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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
 
   
  NUCLEARE: IL MINISTRO SCAJOLA SCRIVE ALLA PRESIDENTE BRESSO DE RUGGIERO: IMPEGNO DEL GOVERNO A LIBERARE IL PIEMONTE DALLE SCORIE

 
   
  Torino, 18 febbraio 2009 - “E’ un passo importante ed una presa di posizione ufficiale e vincolante per il Governo: La risposta del ministro Scajola indica il percorso per una soluzione chiara e definitiva dell’emergenza delle scorie nucleari in Piemonte”. Commenta così l’assessore all’Ambiente Nicola de Ruggiero la lettera che il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola ha inviato alla Presidente Mercedes Bresso, in risposta ad una nota della Regione Piemonte che, nel novembre 2008, chiedeva assicurazioni al Governo nazionale per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi ancora presenti in Piemonte, a più di vent’anni dalla fine della stagione nucleare. Nella lettera il ministro Scajola scrive che “la mancata localizzazione e realizzazione del deposito nazionale in tempo utile non può intralciare il processo di disattivazione e messa in sicurezza delle installazioni nucleari esistenti”. Inoltre il responsabile del dicastero dello Sviluppo Economico, riferendosi al progetto Cemex, prosegue affermando che “i depositi da realizzarsi nel sito di Saluggia non possono configurarsi come depositi di stoccaggio definitivo per i rifiuti radioattivi ivi presenti”. In conclusione, inoltre, il ministro dichiara che “nell’autorizzazione finale relativa al progetto Cemex in parola, verrà inserita un’apposita disposizione alla Società Sogin Spa, esercente dell’installazione, di provvedere al definitivo conferimento dei rifiuti radioattivi presenti nel sito di Saluggia non appena disponibile il deposito nazionale, al fine del rilascio del sito privo di vincoli di natura radiologica”. Per l’assessore de Ruggiero “le dichiarazioni del ministro sono il risultato dell’azione pressante e costante nel tempo svolta nei confronti del Governo da parte della Regione Piemonte che, tenendo costantemente una linea coerente e decisa, ha sempre ribadito di non volere assolutamente la presenza del deposito unico nazionale nel proprio territorio, già in credito per essere tutt’oggi sede di rifiuti radioattivi a vent’anni dalla chiusura delle centrali esistenti in Italia”. .  
   
 

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