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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Febbraio 2009
 
   
  “IL MAROCCO SULLA VIA DELLA MODERNIZZAZIONE”: PARLA IL PRESIDENTE DELLA DELEGAZIONE MAGHREB DEL PARLAMENTO EUROPEO

 
   
  Bruxelles, 12 febbraio 2009 - Un bambino Saharawi del Sahara occidentale fotografato nel campo per rifugiati di Laayoun, vicino a Tindouf , 1800 km al sud della capitale Algerina, 19 Ottobre 2008. Dal 25 al 29 gennaio un gruppo di parlamentari europei é stato in visita in Marocco, paese che ha recentemente ottenuto lo “status avanzato” nei rapporti con l’Ue. I parlamentari hanno anche avuto per la prima volta il permesso di visitare la zona del Sahara occidentale. Il rapporto del Parlamento sarà pronto fra due settimane. Intanto il Presidente della delegazione Maghreb Carlos Iturgaiz, popolare spagnolo, ci racconta le sue impressioni. Qual’é la sua impressione generale, dopo la visita in Marocco e in Sahara occidentale? Da tutte e due le parti ci hanno dato la possibilità di parlare con chi volevamo. In qualche modo si é trattato di una visita storica, perché altri parlamentari che in passato hanno provato ad entrare a Laayoun, la città principale del Sahara occidentale, non ci sono riusciti. Il nostro viaggio ha mostrato come le cose stiano cambiando. Percepisce un’evoluzione politica e sociale in Marocco? Secondo me nessuno puó negare che poco a poco in Marocco si sta verificando un’evoluzione politica, una modernizzazione. E’ vero che restano dei passi da fare, ma abbiamo visto un paese che vorrebbe una relazione bilaterale con l’Unione europea. Dopo aver ricevuto lo “stautus avanzato” dall’Ue, vogliono una propria delegazione per i rapporti con il Parlamento europeo, indipendente da quella per il Maghreb. Lo status avanzato riconosce che il paese é “meno che un membro, ma più che un partner”? Perché al Marocco per primo? Perché non la Turchia? Primo, é una questione di vicinato. Il Marocco é a 14 km dall’Europa. E risponde a una vecchia richiesta del Marocco, che voleva addirittura entrare nell’Ue. Abbiamo molti interessi in comune: immigrazione, pesca, terrorismo, agricoltura. Per cui é necessario che ci sia uno scambio di vedute fra il Parlamento europeo, l’Ue in generale, e il Marocco. Qualche dato in più: Il conflitto nel Sahara occidentale dura da oltre 30 anni; Il Marocco vuole che l’area diventi una sua regione autonoma; Il Fronte Polisario – indipendentista – chiede che si decida via referendum; Da giugno 2007, il Marocco e il Fronte Polisario hanno tenuto 4 round di negoziati, sotto l’egida delle Nazioni Unite Durante questa visita ho detto che non possiamo fermarci ai titoli di giornali, dobbiamo riempire questo status di contenuti e rinforzarlo. Il Marocco, insieme all’Algeria, é uno dei grandi paesi del Maghreb. Hanno lavorato sulle loro relazioni esterne a livello diplomatico, e alla fine sono stati premiati. Questo non significa che lo stesso status non possa essere riconosciuto ad altri paesi, come la Turchia o l’Algeria. Ma ora é il momento del Marocco. Cosa possono fare l’Ue e il Parlamento per i paesi del Maghreb? In questo viaggio in Sahara occidentale che abbiamo fatto insieme alla delegazione per il Sahara, ci siamo concentrati sulle questioni legate ai diritti umani, non su quelle politiche. Abbiamo sempre difeso i diritti umani ovunque fossero minacciati, nel nostro continente o altrove. Il Parlamento europeo é riconosciuto come una voce a difesa dei diritti umani dappertutto nel mondo. E penso che questo ruolo del Parlamento aiuti ad allevviare le sofferenze della popolazione, da una parte e dall’altra. Questo viaggio ha generato parecchie aspettative, sia in Marocco che in Europa. Puó aprire una strada nuova. Quando parliamo alle due parti in conflitto, ci dicono tutti la stessa cosa: al di là dell’autonomia, dell’autodeterminazione o dell’indipendenza, la cosa più importante é riunire le famiglie Saharawi, farle vivere insieme. .  
   
 

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