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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
 
   
  IL VENETO E IL FRIULI VENEZIA GIULIA POSSONO E DEVONO FARE SINERGIA PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE. VALIDA L’ESPERIENZA DEL POLO DI PORTOGRUARO

 
   
  Portogruaro, 2 febbraio 2009 - L’investimento in istruzione, in formazione, in conoscenza, insomma nello sviluppo delle risorse umane, è uno dei fattori principali di crescita economica e sociale del territorio. L’accumulazione di sapere, attraverso la formazione del capitale umano, produce ricchezza per i paesi e soprattutto diviene risorsa preziosa per spiegare i processi di sviluppo sia a livello microeconomico o aziendale, sia in ambito macroeconomico o di sistema. Per questo la Regione del Veneto si è dotata di uno strumento specifico con le finalità di rafforzare e di coordinare la ricerca scientifica applicata, di migliorare e di diffondere il trasferimento tecnologico, di incentivare la competitività e l’innovazione del sistema produttivo tradizionale. La legge regionale per la ricerca, il trasferimento tecnologico e lo sviluppo dell’innovazione è il mezzo che la Regione del Veneto ha scelto per supportare le nuove modalità di intervento che recepiscono la strategia di Lisbona per la crescita e l’occupazione, che assicurano la semplificazione procedurale, che forniscono un maggiore stimolo per lo sviluppo economico e sociale del territorio nel suo complesso. Così l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, ha aperto oggi pomeriggio, nella sala consiliare del comune di Portogruaro, il dibattito che è seguito alla presentazione delle attività triennale del Polo dell’innovazione strategica. Una buona occasione che è servita all’assessore per ricordare ancora una volta la necessità di un’opera sinergica tra Veneto e Friuli Venezia Giulia “come accade con i programmi europei interregionali che superano i confini territoriali per fare sistema e mettere in rete le notizie indispensabili in un’economia sempre più globalizzata. ” Le linee regionali di intervento sono finalizzate a incrementare il ricorso alla brevettazione; a valorizzare e a favorire le collaborazioni internazionali; a stimolare l’ imprenditoria giovane e a sviluppare i poli di innovazione; ad aumentare la quota degli investimenti in ricerca e sviluppo; a contribuire alla qualificazione della formazione delle risorse umane. Per l’assessore, la legge regionale, razionalizzando e integrando il quadro normativo vigente, ha avuto come scopo anche stimolare le amministrazioni locali a declinare nel contesto economico e sociale le progettualità veneta. “Imprese, sistema scolastico e sistema formativo devono sempre lavorare in stretta sinergia - ha detto l’assessore - per massimizzare la nuova conoscenza e per tradurre i suoi effetti sullo sviluppo economico. ” “Mi pare opportuno ribadire in questa sede - ha poi aggiunto l’assessore - che il Polo dell’innovazione strategica di Portogruaro vede la Regione del Veneto, insieme agli enti locali e alle associazioni di categoria, come partner privilegiato in una esperienza che aiuterà davvero il territorio. ” L’assessore ha, infine, confermato la volontà che l’esperienza di Portogruaro sia un modello per altre regioni italiane ed europee: una sorta, insomma, di laboratorio per il coinvolgimento della microimpresa e delle aggregazioni produttive tanto più utile e necessario in un periodo, come l’attuale, di crisi finanziaria globale. .  
   
 

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