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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE DEGLI EUROPEI

 
   
  Bruxelles, 24 febbraio 2009 - Il Parlamento europeo chiede l´adozione di una legislazione che sancisca i principi e gli obiettivi fondamentali della politica in materia di salute mentale e benessere della popolazione. Invitando a ricorrere ai fondi europei, sollecita campagne d´informazione per promuovere la salute mentale e a destigmatizzarne i disturbi. Occorre poi adottare programmi di prevenzione dei suicidi e attribuire particolare attenzione ai giovani, agli anziani e alle condizioni lavorative. In Europa una persona su quattro soffre di problemi di salute mentale almeno una volta nella vita, mentre molte di più ne subiscono gli effetti indiretti. Il costo finanziario della cattiva salute mentale è stimato per la società tra il 3% e il 4% del Pil degli Stati membri, ossia un totale Ue di 436 miliardi di euro la cui maggior parte è legata in primo luogo all´assenza sistematica dal lavoro, all´incapacità di lavorare e al pensionamento anticipato. Approvando la relazione di Evangelia Tzambazi (Pse, El), il Parlamento accoglie quindi positivamente il Patto europeo per la salute mentale e il benessere, e il loro riconoscimento «quale priorità d´azione fondamentale». Più in particolare, sostiene «con vigore» l´invito alla cooperazione e alla promozione dell´azione tra le istituzioni dell´Ue, gli Stati membri, le autorità regionali e locali e le parti sociali nei cinque ambiti prioritari: la promozione della salute mentale e del benessere della popolazione, la lotta contro la stigmatizzazione e l´esclusione sociale, il rafforzamento delle azioni preventive, il sostegno e il trattamento adeguato alle persone affette da problemi mentali, alle loro famiglie e alle persone che se ne prendono cura. Nel lamentarsi della mancata adozione di una direttiva a livello europeo come richiesto da una risoluzione del Parlamento europeo, i deputati chiedono l´adozione immediata della nuova direttiva contro la discriminazione fuori dall´ambito lavorativo al fine di proteggere efficacemente le persone con problemi di salute mentale e invitano la Commissione a mantenere la proposta di una strategia europea sulla salute mentale e il benessere quale obiettivo a lungo termine. Chiedono inoltre agli Stati membri di elaborare una legislazione aggiornata in materia «che codifichi e sancisca i principi, i valori e gli obiettivi fondamentali della politica in materia di salute mentale». Sollecitano poi l´adozione di linee guida comuni europee che definiscano la disabilità conformemente alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili. Il Parlamento chiede all´Ue di utilizzare i finanziamenti disponibili a titolo del Settimo programma quadro «per effettuare un maggior numero di ricerche nel settore» e agli Stati membri di esaminare i finanziamenti previsti per le iniziative in materia a titolo del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale. Incoraggia inoltre la creazione di una piattaforma consultiva dell´Ue sulla salute mentale e il benessere in vista dell´applicazione del Patto europeo. Invita poi gli Stati membri a incoraggiare il rafforzamento del ruolo delle organizzazioni che rappresentano le persone con problemi di salute mentale e coloro che le assistono. Il Parlamento sollecita a organizzare campagne d´informazione pubblica e di sensibilizzazione al fine di promuovere la salute mentale, aumentare le conoscenze in merito ai sintomi più comuni di depressione e di tendenze suicide, destigmatizzare i disturbi mentali e promuovere la ricerca della migliore e più efficace assistenza, nonché l´integrazione attiva delle persone con problemi di salute mentale. In tale contesto chiede anche di sviluppare orientamenti europei «per una copertura responsabile della salute mentale da parte dei media». Ritiene inoltre necessario promuovere e sostenere le attività di riabilitazione realizzate attraverso piccole strutture residenziali che ripropongano la dimensione e il modello familiare. Anche perché «destigmatizzare la malattia mentale significa abbandonare l´uso di pratiche invasive e inumane come anche le pratiche basate sull´approccio detentivo». Il suicidio, notano i deputati, «resta una causa significativa di morte prematura in Europa», con più di 50. 000 decessi l´anno nell´Ue. In nove casi su dieci, inoltre, è preceduto dalla comparsa di disturbi mentali, spesso la depressione. Il Parlamento invita quindi gli Stati membri a porre in atto programmi transettoriali per la prevenzione del suicidio, segnatamente fra i giovani e gli adolescenti, «che promuovano uno stile di vita sano, riducano fattori di rischio quali un accesso facile ai farmaci, alle droghe e alle sostanze chimiche pericolose, e l´abuso di alcol». Dovrebbero inoltre istituire reti regionali d´informazione «al fine di ridurre il fenomeno della depressione e dei comportamenti suicidi» e attuare corsi di formazione specifica per i medici di base e per gli operatori dei servizi psichiatrici in tema di prevenzione e trattamento dei disturbi depressivi, per il riconoscimento del rischio di suicidio e la modalità di gestirlo. Il Parlamento invita gli Stati membri a organizzare programmi di sostegno per i genitori, in particolare per le famiglie svantaggiate, e a promuovere l´assegnazione di posti di consulenti in ogni scuola secondaria per dare risposta alle esigenze socioemotive dei giovani, «con un´attenzione particolare per i programmi di prevenzione, come il rafforzamento dell´autostima e la gestione delle crisi». Sottolinea poi la necessità di una pianificazione del sistema sanitario «che soddisfi la necessità di servizi di salute mentale specialistici per bambini e adolescenti». Invita anche gli Stati membri e l´Unione europea a cooperare per sensibilizzare maggiormente riguardo al deterioramento della situazione della salute mentale dei bambini con genitori emigrati e ad «introdurre programmi scolastici volti ad aiutare questi giovani ad affrontare i problemi psicologici legati all´assenza dei loro genitori». Gli Stati membri sono poi invitati a adottare misure adeguate «per migliorare e mantenere un´elevata qualità di vita per le persone anziane, a promuovere una vecchiaia sana e attiva attraverso la partecipazione alla vita della comunità, compresa la messa a punto di schemi pensionistici flessibili». I deputati sottolineano inoltre la necessità di promuovere ricerche in materia di prevenzione e cura delle malattie neurodegenerative e di altre malattie mentali legate all´età e di formare i professionisti della sanità, al fine di aumentare le conoscenze sulle esigenze degli anziani con problemi di salute mentale. Sollecitano anche misure a sostegno di chi prodiga cure e lo sviluppo di orientamenti per le cure di lunga durata, «al fine di contribuire alla prevenzione del maltrattamento degli anziani e a consentire loro di vivere con dignità in un ambiente adeguato». Il Parlamento invita gli Stati membri a promuovere lo studio delle condizioni lavorative «che possono favorire l´insorgere di disturbi psichici, segnatamente fra le donne», nonché a sostenere e ad attuare corsi specifici di formazione professionale per le persone con problemi di salute mentale «al fine di agevolarne l´integrazione nel mercato del lavoro». Chiede inoltre alla Commissione di prevedere per le imprese e gli enti pubblici l´obbligo di pubblicare annualmente una relazione sulla loro politica e attività a favore della salute mentale dei loro dipendenti. Invita infine i datori di lavoro a adottare programmi di promozione della salute emotiva e mentale dei loro lavoratori, «a fornire opzioni di sostegno improntate sulla riservatezza e la non stigmatizzazione, e ad introdurre politiche di lotta al bullismo». .  
   
 

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