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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
 
   
  ISTRUZIONE. DONAZZAN: “A TUTTI I SINDACI E I DIRIGENTI SCOLASTICI HO INVIATO UNA LETTERA SUI TAGLI DELLA FINANZIARIA NAZIONALE”

 
   
  Venezia, 18 febbraio 2009 - Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, ha inviato una lettera a tutti i sindaci e ai dirigenti scolastici del nostro territorio, preoccupati che i tagli della Finanziaria del Governo si ripercuotano nella scuola primaria. E’ una lettera nella quale l’assessore spiega le ragioni che porterà al Governo, affinché si tenga conta della situazione particolare della nostra regione. ” Nella lettera, l’assessore sottolinea di essere: “In stretto raccordo con l’ufficio scolastico regionale per avere un quadro esatto delle proiezioni dei tagli del personale legati all’obbligatorietà della riduzione della spesa pubblica prevista dalla Legge Finanziaria dello Stato. ” “Se da un lato - sottolinea Donazzan - condivido la necessità di ridurre la spesa pubblica, dall’altro ritengo che il Ministero debba tenere conto della particolarità della nostra Regione. Per altro credo anche che la riforma della scuola primaria con l’introduzione del maestro unico sia un fatto positivo per la didattica e uno strumento utile per razionalizzare la spesa. ” “Segnalerò al ministro Mariastella Gelmini - prosegue nella nota l’assessore - che il Veneto ha la spesa pubblica procapite per studente più bassa d’Italia; che la Regione ha già ridotto nel 2000 le scuole sottodimensionate; che il tempo pieno è un’esigenza sociale in particolare nelle nostre città dove entrambi i genitori lavorano. ” “Sarà mio compito ricordare, poi, al ministro - conclude Elena Donazzan - che il Veneto grava meno di altri sulla spesa scolastica, perché i due terzi dei bambini che frequentano la scuola dell’infanzia non lo fanno nella scuola statale, ma in quella paritaria pagata dalle famiglie, dai comuni e dalle regioni. Dirò inoltre che abbiamo il numero più alto di studenti extracomunitari e un aumento in generale degli studenti iscritti. Infine, evidenzierò che il numero degli insegnati di sostegno per i bambini disabili è inferiore alla media nazionale. ” .  
   
 

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