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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Febbraio 2009
 
   
  PRESENTATO IL DUP: 1 MILIARDO E MEZZO DI EURO DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER UNA POLITICA DI INVESTIMENTI E INNOVAZIONE. ERRANI: IL PAESE HA URGENTE BISOGNO DI UN´INTESA DEL GOVERNO CON LE REGIONI PER DARE UNA RISPOSTA ALLA CRISI.

 
   
  Bologna, 3 febbraio 2009 - Un miliardo e mezzo di euro per dare una risposta forte alla crisi. Affiancando agli interventi a sostegno dei lavoratori, investimenti strategici per rafforzare la competitività del sistema Emilia-romagna. Già approvato dall’Assemblea legislativa, come strumento in cui far confluire, su una serie di obiettivi strategici concordati con i territori, ingenti risorse straordinarie europee (Fesr e Fse), nazionali (Fas) e regionali, il Dup ovvero - il Documento Unico di Programmazione – è diventato ora lo strumento principale con cui la Regione Emilia-romagna si prepara ad affrontare la recessione. “Abbiamo presentato un programma da realizzare in modo integrato in tutte le province dell’Emilia-romagna per fare due cose : una politica di investimenti in risposta alla crisi, ma anche una politica di innovazione nei settori dell’ambiente, della mobilità sostenibile, della ricerca e dell’innovazione industriale “ – ha detto oggi a Bologna il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani, a conclusione di un’iniziativa in cui il Dup è stato illustrato a una platea di amministratori locali, imprenditori, rappresentanti di sindacati e organizzazioni economiche e sociali. “Faremo questo con grande determinazione – ha sottolineato il Presidente - e auspico da parte del Governo un’intesa con le Regioni per costruire una politica nazionale integrata di risposta alla crisi, di cui questo Paese ha urgente bisogno. C’è necessità in tempi molto rapidi di una sintesi, siamo già in ritardo”. Presentando i contenuti e gli obiettivi del Dup, in apertura dei lavori il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli ha spiegato che il Documento Unico di Programmazione rappresenta da parte della Regione Emilia-romagna “una scelta non scontata che permetterà di velocizzare la spesa, evitare distribuzioni a pioggia e realizzare il massimo di sinergie e integrazioni possibili su scala regionale”. Il Dup, considerando anche le risorse di Enti locali e privati potrà contare da qui al 2013 su circa 3 miliardi di euro e si tradurrà operativamente in 9 Intese provinciali che saranno firmate entro la primavera. Per ogni singola realtà provinciale si può stimare un impegno finanziario pubblico (al netto delle risorse locali) compreso tra i 100 e i 150 milioni di euro in 7 anni. Cosa prevede il Dup 130 milioni di euro per fare una “cura del ferro” all’Emilia-romagna. Ovvero per ammodernare la rete ferroviaria regionale, collegarla meglio alle grandi rete di comunicazione quali l’Alta Velocità, acquistare nuove carrozze ferroviarie. 110 milioni per costruire la rete emiliano-romagnola dei tecnopoli e dare impulso alla ricerca industriale; 27 milioni per costruire un´altra rete strategica, quella dei poli provinciali per la formazione tecnica. E ancora 50 milioni di euro destinati a sostenere progetti innovativi delle imprese, anche in campo energetico ambientale; 16 milioni per il risparmio idrico, 40 milioni per la realizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate, 73 milioni per sostenere progetti di riqualificazione urbana nelle città dell’Emilia-romagna. Sono solo alcuni degli interventi e dei relativi finanziamenti regionali, che – nell’ambito dei 10 obiettivi in cui è articolato il Dup – partiranno nei prossimi mesi e che - in alcuni casi – sono già partiti. E’ il caso ad esempio della manifestazione di interesse per i tecnopoli che si è chiusa il 30 gennaio; mentre il 31 dicembre 2008 si sono chiusi i termini per la presentazione delle manifestazioni di interesse per realizzare le aree ecologicamente attrezzate, così come si sono già conclusi i bandi rivolti alle imprese che vogliono avviare progetti innovativi. Dei 10 obiettivi del Dup 8 sono trasversali e vanno dall’economia della conoscenza all’ambiente, dalla mobilità sostenibile, alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dal sistema produttivo al welfare. Due invece sono “territoriali” e guardano alle aree regionali con specifiche vocazioni, a quelle ex obiettivo 2 e alle città. .  
   
 

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