIANTISTA TERMOTECNICO LA PADRONEGGIA SENZA PROBLEMI.

 
   
   Milano, 29 gennaio 2009 - Sono quelle cose che non si spiegano razionalmente: agli italiani le pompe di calore geotermiche non sembrano piacere. Tant´è vero che è anche difficile trovare dei dati affidabili sulla diffusione di queste apparecchiature che permettono di usare il terreno e a volte le acque sotterranee per estrarre calore o per disperderlo. Dalle poche cifre (di fonte francese, peraltro) risulta che il nostro Paese con 7500 impianti installati (dimensione media 20 kW termici) se la gioca alla pari con il Belgio e la Repubblica Ceca, e segue l´insospettabile Polonia. Molto più avanti in classifica ci sono Paesi come la Finlandia con quasi 25. 000 impianti, l´Austria con più di 40. 000 e poi a salire la Danimarca, la Francia, la Germania e il leader assoluto, la Svezia, con ben 230. 000 impianti installati, che, grazie alle pompe di calore geotermiche, risparmia qualcosa come 2,5 Gw termici l´anno dii energia. Non parliamo degli Stati Uniti, dove le pompe di calore geotermiche hanno già superato da anni la soglia del milione di installazioni e crescono al ritmo di 50. 000 l´anno. Eppure, i principi alla base delle pompe di calore geotermiche sono semplicissimi. Si tratta di un metodo per sfruttare l´energia solare. Il terreno, scaldato dal sole, ha la caratteristica, nello strato superficiale, di mantenere una temperatura stabile (dai 10 ai 16 gradi centigradi in dipendenza dalla località) durante tutto l´anno e indipendentemente dalla temperatura dell´aria. Il terreno può quindi essere utilizzato come una sorgente d energia termica, quando la temperatura dell´aria è più bassa, o come pozzo di calore, dove disperderlo quando il rapporto si inverte. Esistono diversi tipi di pompe di calore geotermiche ma in tutti il funzionamento base prevede che nel terreno siano interrate, sotto il livello di congelamento (circa 30 centimetri, anche se per sicurezza si scende fino a un metro o poco più), delle tubazioni a circuito chiuso in cui viene fatta circolare acqua o un liquido apposito. Il circuito si interfaccia con il sistema di riscaldamento e di raffrescamento (se c´è) attraverso uno scambiatore di calore, e la circolazione del liquido al suo interno avviene tramite una pompa elettrica. L´efficienza ottenibile è considerevole e si misura con un numero, il Cop, ossia il rapporto tra energia elettrica impiegata e energia estratta dalla pompa di calore. Le pompe di calore geotermiche attuali hanno un Cop compreso tra 3,1 e 4,9, ossia per ogni kW impiegato se ne estraggono da tre a cinque volte di più dal terreno. In media sono necessari tra 120 e 180 metri di tubature nel terreno per ogni 3,5 kW termici necessari, e una casa unifamiliare richiede circa 10 kW. Per il potenziale di raffrescamento, quello che misura l´efficienza degli impianti di condizionamento, si usa invece l´Eer, che si definisce come quantità di calore rimossa in Btu/ora per ogni watt utilizzato per far funzionare l´impianto. L´eer tipico di una pompa di calore geotermica varia tra 2,9 e 4,5. Di solito il dimensionamento del sistema viene effettuato al 70 per cento delle richieste di picco e si affianca un sistema ausiliario per le richieste di punta. In questo modo, la pompa di calore geotermica arriva a fornire anche il 95 per cento delle necessità di energia termica. Ciò consente di recuperare il costo aggiuntivo dell´impianto nell´arco di 5-10 anni, a fronte di una durata garantita dell´impianto di 25 anni per le componenti fuori dal terreno e di 50 o più anni per la parte interrata. Dal punto di vista degli incentivi, l´installazione di una pompa di calore geotermica da diritto alla detrazione fiscale del 55 per cento del valore previsto dalla normativa sull´efficienza energetica degli edifici. Inoltre, in molte Regioni e Provincie vi sono incentivi specifici. Per esempio, in Toscana le pompe di calore geotermiche godono di un incentivo in conto capitale che arriva al 30 per cento dei costi ammissibili per un massimo di 50. 000 euro. Insomma, ci sono la fattibilità, la tecnologia, la convenienza e gli incentivi. Cosa manca al fatto che anche in Italia le pompe di calore geotermiche contribuiscano al bilancio energetica di famiglie, aziende e del Paese ? Forse solo una “spintarella”. Le Giornate della Microgenerazione, alla terza edizione i prossimi 18 e 19 febbraio a Milano, intendono contribuire a questa “spinta” trattando, in termini pratici e basandosi su casi concreti, delle pompe di calore geotermiche nella prima giornata, quella dedicata alla microgenerazione da fonti rinnovabili. Le Giornate della Microgenerazione, organizzate dal settimanale e-gazette. It e da Updating, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, si svolgeranno presso il Centro Congressi della Camera di Commercio in Via Meravigli 9/b. .  
   
 

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