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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: AGEVOLARE L´ACCESSO DELLE PMI AI MERCATI MONDIALI

 
   
   Bruxelles, 10 febbraio 2009 - Maggiore tutela dalle contraffazioni, marchio d´origine sui beni importati, protezione internazionale di Dop e Igp alimentari, migliore accesso alle procedure d´indagine sul dumping e norme Omc specifiche e semplificate. E´ quanto chiede il Parlamento europeo per promuovere l´internazionalizzazione delle Pmi e favorire competitività, crescita e occupazione. Occorre poi sostenere l´accesso delle Pmi ai mercati esteri, adottare il brevetto Ue e lo statuto della società europea e finanziare l´innovazione. Le Pmi dell´Unione europea, ossia quelle con un numero di dipendenti inferiore a 250 e un fatturato inferiore a 50 milioni di euro, rappresentano 23 milioni di imprese (99% del totale) e 75 milioni di posti di lavoro (70%) nell´Unione. Nell´osservare che oltre il 96% delle Pmi dell´Ue ha meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 10 milioni di euro, il Parlamento ha adottato con 437 voti favorevoli, 77 contrari e 69 astensioni la relazione di Cristiana Muscardini (Uen, It) rilevando che ciò «limita la loro capacità di esportare beni e servizi oltre i confini nazionali, dati gli elevati costi fissi» che questa attività comporta. La conseguenza è che solo l´8% delle Pmi dell´Ue esporta beni al di fuori delle frontiere nazionali mentre circa il 3% di esse considerano prioritaria l´esportazione di beni al di fuori dell´Unione. In proposito, i deputati rilevano che «i mercati aperti e la concorrenza leale rappresentano i migliori strumenti per garantire le opportunità per le Pmi nell´economia globalizzata», anche perché «l´internazionalizzazione genera competitività e crescita, contribuendo all´espansione delle imprese e quindi all´occupazione». La Commissione dovrebbe quindi affrontare in modo esplicito le difficoltà incontrate dalle Pmi nelle esportazioni, precisando con quali strumenti nazionali o europei è possibile aiutare le Pmi a migliorare le loro prestazioni sui mercati mondiali. Una più efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale e marcatura d´origine Il Parlamento sottolinea che le Pmi necessitano di un´efficace tutela dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) «come prerequisito per lo sviluppo di nuove tecnologie», al fine di consentire loro di intraprendere attività a livello internazionale. Rileva pertanto che l´introduzione di un sistema di Dpi semplice ed efficace «costituisca uno strumento fondamentale per promuovere l´internazionalizzazione delle Pmi». Anche perché la contraffazione colpisce le Pmi «che sono riuscite a creare prodotti di qualità e competitivi», mettendone talora «in pericolo la sopravvivenza». La Commissione e gli Stati membri dovrebbero quindi impegnarsi «con rinnovato vigore» nella prevenzione e nella repressione del fenomeno sia a livello interno sia esterno, attraverso iniziative multilaterali (ad esempio l´accordo Acta) e bilaterali (nuovi accordi di cooperazione economica con i paesi terzi). Dovrebbero anche migliorare il controllo sulle importazioni da parte delle autorità doganali. I deputati, d´altro canto, si rammaricano per la ritardata introduzione del sistema di marcatura d´origine comunitario per alcuni beni provenienti dai paesi extra-europei (quali i tessili e le calzature) ed esprimono preoccupazione «per questa chiara violazione dei diritti dei consumatori dell´Unione europea». Invitano quindi gli Stati membri e la Commissione a accelerare l´entrata in vigore di questa normativa e a mettere in valore l´origine europea di questi prodotti, «vista sovente dai consumatori come garanzia di qualità, di sicurezza e di rispetto di elevati standard produttivi». Dovrebbero inoltre incoraggiare le Pmi affinché si avvalgano di strumenti, come ad esempio i brevetti, per proteggere il loro patrimonio di conoscenze e per difendersi dai fenomeni di copiatura e/o contraffazione. Anche perché, per le Pmi, la protezione dei diritti di brevetto e delle indicazioni geografiche «sono altrettanto se non più importanti della protezione dei marchi e dei diritti d´autore». Indicazioni geografiche dei prodotti alimentari Nell´ambito delle future negoziazioni commerciali multilaterali e bilaterali, il Parlamento chiede di compiere progressi sostanziali affinché si giunga a un quadro internazionale di riferimento «più chiaro ed equilibrato» in materia di indicazioni geografiche per garantire che i prodotti agricoli europei più competitivi e conosciuti «non siano indebitamente penalizzati da pratiche anticoncorrenziali». A tale proposito, sostiene la creazione di un registro multilaterale internazionale delle indicazioni geografiche che permetta alle Pmi di proteggere le proprie denominazioni in modo semplice ed economico. Gli altri membri dell´Omc, d´altra parte, sono invitati a garantire pieno accesso ai prodotti Dop e Igp dell´Unione europea «ritirando . Dal commercio quei prodotti nazionali che usano indebitamente dette denominazioni» e, comunque, ad accordare pieno accesso alle indicazioni geografiche protette e alle denominazioni d´origine protette dell´Ue che erano precedentemente utilizzate o che sono diventate delle denominazioni generiche. Ricorrere più spesso agli strumenti di difesa commerciale Compiacendosi della decisione della Commissione di ritirare le proposte di riforma degli strumenti di difesa commerciale (Tdi), il Parlamento sottolinea che tale sistema «deve continuare a essere una procedura quasi giudiziaria, basata su valutazioni obiettive e fattuali, in modo da consentire prevedibilità e certezza giuridica». In mancanza di norme internazionalmente riconosciute in materia di concorrenza, ritiene che l´attuale sistema europeo di Tdi costituisca «lo strumento migliore per garantire pari condizioni a tutti gli operatori». Inoltre, vista l´importanza dei Tdi, i deputati invitano la Commissione ad accrescere la trasparenza, la prevedibilità e l´accessibilità delle procedure d´indagine in particolare per le Pmi e ad accelerare e semplificare le procedure. Anche perché il sistema serve «a tutelare gli interessi dei produttori e dei dipendenti nei confronti delle difficoltà causate dal dumping o dalle sovvenzioni illegali». La Commissione dovrebbe inoltre fornire un´assistenza mirata alle Pmi in tutte le fasi delle indagini in materia di difesa commerciale e, in tale contesto, occorre migliorare i servizi offerti alle Pmi dall´helpdesk per i Tdi. Norme Omc specifiche e semplificate per le Pmi Il Parlamento insiste sulla necessità che il sistema Omc faccia tenga in maggior conto il ruolo delle Pmi e i loro interessi ed è quindi necessario «un quadro normativo internazionale chiaro e funzionale». Invita pertanto la Commissione a prevedere nell´ambito dei negoziati dell´Omc «regole semplificate specifiche per le Pmi all´interno delle zone di libero scambio, nonché clausole speciali relative alle esigenze delle Pmi». Dovrebbe inoltre favorire la rimozione delle barriere tariffarie e non tariffarie, la promozione del commercio internazionale attraverso idonee misure di semplificazione e l´armonizzazione normativa. Inoltre, per rendere il sistema degli scambi internazionali meno oneroso per le Pmi, i deputati suggeriscono di prendere in considerazione la creazione di un sistema di corti arbitrali internazionali «rapido e poco oneroso che possa permettere alle Pmi di evitare le lungaggini e le difficoltà che un contenzioso con le autorità doganali o commerciali in alcuni paesi terzi comporta». Sostengono inoltre l´adozione di una posizione europea «ferma» nei negoziati sulle procedure relative alla facilitazione commerciale, al fine di ridurre i costi delle procedure doganali, che possono raggiungere anche il 15% del valore dei beni scambiati, attraverso la trasparenza e la semplificazione delle procedure, l´armonizzazione delle norme internazionali, l´efficace registrazione dell´origine dei beni e l´ammodernamento dei controlli doganali. Strategia di accesso ai mercati e agli appalti dei paesi terzi Per i deputati l´accesso delle Pmi ai mercati internazionali «può contribuire a creare nuovi posti di lavoro, a difendere e conferire valore aggiunto a quelli esistenti, a preservare e scambiare il know-how e le specificità dell´Unione europea, nonché a offrire agli Stati membri la garanzia di una crescita economica solida e duratura». Invitano quindi la Commissione e gli Stati membri a migliorare la diffusione delle informazioni relative ai mercati dei paesi terzi, razionalizzando e semplificando il "Market Access Database" e rafforzando i "Market Access Team" creati in seno alle delegazioni della Commissione nei paesi terzi (dotandoli di helpdesk specifici per le Pmi). Il Parlamento sostiene inoltre la creazione, nei mercati chiave di India e Cina, di "European Business Center" che collaborino con le camere di commercio nazionali e con i rappresentanti delle imprese per consentire alle Pmi di trovare partner dotati delle capacità necessarie per accedere a questi mercati locali. Dà anche il suo appoggio ai programmi bilaterali che promuovono l´accesso specifico delle Pmi ai mercati dei paesi terzi, come Al-invest (America latina), Medinvest (Mediterraneo) e Proinvest (Africa). Esprimendo preoccupazione per le persistenti restrizioni esistenti in molti paesi terzi in materia di appalti pubblici, il Parlamento ritiene che l´Unione europea debba intraprendere azioni accorte ed efficaci per garantire pari diritti alle imprese europee, in particolare alle Pmi. Invita pertanto la Commissione a presentare proposte realistiche e costruttive in vista di una futura rinegoziazione e di un rafforzamento dell´accordo sugli appalti pubblici dell´Omc. "Small Business Act" europeo e innovazione Il Parlamento si compiace dell´iniziativa della Commissione relativa allo "Small Business Act" «quale occasione importante per adattare in maniera efficace tutte le politiche dell´Unione europea alle Pmi» e ritiene che l´internazionalizzazione delle Pmi - obiettivo primario della politica commerciale - debba costituirne «una pietra angolare». Invita inoltre la Commissione e gli Stati membri a incentivare la creazione di consorzi di servizi destinati a supportare le Pmi nel processo di internazionalizzazione. I deputati vedono anche con favore l´aggiornamento dei programmi che permettono alle Pmi di accedere a finanziamenti per uno sviluppo internazionale, rammentando la necessità di adottare quanto prima il brevetto unico europeo e lo statuto della società europea. Ritengono inoltre che il sostegno politico e finanziario finalizzato all´innovazione dei prodotti e dei processi, il miglioramento dell´accesso ai finanziamenti e degli aspetti fiscali, la cooperazione nel campo della ricerca e il trasferimento tecnologico «siano fattori fondamentali per incrementare la produttività delle Pmi». Esortano poi una più intensa cooperazione tra le Pmi e le università allo scopo di migliorare la ricerca e l´innovazione e chiedono alla Commissione di prendere in considerazione la creazione di un programma speciale di scambi a livello di Unione europea per i giovani imprenditori. .  
   
 

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