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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Febbraio 2009
 
   
  ABI - CNIPA: DOCUMENTI D´IDENTITÀ COL CHIP PER ENTRARE ANCHE IN BANCA

 
   
   Roma,  2 febbraio 2009 - Il futuro di banche e Pubblica Amministrazione passa anche attraverso i documenti elettronici e la biometria. Dalle impronte digitali alle immagini bidimensionali del volto, dalla geometria alle venature della mano, infatti, l’applicazione delle tecnologie biometriche alle carte d’identità e ai passaporti di “ultima generazione” - che nei prossimi mesi sostituiranno progressivamente quelli “tradizionali” nelle tasche degli italiani, grazie ai progetti supportati dal Cnipa – apre un ampio ventaglio di sinergie e possibili applicazioni anche allo sportello. Le “carte d’identità del futuro”, infatti, potrebbero funzionare anche come strumento di riconoscimento per accedere alla filiale della propria banca, ai propri servizi bancari, e così via. Basti pensare che a partire dal prossimo luglio saranno emessi circa 2 milioni di passaporti elettronici all’anno, con un chip che oltre alla foto digitale (già registrata in tutti i passaporti rilasciati da ottobre 2006) contiene anche le impronte digitali del cittadino. In questa prospettiva, Abi Lab (il Consorzio per la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie per la banca dell’Abi), Ossif (il Centro di ricerca dell’Abi in materia di sicurezza) e Cnipa (il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, per rafforzare la collaborazione ed il dialogo tra il settore bancario e la Pubblica Amministrazione sui temi della biometria applicata alla sicurezza delle identità, moltiplicando progetti e iniziative comuni e sistematizzando le occasioni di confronto sulle prospettive di sviluppo di questa tecnologia. L’accordo, che è stato firmato oggi a Roma dal presidente del Cnipa, Fabio Pistella, e dal Presidente di Abi Lab e Ossif, Domenico Santececca, fissa diverse aree di cooperazione e approfondimento: l’analisi dell’evoluzione delle tecnologie biometriche, lo studio delle relative norme e dei suoi standard; la condivisione delle best practice; la definizione di specifiche tecniche e di protocolli di test; la stesura di linee guida condivise e la partecipazione congiunta a progetti europei su questo argomento. “L’accordo - ha detto il presidente del Cnipa, Fabio Pistella - ha un’importane valenza tecnica nel quadro di una serie di collaborazioni attivate dal Cnipa per l’approfondimento di possibili soluzioni a questioni quali l’identità e la sicurezza decisive per la diffusione di tecnologie in grado di assicurare servizi efficaci e efficienti, per cittadini e imprese, secondo gli obiettivi del Piano egov 2012 recentemente varato dal Governo su proposta del Ministro Brunetta”. “Per il settore bancario – ha detto il Presidente di Abi Lab e Ossif, Domenico Santececca - l’innovazione tecnologica è un fattore strategico di competizione e di concorrenza ed un volano per rendere prodotti e servizi, messi a disposizione di imprese e famiglie, sempre più comodi, sicuri ed efficienti. In questa direzione, rafforzare la collaborazione ed il dialogo con la Pubblica Amministrazione sul fronte della biometria e della tecnologia più in generale rappresenta un passo importante, oltre che un contributo significativo all’ammodernamento del Paese”. La fotografia della biometria in banca L’incontro del 30 gennaio è stato anche l’occasione per presentare i risultati del secondo rapporto sulla “Biometria nelle banche italiane” realizzato dall’Osservatorio sulla biometria dell’Abi su un campione di 19 istituti, che rappresentano il 70% del settore in termini di personale ed il 62% per numero di sportelli. Lo studio, da un lato conferma il grande interesse del settore bancario per queste tecnologie (il 77% del campione ha dispositivi biometrici in uso presso alcune delle proprie filiali) e, dall’altro, mette in evidenza gli ampi margini di sviluppo della biometria in banca, anche alla luce delle possibili sinergie con i progetti avviati dalla Pubblica Amministrazione. Secondo il rapporto, oggi le banche utilizzano la biometria soprattutto per rafforzare il presidio degli accessi fisici alle filiali e rendere ancora più sicuri i propri sportelli, oltre che per raccogliere e archiviare dati a supporto degli interventi delle Forze dell’ordine. Il 94% delle banche che ha partecipato alla ricerca, infatti, ha sottolineato il significativo effetto deterrente delle tecnologie biometriche nei confronti di possibili azioni criminali e ha manifestato l’intenzione di incrementare l’applicazione di questi dispositivi (66%). Rispetto al passato, inoltre, cresce l’attenzione del settore bancario anche per la biometria applicata al controllo degli “accessi logici”, per rendere ancora più sicuro il processo di riconoscimento dei clienti che utilizzano l’home banking e gli altri canali di accesso remoto ai servizi bancari. Complessivamente, lo studio realizzato dall’Osservatorio promosso dall’Abi mette in evidenza un aumento dell’interesse per tutte le tecnologie biometriche: da quelle ormai consolidate, come le impronte digitali e il riconoscimento del volto, a quelle “emergenti”, come il riconoscimento vocale, la geometria e le venature della mano. In particolare, proprio il riconoscimento vocale e le sue applicazioni riscuotono il maggiore “gradimento” da parte delle banche: nei servizi di contatto come i call center bancari, infatti, questa tecnologia potrebbe garantire il riconoscimento dell’identità dei clienti in modo semplice ed efficace. .  
   
 

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