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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2009
 
   
  UE: EDUCAZIONE E ASSISTENZA ALLA PRIMA INFANZIA

 
   
   Bruxelles, 18 febbraio 2009 - La Commissione europea ha presentato ieri un nuovo studio dedicato all´istruzione e all´assistenza fornite ai bambini in età prescolare in Europa e alle misure adottate per favorire la partecipazione dei gruppi sociali più svantaggiati. Lo studio, che esamina le politiche nazionali di trenta paesi, verte sulle modalità organizzative dell´educazione e dell´assistenza alla prima infanzia in Europa, sui vantaggi offerti dai diversi sistemi e sugli interventi necessari per rendere più efficace l´istruzione e l´assistenza ai più piccoli. Condotto da Eurydice, la rete d´informazione sull´istruzione in Europa, lo studio rientra nelle verifiche annunciate dalla comunicazione della Commissione del 2006 intitolata "Equità ed efficacia dei sistemi europei d´istruzione e di formazione". Lo studio ha esaminato i sistemi scolastici degli Stati membri più Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Principale conclusione: in Europa l´87% dei bambini di quattro anni frequenta un istituto prescolastico La Commissione europea ha recentemente proposto un nuovo obiettivo per l´Europa, vale a dire raggiungere la soglia del 90% di bambini di quattro anni che frequentano una scuola materna entro il 2020. Nel 2006, in media, l´87% dei bambini di quest´età seguiva già una forma d´insegnamento prescolastico. Tutti i paesi dell´Europa propongono ai bambini programmi educativi prima dell´inizio della scolarità obbligatoria, ma esistono grandi differenze tra i paesi, ed anche tra regioni, con riferimento all´età d´ammissione, al tasso di partecipazione e al tipo d´istruzione e di assistenza disponibili. La situazione attuale: la scelta tra due grandi modelli In Europa, esistono due grandi modelli organizzativi dell´offerta di insegnamento e di servizi prescolari: una struttura unica per tutti i bambini in età prescolare (modello integrato). Gli insegnanti possiedono le stesse qualifiche e sono inquadrati nel medesimo livello retributivo indipendentemente dall´età dei bambini di cui si occupano. Così avviene in Finlandia, Islanda, Lettonia, Norvegia, Slovenia e Svezia; - strutture distinte secondo il gruppo d´età, tipicamente, la distinzione avviene per i bambini da 0 a 3 anni, da un lato, dai 3 ai 6 anni dall´altro. Le qualifiche del personale, i criteri qualitativi e il finanziamento sono diversi nei due livelli. Questo modello è più diffuso in Europa. In alcuni paesi, i due modelli coesistono (Cipro, Danimarca, Grecia, Lituania, Spagna). Il Regno Unito sta attuando alcune disposizioni unitarie anche per i bambini di età prescolare. Politiche per i bambini svantaggiati: accesso e qualità per tutti? La combinazione di molti fattori sociali, culturali ed economici può comportare un grave rischio di insuccesso scolastico per i bambini. È tuttavia la povertà il fattore che incide maggiormente. In Europa, quasi una famiglia su sei con un figlio di età inferiore ai 6 anni vive al limite della soglia di povertà. La situazione è particolarmente preoccupante in Estonia, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e nel Regno Unito. Un insegnamento prescolare di qualità porta con sé grandi vantaggi: offre a tutti i bambini una buona base per l´istruzione e la formazione lungo tutto l´arco della vita e contribuisce a ridurre il divario educativo per i bambini a rischio. Sembra tuttavia che i bambini provenienti da minoranze etniche che vivono in famiglie svantaggiate e i figli di famiglie monoparentali frequentino meno di tutti i programmi d´istruzione e beneficino meno delle forme di assistenza offerte alla prima infanzia. Garantire norme di qualità elevate e un finanziamento adeguato Gli elementi più importanti per garantire un´istruzione e un´assistenza di qualità sono: un ottimale rapporto bambino/adulto; una formazione di qualità per gli insegnanti (insegnamento superiore); la partecipazione dei genitori. Generalmente il finanziamento è garantito dagli enti locali, dalle rette dei genitori e da un contributo dell´amministrazione centrale, con differenze significative tra paesi. Tranne che nei paesi che garantiscono un diritto universale all´educazione e all´assistenza alla prima infanzia (Danimarca, Finlandia, Svezia, Norvegia, Spagna e Slovenia), esiste in Europa un evidente deficit nell´ambito delle cure offerte ai più piccoli. Per questo motivo, nella maggior parte dei paesi contemplati dallo studio, garantire un posto a tutti i bambini e fornire loro un´assistenza di qualità richiederebbe un considerevole finanziamento supplementare da parte delle autorità pubbliche. E tuttavia, i dati disponibili indicano che questo è il settore più importante nel quale occorre investire risorse limitate se si vogliono organizzare sistemi d´istruzione equi ed efficaci. .  
   
 

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