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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2009
 
   
  RIFORMA IPAB. ASSESSORE VALDEGAMBERI A CONVEGNO DIRIGENTI CENTRI SERVIZIO A SAN GIOVANNI LUPATOTO SU "NUOVI SCENARI DI WELFARE:L´IMPRESA SOCIALE NEL TERZO SETTORE"

 
   
   San Giovanni Lupatoto (Verona), 13 febbraio 2009 - "Il nostro modello di welfare ha bisogno di una rifoma importante perchè gli enti pubblici da soli non sono più in grado di fare da soli. Ecco allora che va valorizzato assolutamente il sistema del privato sociale, del terzo settore perchè permette un uso più efficace delle risorse e, insieme, consente una maggiore coesione sociale. In questo quadro, l´impresa sociale che sarà conseguente anche alla riforma delle Ipab di cui sarà prossimamente varata una legge regionale, avrà un suo peso definito e rilevante". Lo ha detto Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, intervenendo il 12 febbraio a San Giovanni Lupatoto, a un convegno che si è tenuto al Centro Servizi Monsignor G. Ciccarelli, promosso dall´A. N. S. D. I. P. P. (l´Associazione nazionale dei manager del sociale, direttori e dirigenti delle istituzioni pubbliche e private in ambito assistenziale, sociosanitario, educativo). L´iniziativa si è tenuta in questa struttura residenziale veronese che già nel 1996 si è trasformata da Ipab in Fondazione e costituisce un valido esempio del percorso che ora sarà intrapreso da tutte le Ipab del Veneto e ha preso in esame i diversi aspetti toccati dal testo di legge sulla riforma delle Ipab che sono nel Veneto circa 200 istituzioni di beneficenza e assistenza presenti, che offrono servizi residenziali e assistenziali ad oltre 20 mila veneti, tra anziani, minori e disabili, impiegando circa 10 mila operatori. Nel suo intervento, accanto all´importanza del privato sociale che si affiacnca al pubblico per dare risposte adeguate alle nuove esigenze di assistenza e cura, Valdegamberi ha introdotto la priorità di considerare il soggetto "famiglia" "che - ha detto - diventa un´interlocutrice fondamentale per la sua insostituibile azione sussidiaria nel dare risposte concrete alla crisi del welfare. La famiglia, la cooperazione, il terzo settore, il volontariato, sono in stretto collegamento con il tessuto sociale e hanno sicuri effetti moltiplicatori di risorse nella loro azione sinergica. Siamo ormai usciti dalla vecchia cultura che riteneva la famiglia solo destinataria passiva delle risorse pubbliche. Diventiamo sempre più consapevoli di come essa sia protagonista e co-attrice nell´azione sociale pubblica, dalla formazione dei figli all´assistenza e accoglienza dei malati e degli anziani. E´ quindi dalla famiglia che si deve ripartire - ha sostenuto - nella sfida per la ricollocazione di un nuovo welfare. Dobbiamo investire sulla famiglia, sul privato sociale, sul volontariato, che danno risposte contenendo, tra l´altro, le spese. In questo contesto, la Regione Veneto deve favorire e favorirà tutte le risposte dal basso, creando una cultura nuova, superando quella ormai datata di 30 anni fa che delegava completamente allo Stato le risposte ai bisogni dei cittadini e della comunità. E´ la sommatoria dei piccoli gesti, di queste risposte basilari provenienti da questi soggetti che può cambiare la società riarticolando un sistema di servizi sociali che è messo a dura prova dalla carenza di risorse e dall´aumento esponenziale della non autosufficienza". Le Ipab, Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza istituite dalla legge 6972 del 1890, voluta dal Crispi per porre un controllo statale a opere di interesse sociale nate in forma privata, spesso in ambito cattolico. Sono per lo più case di riposo e scuole materne, sicuramente di grande importanza per la loro funzione sociale. La riconversione che segnerà una svolta profonda nel loro cammino futuro, riguardera´ la loro natura giuridica: potranno diventare Apsp (aziende pubbliche di servizi alla persona) o trasformarsi in enti di diritto privato. .  
   
 

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