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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
 
   
  PRIVACY: RICHIAMO A MAGGIORE ATTENZIONE

 
   
  Francesco Pizzetti e Mauro Paissan, presidente e componente del Garante per la Privacy, intervenendo lo scorso 28 gennaio a una tavola rotonda, organizzata all´Università Cattolica di Milano, in occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali hanno consigliato un uso consapevole e di autotutela in internet: una volta immessi in rete foto sexy, informazioni sui propri gusti sessuali, religiosi, politici è difficile cancellare tali dati. Secondo una ricerca citata da Pizzetti, il 77% di chi recluta personale cerca possibili candidati sul web e il 35% di loro afferma di aver eliminato un candidato sulla base di informazioni scoperte navigando in rete. Stando a un altro sondaggio, citato da Paissan e fatto nel Regno Unito, quattro milioni e mezzo di ragazzi tra i 14 e i 21 anni rischiano di subire ripercussioni negative sul proprio futuro lavorativo determinate dalle tracce lasciate in Internet. E il 71% dei ragazzi non vorrebbe che un´università o un eventuale datore di lavoro cercasse informazioni in rete su di loro senza che loro stessi abbiano potuto prima cancellare i contenuti immessi nei social network. «La protezione dei dati personali - ha insistito Pizzetti - è sempre più importante. Tutto diventa dato. È un elemento fondamentale di una società che cambia a ritmi terrorizzanti e cresce man mano che cresce il mondo della videocomunicazione. Cresce quindi il ruolo delle autorità e dei loro compiti», che va dalla tutela dei dati all´affidabilità dei server. In merito poi ai siti dei social network, dopo aver constato che oltre 580 milioni di persone nel mondo, al giugno 2008, li hanno utilizzati e che un caso emblematico è rappresentato da Facebook con i suoi oltre 150 milioni di utenti (60 mln nel 2007; 6. 481. 280 profili personali in Italia), Paissan ha commentato: “È uno strumento utile e un giocattolo divertente perché consente forme di comunicazione eccezionali”. Ma c´è un ma: “Come ogni cosa inventata dall´uomo, c´è una componente di rischio”. Infatti ha proseguito Paissan, “quando divulghiamo immagini, non riflettiamo sul fatto che nella vita si cambia; invece la circolazione di immagini, che non ci corrispondono più, rimangono disponibili e incancellabili. I dati continuano ad essere conservati nei server del social network e una volta in rete diventano reperibili per decenni, senza che li si possa neutralizzare”. “La differenza sostanziale tra vecchi e nuovi media - ha fatto notare a sua volta il professor Fausto Colombo - è che mentre la Tv aveva controllo sui contenuti ma non sul comportamento degli utenti, sulla rete è impossibile controllare i contenuti, ma il tracciamento dell´utente è complesso e permanente nel tempo”. Già oggi, accanto al crescente numero di utenti del social network, “si registra un parallelo aumento delle richieste di uscita dalla rete - ha detto Paissan - soprattutto di persone che ormai hanno una loro visibilità”. La chiave per navigare sicuri, ha consigliato Paissan, “è un´auto-regolamentazione consapevole, proiettata nel futuro: l´anti-virus siamo noi. Occhio quindi a disperdere i dati personali in rete”. . .  
   
 

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