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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  A CARRARA MIGLIORANO GLI STANDARD DELL’ARIA I DATI SULLE PM10 DIFFUSI NELL’ AMBITO DI UN CONVEGNO ORGANIZZATO DA CNA NELL’AMBITO DI MOBILITY SHOW

 
   
  Carrara, 25 settembre 2006 - “Il futuro dei trasporti è nell’aria” è il titolo del convegno che si è svolto a Carrarafiere, organizzato da Cna di Massa Carrara venerdì 22 settembre nell’ambito di Mobility show, ma è anche l’impegno delle categorie professionali, in particolare quelle degli autotrasportatori, sensibili ai problemi dell’inquinamento. Secondo i dati relativi all’inquinamento relativi al centro di Carrara, forniti nel corso del convegno da Laura Balocchi tecnico del dipartimento Provinciale Arpat, si rileva che da Aprile 2006 il livello delle famigerate Pm10 nel cielo sopra Carrara è sensibilmente diminuito, e sono rientrati quasi completamente entro i limiti legalmente consentiti, gli “sforamenti” del tetto di 50 µ/metro cubo di cui tanto si è discusso negli ultimi mesi. Da aprile, data in cui l’amministrazione comunale ha introdotto le misure antipolveri (il lavaggio camion e la pulizia quotidiana delle strade) gli sforamenti sono stati rarissimi. Ma se a Carrara le pm10 derivanti dal trasporto del marmo sono il nemico più temuto non è così nel resto della Toscana, dove le polveri sono generate soprattutto dai gas di combustione. Nel corso del convegno, moderato dal direttore provinciale di Cna Giuliana Vatteroni, dopo i saluti del presidente Dino Sodini, sono state presentate relazioni di esperti del settore ma ci sono stati anche interventi di politici come Fabio Roggiolani presidente della Quarta Commissione Sanità del Consiglio Regionale , di amministratori come l’assessore comunale all’ambiente Massimiliano Bernardi e quello provinciale Narciso Buffoni, oltre a tecnici come Massimo Marciani di Fit Consulting, Laura Balocchi e, infine, Mario Romanelli della direzione generale del dipartimento per la qualità dell’aria della Regione Toscana. Le tematiche ambientali riguardanti la salute dell’aria sono oggi un problema fondamentale che le amministrazioni locali devono affrontare e risolvere tanto a livello nazionale quanto internazionale anche per ottemperare a normative specifiche varate per limitare le immissioni degli elementi nocivi tra i quali non ci sono solo le Pm10 ma anche, ozono, piombo e So2. La Toscana è una delle regioni più all’avanguardia nella lotta all’inquinamento atmosferico e i dati degli ultimi quattro anni evidenziano netti miglioramenti, ma la strada è ancora lunga e tutti i passi avanti fatti dall’innovazione tecnologica, basti pensare che le macchine di oggi inquinano il 95%meno di 30 anni fa, sono vanificati dall’esponenziale aumento dei mezzi in circolazione. E’ necessario svecchiare il parco mezzi, pubblici e privati, eliminare i più inquinanti e, dove possibile sostituirli con mezzi spinti da energie e carburanti alternativi intervenendo così su tutte le possibili fonti di immissione delineando politiche di sviluppo sostenibile e valutando i progetti infrastrutturali anche alla luce dei possibili impatti sulla qualità dell’aria. E’ perciò necessario evitare le misure temporanee (anche se spesso indispensabili, come blocchi o limitazioni) per avviare, come ha sottolineato Mario Romanelli, una politica di concertazione tra tutti gli enti coinvolti impegnandoli ad adottare misure strutturali per combattere l’inquinamento atmosferico. In questo senso, come ha sottolineato Franco Coppelli presidente nazionale Fitacna concludendo i lavori, il “convegno ha avuto un grande valore perché ha consentito di fare il punto della situazione relativa all’inquinamento cittadino con dati scientificamente inoppugnabili raggiunti anche grazie all’impegno di una categoria, come quella degli autotrasportatori che ha accettato di buon grado le limitazioni ed è pronta a collaborare attivamente per migliorare la situazione del traffico e preservare la qualità dell’aria, anche se le attuali normative e la situazione delle infrastrutture, soprattutto a livello nazionale, non privilegiano il trasporto alternativo”. .  
   
 

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