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Notiziario Marketpress di
Giovedì 29 Gennaio 2009 |
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BASILICATA: CRISI FIAT, DE FILIPPO SCRIVE A SOTTOSEGRETARIO LETTA
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Milano, 29 gennaio 2009 - Nelle more dell’avvio delle attività del Tavolo di Palazzo Chigi sulla crisi dell’auto, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha scritto al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, richiamando l’attenzione sull’importanza che l’insediamento Fiat di Melfi assume nel contesto economico lucano. Nella sua lettera, De Filippo ricorda che lo stabilimento lucano è il più moderno di cui Fiat Auto dispone in Italia e che in futuro sorgerà in Basilicata un campus tecnologico di eccellenza collegato al settore. Tutti motivi per i quali la Regione non è indifferente ai provvedimenti che il Governo prenderà a sostegno dell’”automotive”: Ecco il testo della lettera. Le scrivo a margine dell’incontro tenutosi nella serata di ieri tra autorevoli esponenti del Governo e vertici della Fiat e nell’imminenza dell’avvio delle attività del Tavolo convocato per oggi a Palazzo Chigi sulla crisi dell’auto e dell’intero settore “automotive”. Come certamente Le è noto, in Basilicata, e precisamente a Melfi nei primi anni Novanta è stato realizzato quello che ancor oggi risulta essere lo stabilimento più moderno di cui Fiat Auto disponga in Italia, ai vertici mondiali per indici di produttività e dove viene realizzato il modello “Grande Punto”, da anni leader nelle vendite, non soltanto nel nostro Paese, e che costituisce l’anello centrale della gamma Fiat. Tuttavia, mi permetta di portare alla Sua attenzione la circostanza che la Regione che ho l’onore di rappresentare non si è limitata a ospitare un grande impianto produttivo, per quanto moderno e all’avanguardia (e che ha visto anche lo sviluppo di un indotto altrettanto importante e tecnologicamente qualificato). Infatti, lo scorso 12 Settembre, alla presenza dell’Amministratore delegato Sergio Marchionne, tra Regione Basilicata e Fiat Group è stata sottoscritta una Convenzione Quadro per la creazione di un centro di eccellenza per la ricerca, la formazione e per lo sviluppo di sistemi innovativi nell’ambito dei processi di produzione. L’accordo prevede la realizzazione di un Campus per l’innovazione del manufactoring, collegato con lo stabilimento Fiat di Melfi e le cui attività saranno progettate e curate dal Centro Ricerche Fiat di Orbassano, con un investimento complessivo previsto pari, nel complesso, a 18,5 milioni di euro. In particolare, la Regione Basilicata ha messo in campo un rilevante finanziamento per la creazione di un Campus tecnologico che renderà ancor più competitivo non solo lo stabilimento di Melfi, ma anche l’intero sistema delle imprese presenti sul territorio, le quali potranno beneficiare delle attività di ricerca, nell’ambito di una proficua e sinergica attività di collaborazione. Tutto quanto precede consente di comprendere come anche la Basilicata non possa ritenersi insensibile alle sorti dell’industria nazionale dell’auto, giacché le conseguenze delle importanti scelte che il Governo si accinge a compiere su questo versante non possono non avere importanti ricadute, dirette e indirette, sul tessuto produttivo della mia regione. Pur se le aspettative “salvifiche” che accompagnarono la nascita dello stabilimento Fiat di Melfi costituiscono ormai un semplice retaggio del passato, di certo non sfugge alla Sua sensibilità umana e istituzionale la rilevanza che il futuro e perciò il destino dì questo impianto produttivo assume nel contesto economico lucano. Nella certezza di trovare, ancora una volta, attento ascolto presso di Lei, confido che, pur nell’ambito della difficile situazione congiunturale che purtroppo attraversa il settore automotive, non solo nel nostro Paese, le scelte che dovranno e potranno assumersi possano tenere nel giusto conto il ruolo rilevantissimo che lo stabilimento di Melfi svolge in Basilicata, dal punto di vista sociale non meno che da quello più strettamente economico. La prego, infine, di contare sulla mia disponibilità qualora si ritenesse di avvalersi, come già nel passato, della partecipazione degli amministratori delle Regioni in cui sono presenti i principali insediamenti produttivi. . |
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