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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
 
   
  LE AUTO IBRIDE PLUG-IN FANNO BENE ALLE … RINNOVABILI L´ARRIVO DELLE AUTO ELETTRICHE CHE SI POSSONO RICARICARE DALLA SPINA DI CASA PORTA ESAGERATE PREOCCUPAZIONI SULLA TENUTA DEL SISTEMA ELETTRICO. IN REALTÀ SARANNO UNA RISORSA PER RENDERE PIÙ STABILE UNA RETE DI DISTRIBUZIONE CHE DOVRÀ GESTIRE COMUNQUE PIÙ FONTI RINNOVABILI IMPREVEDIBILI. A MILANO DA OGGI LE PROVE.

 
   
   Milano, 18 febbraio 2009. Ormai i più grandi costruttori mondiali hanno deciso di cambiare marcia, aiutati dall´evoluzione tecnologica e dalla spinta alla sicurezza energetica (leggi “meno petrolio importato”) che viene dagli Stati Uniti. Nell´arco di due anni, entro il 2011, verranno commercializzate automobili con sistema di propulsione definito “ibrido plug-in”. Ne esistono diversi tipi ma la caratteristica comune è che le batterie che fanno funzionare il motore elettrico possono essere ricaricate anche collegandosi a una normale presa di corrente. Inizialmente la diffusione di queste automobili sarà lenta, anche per il costo (sembra che le Case abbiano deciso di lanciare prima modelli nella gamma medio-alta), ma le previsioni sono per una crescita abbastanza rapida, tanto che nel giro di dieci anni le plug-in circolazione, potrebbero essere diverse centinaia di migliaia in Italia. Quindi entro dieci anni il sistema elettrico nazionale si troverà a dovere gestire un carico netto di qualche centinaio di migliaia di “apparecchiature” che avranno un assorbimento compreso tra 2 e 6 Kw per un tempo compreso tra le 2 e le 6 ore (più si vuole accorciare il tempo di ricarica delle batterie maggiore l´amperaggio richiesto e quindi, a parità di tensione, maggiore l´assorbimento). Questa prospettiva ha creato allarme (spesso strumentale, da parte di Case automobilistiche avare di investimenti sulla tecnologia ibrida) riguardo alle capacità di tenuta del sistema elettrico e dubbi sulla convenienza economica di risparmiare petrolio (energia termica primaria) per autotrazione da una parte e aumentare i consumi di energia elettrica (energia intermedia pregiata) dall´altra. In un sistema elettrico basato ormai e ancora in larga parte sugli idrocarburi (gas) grazie ai noti ripetuti veti e di fronte ad un comportamento del consumatore tendenzialmente “anarchico” (mi attacco quando mi pare), queste preoccupazioni hanno qualche fondamento ma non tengono conto che con piccoli interventi il risultato può essere molto diverso. Il sistema elettrico italiano semplicemente non può continuare ad essere fondato come è ora, unico al mondo, su centrali che dovrebbero essere usate per gestire i picchi (quelle a gas a rapidissimo avviamento) e invece “arruolate” a fornire il carico base, e su una gestione dei picchi fatta con le riserve idriche ripompate in quota e le importazioni, e ciò anche senza l´arrivo delle plug-in. Indipendentemente però da questo, il comportamento del consumatore può essere indirizzato. Nelle aree a possibile maggiore penetrazione delle plug-in ormai sono molto diffusi i contatori elettronici, per cui diventa semplicissimo applicare tariffe a tempo per il consumo di elettricità. Addirittura, è possibile ideare tariffe che, per esempio, premino assorbimenti costanti di lunga durata (ricarica di batterie) in certi orari. A questo punto, la ricarica delle plug-in potrà essere confinata durante la notte, quando il carico oggi è più basso, riequilibrandolo (per esempio, non sarà necessario ripompare a monte l´acqua per consumare l´energia in eccesso degli impianti idroelettrici). Poi, anche senza considerare il nucleare, ci sono le rinnovabili e la cogenerazione. Per le prime si nota spesso che per mettere in grado il sistema elettrico di gestire quantità significative di energia elettrica da fonti rinnovabili a bassa o nulla predicibilità (sole e vento, essenzialmente) e spesso concentrate lontano dalle aree d consumo, la rete di distribuzione deve diventare più intelligente (smart grid), ossia in grado di ridistribuire i carichi. Ma una serie di studi recenti hanno rilevato anche che proprio le auto ibride plug-in possono essere una componente fondamentale di una “rete intelligente”. Una delle caratteristiche di questa, infatti, è la possibilità di immagazzinare energia quando se ne produce in eccesso. Di solito si pensa a qualche sistema fisicamente vicino alle fonti rinnovabili, ma cosa sono le batterie delle auto plug-in se non delle riserve dove riversare l´energia in eccesso ? Anche il contrario sarebbe in teoria possibile (gli è già stata trovata una sigla, V2g, per Vehicle-to-grid) anche se è più complicato (le auto, di solito, se ne vanno in giro. ). Ancora meno considerata è la potenzialità che le auto ibride plug-in hanno come volano per l´autosufficienza energetica distribuita. Di solito si pensa a questo in termini di ricaricare le batterie dell´auto grazie a pannelli solari e miniturbine eoliche. Molto più realistico è invece il fatto che la prospettiva di un “distributore elettrico condominiale” possa essere una, se non “la”, “killer application” della microcogenerazione distribuita a livello condominiale. I cogeneratori sono quegli impianti dove da una stessa fonte primaria vengono ricavati due o più derivati con un´efficienza complessiva molto più alta che se lo si facesse singolarmente. Per esempio: insieme calore, elettricità e raffrescamento. La taglia degli impianti e la loro incentivazione renderebbe già oggi conveniente utilizzarli anche in ambito residenziale, ma di solito gli inquilini non vedono un ritorno sugli investimenti conveniente. La possibilità di “fare il pieno” all´auto elettrica a un prezzo molto basso, e magari a qualunque orario (nessun problema di carico di rete) potrebbe essere una molla giusta. Vedremo, ormai manca poco. Intanto se ne parlerà a Milano alle Giornate della Microgenerazione, alla terza edizione i prossimi 18 e 19 febbraio a Milano, soprattutto nella seconda giornata, dedicata alla cogenerazione distribuita. Le Giornate della Microgenerazione, organizzate dal settimanale e-gazette. It e da Updating, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano, si svolgeranno presso il Centro Congressi della Camera di Commercio in Via Meravigli 9/b. Maggiori dettagli sulle Giornate della Microgenerazione sono reperibili sul sito www. Microgenforum. It, dove è ancora possibile preregistrarsi per la partecipazione gratuita. .  
   
 

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