Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Febbraio 2009
 
   
  OPERAZIONE ASCOLTO IN VALSUGANA LAVORARE SULLA PERCEZIONE DELL’IMMIGRAZIONE COMUNICANDO I DATI REALI DEL FENOMENO

 
   
  Trento, 23 febbraio 2009 - Lavorare sul fronte dell’integrazione coinvolgendo, come protagonisti, anche i cittadini di origine straniera; inoltre, incidere sull’atteggiamento della comunità locale nei confronti dei “nuovi trentini”, smontando pregiudizi e luoghi comuni di fronte al fenomeno migratorio. Sono alcune fra le priorità da affrontare in Valsugana emerse ieri nella nuova tappa dell’Operazione ascolto sul territorio voluta dall’assessore provinciale alla Solidarietà internazionale e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami. In Bassa Valsugana – hanno detto i rappresentanti degli Enti locali – spicca il dato della piena integrazione della comunità bosniaca. Più in generale, vi sono comunità molto organizzate, come quella islamica e quella albanese; è quindi più facile – è stato detto – avere un dialogo, parlare con i loro rappresentanti. Con altre comunità, come quella cinese, comunicare è più difficile. Questo perchè non sono organizzate e quindi non è sempre facile trovare un interlocutore. E il dialogo è reso ancora più complicato dalle difficoltà linguistiche e dalle diversità culturali. Spesso si aggiunge il problema della percezione del fenomeno migratorio da parte della comunità locale, come sottolineato in Alta Valsugana. Preoccupano, in particolare, gli atteggiamenti dei più giovani nei confronti dei loro coetanei. Ma sul fronte della percezione c’è da lavorare anche fra gli adulti per sradicare il luogo comune – smentito dai dati – che i cittadini di origine straniera siano i primi beneficiari degli interventi socioassistenziali. “Il Trentino – ha detto l’assessore Beltrami – ci presenta molte positive esperienze di convivenza, diversi progetti di integrazione andati a buon fine. Però dobbiamo lavorare anche sulla percezione dell’immigrazione, comunicando i dati reali del fenomeno per smontare luoghi comuni e timori infondati. Serve un lavoro sinergico fra enti locali, Provincia e associazioni. In questo scenario, il Cinformi potrà rappresentare, come è stato sinora, un punto di riferimento per tutta la comunità. ” Anche in Valsugana, accanto alle riflessioni sul processo di integrazione dei “nuovi trentini”, sono emerse istanze e problemi specifici. Fra tutti la questione, in Alta Valsugana, dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, fenomeno che ha raggiunto vaste proporzioni. “E’ un problema sul quale stiamo lavorando – ha risposto l’assessore Beltrami – per definire una strategia provinciale per l’accoglienza di questi giovani. Anche in questo campo, come per tutte le questioni legate all’immigrazione, per noi è fondamentale avere dei referenti sul territorio, dialogare con tutti gli attori che se ne occupano. Non vi lasceremo soli ad affrontare un fenomeno così rilevante come l’immigrazione. ” Fra le altre problematiche emerse in Valsugana, le difficoltà nell’accesso alla casa e al credito, lo sbocco scolastico dei giovani immigrati (spesso condizionato dalle difficoltà linguistiche) e il loro “disagio” nel vivere a cavallo di culture diverse. E in tempi di crisi economica preoccupa, in prospettiva, anche, il quadro occupazionale. Inoltre, come è sempre emerso sinora negli incontri sul territorio, non mancano i disagi legati ai tempi delle pratiche per i documenti di soggiorno. Particolarmente apprezzati invece i corsi di italiano, mentre è emerso anche in Valsugana il problema di una sede per le attività delle associazioni di immigrati, che sembrano poco inclini a condividere gli spazi comuni messi a disposizione dagli enti locali. Anche di qui l’appello delle autorità comprensoriali in Alta Valsugana perché dalla comunità arrivino proposte, progetti e richieste funzionali ad un approccio complessivo e comune al processo di integrazione dei cittadini immigrati. Sul piano culturale, tutti hanno condiviso l’importanza delle occasioni di festa e più in generale di incontro e confronto fra trentini e nuovi trentini, preziose opportunità per favorire la conoscenza reciproca. .  
   
 

<<BACK