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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2009
 
   
  CONSERVARE IL PATRIMONIO CULTURALE NELL´ERA DIGITALE

 
   
  Bruxelles, 16 febbraio 2009 - La tecnologia avanza alla velocità della luce e mentre l´industria apprezza i nuovi sviluppi, i ricercatori si preoccupano di come mantenere accessibile il materiale digitale e proteggere il nostro patrimonio culturale. Il progetto Keep ("Keeping emulation environments portable" - "Mantenere trasportabili gli ambienti emulativi"), finanziato nell´ambito del tema Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) del Settimo programma quadro (7°Pq) con ben 3,15 Mio Eur, ha lo scopo di sviluppare strumenti che facilitino l´accesso universale al nostro sempre più digitalizzato patrimonio culturale. I partner del progetto svilupperanno una Piattaforma di accesso emulativa per rendere possibile la rappresentazione di oggetti come file di testo, audio e immagini. Una volta creato questo sistema, si può accedere in sicurezza alle informazioni a lungo termine. L´emulatore, che si può definire come un software, avrà la capacità di identificare e "suonare" o aprire file di computer più vecchi compresi floppy disk e giochi. Secondo i ricercatori, l´emulatore Keep sarà diverso da quelli attualmente sul mercato, visto che questi ultimi sono specifici per certe piattaforme o tipi di media, e quindi i tipi di formati che possono emulare sono limitati. "Sono limitati e possono diventare obsoleti come i supporti che stanno emulando," ha spiegato uno dei partner di Keep, Dan Pinchbeck, un esperto di videogiochi presso l´università di Portsmouth, nel Regno Unito. "Il Keep cambia completamente le cose; assicura che tali emulatori e i loro supporti sopravvivranno. " La dott. Ssa Janet Delve dell´università di Portsmouth ha detto che le persone generalmente non salvano i file in modo digitale, a prescindere che si tratti di fotografie scattate con una macchina fotografica personale o di archivi nazionali. "Ma ogni file digitale rischia di andare perduto perché si degrada o perché la tecnologia usata per "leggerlo" scompare del tutto," ha sottolineato la storica del computer presso la School of Creative Technologies dell´università. "Le generazioni precedenti hanno lasciato una grande quantità di libri, lettere e documenti i quali ci svelano chi erano, come vivevano e cosa hanno scoperto. C´è il rischio che la nostra eredità sia solo uno buco vuoto nella storia. " Si creano continuamente nuove informazioni digitali. Gli esperti credono che la quantità registrata nel 2010 sarà equivalente a 18 milioni di volte le informazioni contenute in tutti i libri mai scritti, ed è improbabile che tale tasso di crescita diminuisca. Gli ultimi dati mostrano che l´Archivio nazionale nel Regno Unito contiene l´equivalente di 580. 000 enciclopedie di informazioni in formato elettronico che non sono più presenti sul mercato. Da parte sua, la British Library ha dichiarato che i problemi di accesso e protezione di vecchi file digitali costituiscono una spesa considerevole per le tasche dell´Europa; ogni anno oltre 3 miliardi di euro di valore economico va perduto in questo modo. "Siamo di fronte ad una pesante minaccia di perdere le informazioni digitali. È un problema molto reale e che desta preoccupazioni," ha sottolineato il dott. David Anderson, storico del computer e membro del Centre for European and International Studies Research presso l´università di Portsmouth. "Le cose create negli anni 1970, 1980, 1990 stanno scomparendo in fretta, e le nuove tecnologie sviluppate ogni anno fanno aumentare il rischio di perdere questo materiale. " Nonostante il museo disponga attualmente di hardware antichi come computer e console per videogiochi, i visitatori non possono avere un quadro completo di come funzionavano tali macchine in realtà, poiché non si può usare il software, ha detto. "Sarebbe come mettere in mostra strumenti musicali dopo aver buttato via tutta la musica", ha spiegato il dott. Anderson, aggiungendo, "per le generazioni future sarebbe una catastrofe culturale. " I partner del Keep stanno anche puntando alla sicurezza di software e dati che possono essere codificati in modo da poter essere letti in futuro da computer più nuovi, più veloci e migliori. Partecipano inoltre a questo progetto, coordinato dalla Biblioteca nazionale francese, l´azienda di consulenza ceca Cross Czech A. S. , la biblioteca nazionale tedesca e la biblioteca nazionale dei Paesi Bassi. Per ulteriori informazioni, visitare: Università di Portsmouth: http://www. Port. Ac. Uk/ Finanziamenti dell´Ue per la ricerca nel campo delle Tic: http://cordis. Europa. Eu/fp7/ict/ .  
   
 

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