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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
 
   
  IL SINDACO DEL RIONE SANITA’ DI EDUARDO DE FILIPPO, DIRETTO E INTERPRETATO DA CARLO GIUFFRE’ IN SCENA AL TEATRO MANZONI

 
   
  Milano, 2 febbraio 2009 - Protagonista del “Sindaco del rione Sanità” è Antonio Barracano, riconosciuto dai meno abbienti, dai diseredati in un quartiere popolare di Napoli come loro “Sindaco”, perché impegnato a proteggerli, a mettere pace con giustizia fra di loro senza ricorrere ai tribunali, dove, per la loro ignoranza e la loro povertà questa giustizia, forse, non l’avrebbero mai ottenuta. Parliamo quindi di un protettore: una specie di Robin Hood, toglieva ai ricchi per dare ai poveri. Questa commedia fu scritta nel 1960. La camorra c’era anche cinquant’anni fa, ma aveva dei dogmi, delle regole, dei principi. Non si toccavano donne e bambini, c’erano i capi quartieri come Campoluongo: il vero Sindaco del rione Sanità che ha ispirato Eduardo. Costui sembrava un aristocratico, gentile ed educato, alto di statura, asciutto, la schiena inarcata gli conferiva un’andatura regale. Eduardo, che lo conosceva, costruisce un eroe che proprio con l’azione dimostra di non agire; crea un idolo polemico, propone un personaggio che in buona fede fa del male, un giusto che perpetua l’ingiustizia. E’ sicuramente uno dei personaggi più complessi del suo Teatro. Di Antonio Barracano Eduardo dice: “E’ stato il mio ruolo preferito, è uno dei personaggi più interessanti che un attore possa desiderare”. Dopo aver affrontato numerose opere di Eduardo De Filippo, Carlo Giuffrè approda felicemente al “Sindaco del rione Sanità”. Sotto la sua direzione una numerosa Compagnia di ottimi interpreti trasferisce mirabilmente verosimiglianza ai personaggi. Una prova indimenticabile, come è stata definita dalla critica, sul filo del rigore e della misura che Carlo Giuffrè, alle soglie degli ottanta anni, affronta con straordinaria forza interpretativa in una perfetta fusione di generosità, risentimento e semplicismo in cui si iscrive il personaggio. Un successo di pubblico che da due anni si rinnova ad ogni replica, tanto da valere allo spettacolo l’assegnazione del Biglietto d’Oro per aver registrato il più alto numero di spettatori. .  
   
 

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