Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Febbraio 2009
 
   
  RAFFORZARE LA POLITICA ESTERA E DI DIFESA DELL´UE

 
   
  Bruxelles, 23 febbraio 2009 - Il Parlamento chiede più finanziamenti per la politica estera Ue e rileva l´esigenza di una nuova agenda transatlantica che rafforzi la cooperazione Ue/usa, anche per le operazioni di salvataggio di ostaggi rapiti dai terroristi islamici. Auspica poi un maggiore impegno europeo in Medio Oriente, Iraq e Afghanistan. Chiede poi una rapida attuazione della Strategia europea in materia di sicurezza, nonché la costituzione di una Forza armata europea integrata e di un quartier generale Ue permanente. Approvando con 535 voti favorevoli, 71 contrari e 51 astensioni la relazione di Jacek Emil Saryusz-wolski (Ppe/de, Pl), il Parlamento ribadisce anzitutto che la politica estera e di sicurezza comune (Pesc) «deve poggiare sui valori tutelati dall´Unione europea e dai suoi Stati membri», in particolare la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto della dignità della persona, dei diritti umani e delle libertà fondamentali nonché la promozione della pace e di un multilateralismo efficace. Dovrebbe inoltre continuare a porre l´accento sulla lotta al terrorismo, sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa e il disarmo, sul cambiamento climatico e la sicurezza energetica. I deputati sottolineano infatti che l´Ue deve servirsi della Pesc «per difendere gli interessi comuni dei suoi cittadini, fra cui il diritto a vivere in pace e in sicurezza in un ambiente pulito e ad avere un accesso diversificato a risorse vitali come l´energia». Si dicono poi convinti che l´Ue possa operare in modo incisivo «solo esprimendosi con voce unanime, dotandosi di strumenti adeguati, rafforzando ulteriormente la cooperazione con le Nazioni Unite e ottenendo la solida legittimità democratica che deriva dal controllo informato da parte del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali». Deplorano però che la Pesc sia «gravemente sottofinanziata» e ricordano che, per essere credibile e soddisfare le aspettative dei cittadini dell´Ue, essa «deve ottenere risorse commisurate alle sue ambizioni e ai suoi obiettivi specifici». Il Parlamento sottolinea poi che i mesi a venire «offriranno all´Ue un´opportunità unica per definire con la nuova Amministrazione statunitense una nuova agenda transatlantica che copra questioni strategiche di interesse comune». E tra queste indica una nuova governance mondiale «più inclusiva e più efficace fondata su organizzazioni multilaterali più efficaci», la crisi finanziaria, la creazione di nuove istituzioni euroatlantiche e di un vasto mercato transatlantico integrato, misure per affrontare il cambiamento climatico, la sicurezza energetica, la promozione di una pace duratura in Medio Oriente, la situazione in Iran, Iraq e Afghanistan, la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata, la non proliferazione e il disarmo nucleare nonché gli obiettivi di sviluppo del Millennio. Facendo proprio un emendamento proposto dall´Uen, il Parlamento sottolinea poi che, «in relazione al rapimento e all´uccisione di ostaggi da parte dei terroristi islamici», vi è la necessità di una cooperazione e un coordinamento rafforzati in materia di politica antiterrorismo tra gli Stati membri, gli Usa e la Nato. Questi, è precisato, dovrebbero mirare in particolare a migliorare l´efficacia delle operazioni di soccorso lanciate per salvare la vita degli ostaggi. Oltre a deplorare la situazione dei diritti umani in Cina, il Parlamento cita tra le principali fonti di preoccupazione per l´Ue in materia di sicurezza i Balcani occidentali, il Partenariato orientale, la Georgia, la Russia, il Medio Oriente, l´Unione per il Mediterraneo, l´Iraq e l´Afghanistan, e l´Africa. In merito alla Russia, i deputati ribadiscono che nessun partenariato strategico è possibile se i valori della democrazia, del rispetto dei diritti umani e della preminenza del diritto «non sono pienamente condivisi e rispettati» e invitano quindi il Consiglio a porre questi valori «al centro degli attuali negoziati per un nuovo accordo di partenariato e cooperazione». Riguardo al Medio Oriente, il Parlamento ritiene che l´Unione europea dovrebbe assumere un ruolo politico «forte e visibile» nella regione, «commisurato alle risorse finanziarie stanziate», e sollecita il Consiglio a prendere in considerazione tutti i modi possibili di promuovere una pace duratura nella regione, «compreso il dispiegamento di una missione nel quadro della politica europea di sicurezza e di difesa (Pesd)». Accoglie inoltre con favore l´intenzione del Consiglio di rinnovare il mandato della missione di polizia dell´Ue nei territori palestinesi e prende atto della decisione di estendere il mandato della missione di frontiera a Rafah. I deputati ritengono poi che l´Ue «debba rafforzare il proprio impegno con l´Iraq» e sostenere il processo di sviluppo delle istituzioni democratiche, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani nonché di promozione del processo di riconciliazione. In tale contesto, valutano positivamente la proroga della missione Eujust Lex e i progressi compiuti in vista della preparazione del primo accordo di commercio e cooperazione della storia fra l´Ue e l´Iraq. Esortano inoltre l´Ue a sviluppare con l´Iraq una relazione più efficace e ad ampio raggio che, oltre a contemplare la questione nucleare, interessi anche la cooperazione in materia di scambi commerciali e di energia e la stabilità regionale. In Afghanistan, l´Ue deve concentrarsi maggiormente sullo Stato di diritto, il buon governo, la prestazione dei servizi fondamentali e lo sviluppo economico e rurale, «anche mediante la promozione di alternative concrete alla produzione di oppio». Inoltre, visto il peggioramento della situazione della sicurezza nel paese, il Parlamento ribadisce «l´urgente necessità» di migliorare la cooperazione tra l´Ue e la Nato per agevolare le attività della missione di polizia dell´Ue in Afghanistan (Eupol). A tale riguardo, si compiace dell´impegno assunto dagli Stati membri dell´Ue di ampliarne l´organico e chiede «il rapido dispiegamento del nuovo personale». Si dice anche persuaso che il successo dell´operazione «sia di grande importanza per il futuro dell´alleanza transatlantica e che, in quest´ottica, tutti gli Stati membri dell´Ue dovrebbero impegnarsi maggiormente ai fini della stabilità in Afghanistan». Approvando con 482 voti favorevoli, 111 contrari e 55 astensioni la relazione di Karl von Wogau (Ppe/de, De), il Parlamento rileva anzitutto che l´Ue «ha bisogno di sviluppare la propria autonomia strategica mediante una politica estera, di sicurezza e di difesa forte ed efficace per difendere i propri interessi nel mondo, proteggere la sicurezza dei propri cittadini, contribuire a un multilateralismo efficace, promuovere il rispetto dei diritti dell´uomo e dei valori democratici in tutto il mondo e salvaguardare la pace nel mondo». Facendo proprio un emendamento del Pse, condivide inoltre la definizione di "responsabilità di proteggere" adottata dall´Onu. Al contempo, rileva l´importanza di garantire un efficace controllo parlamentare sulla politica europea di sicurezza e difesa (Pesd) e segnala che l´Ue non ha nessun obbligo automatico di effettuare missioni Pesd in tutte le situazioni di crisi. D´altro canto, i deputati sottolineano che negli Stati membri «si pensa ancora troppo spesso in termini di interessi di sicurezza nazionali» e, ritenendo ciò «controproducente», sollecitano gli Stati membri a non trascurare la responsabilità comune per la tutela degli interessi europei, «per fare dell´Ue un attore più importante sulla scena internazionale». Ma l´Ue non deve «cercare di divenire una superpotenza come gli Stati Uniti, bensì garantire la propria sicurezza e operare per la stabilità delle zone limitrofe», nonché contribuire a un sistema di sicurezza globale all´interno del quadro Onu. I deputati reputano quindi necessario identificare «gli interessi di sicurezza comuni dell´Ue» e «definire più chiaramente le proprie ambizioni circa il ruolo che intende svolgere nel mondo». Il Parlamento sottolinea poi «l´importanza cruciale» di una piena e tempestiva attuazione della Strategia europea in materia di sicurezza (Ses). Adottata nel 2003, la Ses si concentra sulle principali minacce per l´Unione europea (terrorismo, proliferazione delle armi di distruzione di massa, conflitti regionali, fallimento degli Stati e criminalità organizzata), e individua obiettivi strategici. Proponendo che la Ses sia sottoposta a una revisione quinquennale, in concomitanza con l´avvio di ogni nuova legislatura dell´Ue, rileva la necessità della coerenza fra la nuova Ses e la futura dottrina strategica della Nato. Rinnova poi la richiesta di redigere un Libro bianco sulla sicurezza e la difesa europea quale strumento per avviare un vasto dibattito pubblico e assicurare l´attuazione efficace della Ses. I deputati sottolineano poi che l´Unione europea deve avere mezzi per dare attuazione alle sue politiche e che - oltre al rafforzamento delle sue capacità diplomatiche - «necessita anche delle capacità civili e militari per rafforzare la Pesd e assolvere le proprie responsabilità nel mondo». A loro parere, inoltre, Galileo e Gmes dovrebbero essere impiegati «per fini di sicurezza e difesa». Evidenziando però che gli Stati membri dell´Ue spendono complessivamente oltre 200 miliardi di euro l´anno per la difesa, la metà della spesa militare degli Stati Uniti, rilevano «l´inefficienza e la mancanza di coordinamento con cui tali risorse vengono spese». Sollecitano pertanto un´intensificazione degli sforzi volti ad eliminare «inutili doppioni» fra Stati membri, in particolare ricorrendo alla specializzazione, al pooling, alla condivisione delle capacità esistenti e allo sviluppo in comune di nuove. In tale contesto, il Parlamento nota che una politica di difesa comune europea «richiede una Forza armata europea integrata, da equipaggiare con sistemi d´arma comuni che assicurino uniformità ed interoperabilità». L´ue deve quindi puntare alla costituzione di un corpo sempre disponibile di 60 mila uomini, basato sull´Eurocorps «rinforzato se necessario da capacità navali ed aeree». Raccomanda poi lo sviluppo della cooperazione fra gli eserciti nazionali «ai fini di un maggiore sincronismo operativo», proponendo di denominare Safe (Synchronized Armed Forces Europe) tale processo e le forze armate coinvolte. In questo contesto, andrebbe anche definito uno statuto europeo del soldato, che disciplini gli standard di addestramento, la dottrina operativa e la libertà di azione sul campo, i diritti e i doveri, come pure il livello qualitativo dell´equipaggiamento, le cure sanitarie e le assicurazioni. Parallelamente, su suggerimento dei Verdi, il Parlamento chiede che la partnership per la costruzione della pace «si trasformi in un Corpo civile di pace europeo». Ritenendo poi che il potenziale di azione autonoma dell´Ue nel quadro della sua politica estera e di difesa vada accresciuto «mediante una riqualificazione mirata delle sue capacità di analisi, pianificazione, guida e intelligence», il Parlamento saluta la decisione del Consiglio europeo di lavorare a una struttura di pianificazione strategica integrata civile-militare per le operazioni e missioni Pesd. Chiede inoltre l´allestimento di un quartiere generale operativo europeo autonomo e permanente, in grado di effettuare pianificazioni strategiche e condurre operazioni e missioni Pesd ed è favorevole all´idea di creare un Consiglio dei ministri della difesa per conferire maggiore coerenza alle varie politiche difensive nazionali. I deputati si dicono infine favorevoli al rafforzamento di un mercato europeo nel settore della difesa e sicurezza e propongono ulteriori iniziative in tal senso nel campo della sicurezza dell´approvvigionamento e della sicurezza dell´informazione. Sostengono inoltre «energicamente» i «programmi coronati da successo come . Eurofighter» e sollecitano ulteriori iniziative in tema di addestramento comune e standard comuni per il personale da dislocare e assegnare alle stesse operazioni civili e militari. .  
   
 

<<BACK