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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2009
 
   
  AL TEATRO FILODRAMMATICI “SESSO? GRAZIE, TANTO PER GRADIRE”, REGIA DI MILVIA MARIGLIANO, CON ALESSANDRA FAIELLA. UNO MONOLOGO ESILARANTE IDEATO PER RIDERE E RIFLETTERE SULL’AMORE NELLA SUA ACCEZIONE PIÙ FISICA.

 
   
  Milano, 10 febbraio 2009 - Lo spettacolo ha inizio con una fiaba medioevale che narra la storia di due innamorati che chiedono a un vecchio saggio come far durare per sempre il loro amore. Partendo da questo spunto, si dà l’avvio ad una serie di monologhi-dialoghi sulla verginità, l’orgasmo, l’impotenza, la frigidità, argomenti un tempo considerati dei tabù, ma che grazie all’umorismo del testo e all’interpretazione dell’attrice, non scadono mai nella volgarità e nella banalità. “Ricordo di avere visto Franca recitare questo testo al Teatro di Porta Romana circa una decina di anni fa: fu una folgorazione. Come era possibile, mi chiedevo, parlare di orgasmo, verginità, impotenza, frigidità senza mai una volta cadere nella volgarità, e, cosa ancora più difficile, senza mai divenire banali? E naturalmente facendoci rotolare per terra dalle risate. Rileggendo a distanza di anni questo testo, mi sorprendo ancora per la sua forza comunicativa e per l’attualità dei suoi temi: ovunque gli esseri umani continuano ad infliggersi guerre e violenze di ogni genere; al progresso tecnologico e scientifico non si è accompagnato un altrettanto profondo rinnovamento etico e spirituale e l’amore non riesce ancora a fare da antidoto alla violenza. Parlare di sesso, dice Franca Rame, è parlare d’amore, perché fare bene all’amore migliora la comunicazione e l’armonia tra le persone. Attraverso una sorta di “allegra terapia di gruppo” lo spettacolo propone una esilarante smitizzazione di tutti i tabù che ancora imperversano nella nostra cultura e che impediscono un approccio più libero alla sessualità e al rapporto fra i sessi. Sono molto orgogliosa dunque, che Franca e Dario abbiano accolto con piacere la proposta di farmi nuovamente interprete di un loro testo (avevamo lavorato insieme anche ne “ Il Papa e la strega”), e che Franca mi abbia così generosamente aiutato a metterlo in scena. “Far ridere facendo pensare” è sempre stata una mia fissazione: chi meglio di questi grandi autori poteva aiutarmi nell’impresa?” . .  
   
 

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