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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: GARANTIRE L’INFORMAZIONE E LA CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI

 
   
  Bruxelles, 24 febbraio 2009 - Il Parlamento europeo sollecita una corretta trasposizione nel diritto nazionale della direttiva che impone alle imprese l´obbligo d´informazione e consultazione dei lavoratori, chiedendo agli Stati membri di prevedere pene sufficientemente severe in caso di violazione. Li invita inoltre a istituire sistemi a tutela dei rappresentanti dei lavoratori, assicurando che le loro mansioni possano essere svolte durante l´orario di lavoro e, quindi, essere debitamente retribuite. La direttiva 2002/14/Ce è la prima direttiva dell’Unione europea a stabilire in maniera generale un obbligo di informazione e consultazione dei lavoratori a livello di imprese. Approvando con 598 voti favorevoli, 21 contrari e 32 astensioni la relazione di Jean Louis Cottigny (Pse, Fr), il Parlamento constata però che la sua trasposizione ha accumulato «un ritardo considerevole» in taluni Stati membri e ingiunge a quelli che non l´hanno trasposta correttamente di farlo «al più presto». Alcuni di essi, infatti, non hanno tenuto in conto nelle loro misure di recepimento del caso specifico dei giovani lavoratori, delle donne che lavorano a orario ridotto o dei lavoratori occupati per un breve lasso di tempo con contratti a tempo determinato. Chiede quindi alla Commissione di adottare quanto prima misure che consentano di assicurare un corretto recepimento della direttiva e di avviare procedure di infrazione contro quelli che non l´abbiano recepita o che non la abbiano recepita correttamente. Il Parlamento esorta poi gli Stati membri a istituire sanzioni «efficaci, proporzionate e dissuasive» in caso di inosservanza delle regole in materia di diritto all’informazione e alla consultazione dei lavoratori. In tale contesto ritiene necessario individuare e mettere a disposizione degli Stati membri una griglia di sanzioni possibili che potrebbero adottare. Ribadisce inoltre che la sussidiarietà «non può costituire una giustificazione per la mancata ottemperanza . All´obbligo di istituire sanzioni sufficientemente severe che inducano i datori di lavoro a evitare qualsiasi violazione». Ma le informazioni che, se rese note, potrebbero avere ripercussioni estremamente negative sull’impresa «dovrebbero essere soggette all´obbligo di assoluta riservatezza fino al momento della decisione finale su questioni economiche sostanziali concernenti l´impresa (ad esempio sotto forma di una "lettera di intenti")». I deputati invitano inoltre tutti gli Stati membri che non ne dispongano di istituire sistemi di tutela dei rappresentanti dei lavoratori e di prevedere efficaci forme di tutela complementari a favore dei rappresentanti dei lavoratori per i casi di fallimento delle trattative. Ritengono anche necessario definire le modalità di esecuzione dell´incarico di rappresentante dei lavoratori «affinché le relative mansioni possano essere svolte durante l´orario di lavoro e quindi debitamente retribuite». Rilevano poi l´esigenza di garantire ai rappresentanti dei lavoratori dell´amministrazione pubblica e delle imprese statali o del settore finanziario gli stessi diritti di informazione e consultazione attribuiti alle altre categorie di lavoratori. Il Parlamento ritiene anche necessario «ritornare sulla possibilità di ricorrere alla consultazione diretta» per evitare che il datore di lavoro «intervenga in questioni che rientrano nell´ambito della negoziazione collettiva di competenza dei sindacati, come ad esempio le retribuzioni». I deputati, inoltre, chiedono di valutare la necessità di modificare le soglie di organico dell´impresa o dello stabilimento sulla cui base viene applicata la direttiva, per «non escludere dal suo campo di applicazione le microimprese». Invitano poi la Commissione ad adoperarsi affinché, nell’ambito delle decisioni relative a operazioni di fusione e acquisizione, «vengano rispettate le regole nazionali e comunitarie in materia di informazione e consultazione». Infine, il Parlamento chiede alla Commissione di presentare una relazione sulla valutazione dei risultati ottenuti mediante l´applicazione della direttiva 2002/14/Ce per quanto riguarda il rafforzamento del dialogo sociale e la capacità di anticipazione, prevenzione e occupabilità nel mercato del lavoro, ma anche sull´efficacia della direttiva stessa nell´evitare eventuali difficoltà amministrative, giuridiche e finanziarie all´interno delle piccole e medie imprese, integrandola, se del caso, con opportune proposte. .  
   
 

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