Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Febbraio 2009
 
   
  FEDERLAZIO: PRESENTATA INDAGINE CONGIUNTURALE DEL 2° SEMESTRE 2008

 
   
  Roma, 9 febbraio 2009 - Nel corso di una conferenza stampa svoltasi, il 5 febbraio 2009, presso il Caffè Canova di Piazza del Popolo a Roma, la Federlazio ha presentato l´Indagine Congiunturale sullo stato di salute delle Pmi del Lazio relativa al secondo semestre 2008. I risultati dell´indagine sono stati illustrati dal Presidente della Federlazio Maurizio Flammini e dal Direttore Generale Giovanni Quintieri. Se mai vi fosse qualche dubbio sulla reale entità della crisi in atto e sugli effetti che si stanno producendo sulla Pmi l´indagine Federlazio lo ha decisamente fugato. L´onda lunga della crisi finanziaria è ormai decisamente approdata sulle nostre coste e sulle Pmi in modo particolare. Le stime sul Pil nazionale 2008 (Unioncamere: – 0,2% e Bankitalia: – 0,5%) e sul 2009 (Bankitalia: – 2%) danno bene la percezione ciò che è accaduto, e di ciò che potrà accadere. In particolare, per il Lazio le stime Unioncamere parlano per il 2008 di un tasso di crescita sostanzialmente uguale a 0 e per il 2009 di una decrescita dello 0,1%, con riflessi pesanti sull´occupazione, come emerge dal dato puntuale di dicembre che segnala picchi eccezionali della cassa integrazione ordinaria (2. 056. 881 ore). I risultati dell´indagine campionaria svolta dalla Federlazio riflettono appieno questo clima ed anzi, sotto questo profilo non consentono equivoci. Le imprese denunciano per il Ii semestre del 2008 un calo drastico di tutti gli indicatori. Ad esempio, quelli che denunciano una diminuzione degli ordinativi arrivano al 42% del campione, contro solo il 27% di sei mesi fa e il 23% di un anno fa, facendo toccare al saldo tra coloro che li hanno visti aumentare e coloro che li hanno visti diminuire quota –26, contro solo –4 del semestre scorso. Di conseguenza anche la dinamica occupazionale all´interno delle imprese ne risente, al punto che il saldo tra le imprese che segnalano un aumento dell´occupazione e quelle che segnalano una flessione assume un valore così negativo come non era mai successo negli ultimi anni (- 5 rispetto a + 10 di sei mesi fa e a + 14 di un anno fa). Se poi andiamo a vedere dentro la dinamica degli ordinativi, notiamo che la contrazione riguarda gli ordini provenienti dall´Ue (saldo a – 33) ancor più di quelli provenienti dall´Italia (saldo a – 22), forse perché la nostra domanda interna era già piuttosto depressa. E´ chiaro dunque che al di là della crisi generale, i dati pongono in evidenza anche una difficoltà specifica del nostro sistema, che consiste nella difficoltà di relazionarsi adeguatamente con i mercati internazionali. Su questo la Regione ha varato una legge che va nella giusta direzione ma che ha bisogno di molte più risorse. Un altro importante dato riguarda una delle questioni più cruciali ovvero l´accesso al credito. A tale proposito la quota di coloro che nell´ultimo semestre hanno giudicato l´accesso al credito più difficoltoso rispetto al periodo precedente è salita dal 19% al 33%, il risultato peggiore degli ultimi anni. Da qui l´esigenza di ripensare tutta la politica del credito a partire dai Confidi fino ad arrivare alla Bil. Per quanto riguarda infine le aspettative per il prossimo semestre, esse risultano tutt´altro che positive. Il sentimento che anima gli imprenditori interpellati è che la crisi sia solo all´inizio e che ancora dovranno prodursi ulteriori effetti nefasti sull´economia. Se poi a tutto questo aggiungiamo alcune particolarità che riguardano: le difficoltà delle imprese che prima erano creditrici di Alitalia e che non sanno ancora se e quando rientreranno in possesso dei loro crediti, ma soprattutto sanno che difficilmente vedranno rinnovarsi le loro commesse da parte di Cai; la mancata chiusura della vicenda riguardante gli hub di Fiumicino e Malpensa; la crisi di alcune camere di commercio – strumenti fondamentali di governance delle economie locali – come Roma e Latina, con Viterbo che si appresta a rinnovare il suo consiglio; i ritardi dei pagamenti da parte della P. A. E delle grandi imprese (ad es. Alitalia e non solo) che continuano ad influenzare negativamente l´operatività di gran parte del nostro tessuto produttivo, anche se qualche segnale in questa direzione l´ultima finanziaria regionale sembra averlo dato; la situazione di grande difficoltà delle imprese dell´indotto Fiat di Cassino; la situazione che si sta determinando con il progressivo completamento dei lavori della centrale Enel di Civitavecchia nel tessuto delle imprese locali; la crisi che sta attraversando quella che doveva essere un´importante infrastruttura per il sistema produttivo di questo territorio, come la nuova Fiera di Roma: allora forse è giunto il momento di pensare a fare della sopravvivenza e del rilancio della Pmi una grande, centrale, strategica questione nazionale cui dedicare il massimo dell´impegno, dell´intelligenza, delle risorse. .  
   
 

<<BACK