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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Febbraio 2009
 
   
  INAUGURATA IERI LA MOSTRA DEDICATA ALL’ARTE NAPOLETANA DELL’800 E DEL ‘900.

 
   
  Napoli, 12 febbraio 2009 - Come ogni anno La Mediterranea Arte propone una mostra storica sull’arte napoletana con opere dell’800 e del ‘900. L’esigenza nasce dall’obiettivo di far conoscere soprattutto alle nuove generazioni taluni artisti di indiscussa qualità che hanno avuto la sfortuna di operare in un territorio che non ha saputo valorizzarli, ancora oggi, nonostante la presenza degli stessi sul mercato nazionale e internazionale. “Da oltre un trentennio–spiega Saverio Ammendola,curatore dell’iniziativa- aspettiamo che la città di Napoli offra una sede per dare una giusta sistemazione alle opere dell’800, quelle relative alla famosa Scuola di Posillipo e quella di Resina, e soprattutto agli artisti della prima metà dell’900 che furono presenti a quasi tutte le Biennali di Venezia, alle Quadriennali Romane e ai maggiori premi dell’epoca i quali paradossalmente sono presenti nelle maggiori pinacoteche del centro e nord Italia . Fa sempre tanta meraviglia notare che qui, nella loro terra d’origine questi artisti riconosciuti dalla critica siano del tutto dimenticati. ” Saranno presentate per l’occasione tantissime opere selezionate tra cui “Lavandaia a Ravello” di Giacinto Gigante, “Figura” di Michele Cammarano, “La spiaggia della marinella “di Attilio Pratella, “Giocatori di carte “ di Vincenzo Migliaro, “Place dell’opera” di Pietro Scoppetta,”elisa in giallo”,di Luigi Crisconio,”natura morta” di Franco Girosi,”figura “Interno di famiglia” di Gennaro Villani,” Ballerino a riposo” di Emilio Notte. Inoltre da segnalare “Sul balcone” una delle sei opere presentate alla Xxiii Biennale di Venezia in una sala personale di Carlo Verdecchia, “Nudi” di Rubens Capaldo, un raro Gaetano Bocchetti,un Mario Cortiello degli anni ’20, Carlo Striccoli, Alberto Chiancone. Per riuscire a capire queste composizioni bisogna necessariamente guardare retrospettivamente il “viaggio” di ciascuno nell’arte per connettersi nel dinamismo delle rappresentazioni che riescono a comunicare attraverso il rigore della tecnica una sintesi espressiva capace di particolare raffinatezza e originalità. Le opere degli artisti in mostra, tra i più rappresentativi dell’estetica dell’epoca , hanno lo scopo di riuscire a dare un senso di continuità tra presente e passato. Artisti insorti, ma scomodi, non in grazia di memoria chiamati a preservare il proprio destino, i tabernacoli della propria esistenza, per una continuità di storia. Si ringrazia Anna Lucia Cagnazzi per la valida collaborazione nella ricerca delle opere. .  
   
 

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