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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Settembre 2006
 
   
  IL 26 SETTEMBRE UNA GIORNATA SENZA RUOTE PER ALLONTANARSI DAI RISCHI DEL DIABETE CON LE PROPRIE GAMBE

 
   
  Roma 25 settembre 2006 – Per andare al lavoro o a scuola, quando possibile, o semplicemente a fare la spesa: questo martedì, provate ad abbandonare macchine moto e motorini, e percorrete lunghi tratti a piedi – o sulle uniche due ruote consentite quelle della bici. È questo l’appello lanciato in occasione de primo ‘Convegno sulla prevenzione delle complicanze del diabete”, primo incontro organizzato dalla Fondazione Amd, che vedrà riuniti i maggiori esperti italiani all’Istituto Superiore di Sanità per delineare le migliori strategie per il raggiungimento del target glicemico ottimale. “Lanciamo la Giornata Senza Ruote per spingere la popolazione riappropriarsi di quella pratica salutare che è il camminare” illustra Adolfo Arcangeli, Presidente della Fondazione Amd, che con altri diabetologi raggiungerà la sede dell’Iss senza utilizzare l’automobile. “L’attività fisica è fondamentale per tutta la popolazione ma in particolare per i pazienti diabetici, costretti a fare i conti con un target glicemico ottimale da raggiungere e mantenere. Bastano 30 minuti di cammino al giorno, che molto spesso significa semplicemente abbandonare le ‘ruote’ per un tratto di strada, e avere dei benefici riscontrabili clinicamente”. Ed è proprio il target glicemico ottimale l’argomento cardine del Primo Convegno sulla prevenzione delle complicanze del diabete. Partendo dagli studi che hanno dimostrato come il raggiungimento del target glicemico ottimale riduca il rischio di complicanze croniche, gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e della Fondazione Amd cercheranno di tracciare la strategia per raggiungerlo e mantenerlo. “ll raggiungimento del target glicemico ottimale e il controllo dei picchi post-prandiali sono obiettivi fondamentali per prevenire le complicanze micro e macrovascolari del diabete: dalla retinopatia diabetica, principale causa di perdita visiva nella popolazione in età lavorativa, alle patologie cardiocircolatorie” continua Arcangeli. “Diminuire il tempo trascorso di fronte allo schermo, o a tavola e usare il più possibile le proprie gambe per spostarsi, sono semplici e preziose abitudini che invitiamo a seguire e che possono portare grandi benefici in termini di benessere e qualità di vita per i pazienti diabetici”. A cui vanno aggiunte ovviamente – aggiunge Arcangeli - una dieta equilibrata e, in alcuni casi, una mirata terapia farmacologia”. Il convegno si svolgerà il giorno 26 settembre 2006 presso l’ Istituto Superiore della Sanità, Aula Pocchiari in Viale Regina Elena, 299. Secondo recenti stime dell’European Association for the Study of Diabetes (Easd), nel mondo sarebbero affette da diabete più di 230 milioni di persone (il 6% circa della popolazione adulta planetaria), e se non si farà nulla per rallentare tale epidemia il numero di individui potrebbe superare i 350 milioni tra meno di vent’anni. In Italia sono oltre 2 milioni i soggetti affetti dal diabete. Dopo i 65 anni, circa il 12% della popolazione manifesta la patologia diabetica. Inoltre, una popolazione equivalente alla metà dei pazienti con diabete noto, cioè che è affetta dalla malattia, non sa di averla perché non ha sintomi evidenti. Ogni dieci secondi una persona muore per cause legate al diabete, e si prevede che il tasso di mortalità sia destinato ad aumentare del 25% nella prossima decade. Nonostante tali segnali allarmanti per l’umanità – un numero di decessi pari a quello dell’Hiv/aids – vi è un’incredibile mancanza di consapevolezza del carattere globale della minaccia rappresentata da questa patologia. .  
   
 

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