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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2009
 
   
  AMMORTIZZATORI, FORMIGONI: IN LOMBARDIA FINO A 2000 EURO/MESE L´ACCORDO NAZIONALE BASATO SUL MODELLO LOMBARDO DI DOTE LAVORO SOSTEGNO AL REDDITO UNITO A PERCORSO FORTE DI RIQUALIFICAZIONE

 
   
   Milano, 16 febbraio 2009 - "Un lavoratore lombardo in cassa integrazione potrà beneficiare mensilmente, tra ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione, anche di 2000 euro al mese". Ne dà l´annuncio il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando l´intesa raggiunta la scorsa notte a Roma. Al lavoratore potrebbero andare, da parte della Regione, fino a 400 euro in servizi formativi e 400 di sostegno al reddito; e dallo Stato altri 400 di integrazione al reddito e 800 di contributi figurativi. "Un accordo forte, innovativo - commenta il presidente Formigoni, insieme all´assessore all´Istruzione Formazione e Lavoro e vicepresidente, Gianni Rossoni - all´altezza della gravità della crisi, perché integra un consistente pacchetto di risorse per gli ammortizzatori sociali con la riqualificazione dei lavoratori per il loro rilancio nel mercato". "Un´intesa di grande importanza per la nostra Regione (che impegna subito 228 milioni di sue risorse) - continua Formigoni - che dà buone garanzie ai nostri lavoratori e che metterà a disposizione un pacchetto di risorse statali (da definire nei prossimi giorni, ndr. ) raggiungendo complessivamente, ci aspettiamo, una dimensione assolutamente inedita". "Potremo dunque puntare - aggiunge il presidente lombardo - a trarre il bene anche dal male affinché, passata l´acme della crisi, i nostri lavoratori possano essere reinseriti nel ciclo produttivo con una specializzazione più alta". Per Formigoni è molto significativo che "sia stato sostanzialmente adottato il modello lombardo della Dote lavoro, sostenuto anche da altre Regioni, appunto basato sull´ integrazione tra gli ammortizzatori sociali e i fondi per la formazione. Un grazie al nostro assessore al Bilancio, Romano Colozzi, per l´eccellente lavoro che ha svolto nelle sedi romane". "I contenuti della Dote lavoro che viene assunta a modello nazionale - spiega l´assessore e vicepresidente Rossoni - sono gli stessi che la Giunta Regionale lombarda ha definito con la sua delibera dello scorso 14 gennaio: ogni lavoratore interessato dalla crisi potrà beneficiare di una dote con la quale acquistare servizi di formazione e reinserimento lavorativo offerti dai 320 sportelli della rete regionale degli operatori pubblici e privati accreditati". Per consentire la partecipazione a tali servizi anche ai soggetti più in difficoltà, a ciascuno sarà garantito dalla Regione anche un contributo di integrazione al reddito. Per questi servizi e questi contributi la Regione mette da subito in campo 228 milioni di euro per il prossimo biennio. "Attraverso l´accordo siglato - spiega ancora Rossoni - si è scelta con chiarezza la strada dell´integrazione: integrazione tra fondi diversi (regionali, nazionali ed europei) e integrazione tra politiche passive ed attive al lavoro". Gli ammortizzatori sociali, come aiuto dal punto di vista del reddito, si integreranno con percorsi di ritorno al lavoro per i lavoratori a rischio espulsione dal sistema produttivo, accompagnando le persone e migliorando il livello qualitativo delle risorse umane. "Stiamo inoltre ampliando - aggiunge Rossoni - la platea delle persone destinatarie delle risorse di cassa in deroga ai lavoratori con contratto a tempo determinato, ai collaboratori a progetto, agli apprendisti e ai lavoratori somministrati. Attiveremo strumenti ed azioni di natura diversa al fine di creare risposte flessibili ai diversi fabbisogni: tra le leve che riteniamo importanti per accrescere la coesione tra imprese e lavoratori c´è anche il contratto di solidarietà, che vogliamo incentivare e favorire". In questo modello svolgono un ruolo importante gli enti bilaterali: Regione Lombardia, in una logica di sussidiarietà e cooperazione, punta a sviluppare la collaborazione con questi enti per integrare, nell´immediato, le risorse a disposizione dei lavoratori in difficoltà e per rendere stabile, nel lungo periodo, questo sistema di cooperazione. "In questo disegno complessivo - conclude Rossoni - diventa centrale il ruolo di governance svolto dalla Regione, che segue le situazioni di crisi aziendale, anche di rilevanza nazionale, definendo percorsi condivisi di soluzione o contenimento delle stesse". .  
   
 

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