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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2009
 
   
  EUROREGIONE ALPE ADRIA, POLICENTRISMO O DECLINO IN CANTIERE UN GRUPPO DI LAVORO CHE ELABORERÀ UNA PROPOSTA TECNICA DA PRESENTARE ALLE AUTORITÀ ISTITUZIONALI

 
   
  Udine, 29 gennaio 2009 - Valutare le prospettive di sviluppo dell’Euroregione analizzando la possibilità di attuare una maggiore coesione territoriale e una strategia del policentrismo urbano e territoriale per l’area alpino-adriatica-danubiana. È l’obiettivo del convegno internazionale organizzato dall’Università di Udine su “L’euroregione policentrica verso un più coeso e competitivo sistema territoriale alpino-adriatico-danubiano”. L’incontro si è tenuto ieri a Udine. Hanno partecipato all’assise pianificatori, urbanisti, economisti, geografi ed economisti americani, austriaci, italiani e sloveni. Sono stati presi in considerazione i diversi scenari possibili del progetto di Euroregione, l’area alpino-adriatica-danubiana all’interno della quale ricadono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia, Slovenia e le altre regioni interessate all’iniziativa. Dopo i saluti delle autorità, i lavori sono stati aperti dagli interventi del rettore Cristiana Compagno, del presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo e dal segretario dell’Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (Aiccre), Nevio Puntin. Per le conclusioni è intervenuto il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo. «Per l’Euroregione – sottolinea il coordinatore scientifico dell’evento, professor Sandro Fabbro – lo scenario europeo della coesione territoriale, basato su un forte policentrismo tra città e qualità urbane e territoriali, è quello che dagli studi più qualificati emerge come il più adatto e desiderabile. Da questo convegno si potrebbe così già delineare la costituzione di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico che elabori una proposta di policentrismo euroregionale da portare alla valutazione delle autorità politiche e istituzionali». Il programma del convegno, presieduto da Margherita Chang Ting Fa, direttore del dottorato di ricerca in Economia, ecologia e tutela dei sistemi agricoli e paesistico-ambientali, è proseguito con una relazione introduttiva che ha illustrato performance e prospettive di alcuni casi emblematici di policentrismo urbano in Europa e negli Stati Uniti. Due sessioni sono entrate poi nel merito dei temi, con specifico riferimento a quella più generale istituzione delle politiche territoriali transfrontaliere che può essere l’Euroregione. L’incontro è stato promosso dal dottorato di ricerca in Economia, ecologia e tutela dei sistemi agricoli e paesistico-ambientali dell’ateneo in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, Associazione italiana per il Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa, Camera di commercio di Udine, European council of spatial planners e Istituto nazionale di urbanistica. In un recente studio del gruppo di ricerca europeo Espon, vengono sono stati tre scenari possibili per i territori d’Europa al 2030. Le analisi combinate di economisti, urbanisti, geografi, trasportisti e analisti ambientali hanno dato luogo a uno “scenario tendenziale”, uno della “competitività spinta” tra città e tra territori e uno della “coesione territoriale”. Considerando che lo scenario della “competitività spinta” risulta quello che marginalizza maggiormente l’area alpino-adriatica-danubiana rendendola dipendente dalle aree metropolitane di Milano, Monaco o Vienna, le prospettive più favorevoli per il progetto dell’Euroregione sono legate allo scenario della “coesione territoriale”. Grazie alle connessioni policentriche che si stabilirebbero tra le principali città si nota una crescita di rango dell’intera area. Venezia, Trieste e Lubiana sono identificate come possibili, anche se deboli, aree metropolitane, mentre Udine e Klagenfurt risultano fortemente integrate in questo sistema policentrico metropolitano. «Questo sistema policentrico coeso al suo interno – spiega Fabbro – riuscirebbe a superare la forza di attrazione dalle diverse grandi aree metropolitane di Vienna, Monaco o Milano ed a costruire una propria autonoma identità». Lo studio è consultabile dal sito web .  
   
 

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