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Notiziario Marketpress di Mercoledì 25 Febbraio 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: LA POLITICA EUROMEDITERRANEA VA RINNOVATA PROFONDAMENTE

 
   
  Bruxelles, 25 febbraio 2009 - L´intera politica euromediterranea dev´essere rinnovata profondamente rafforzando la dimensione politica e il co-sviluppo. E´ quanto sostiene il Parlamento, precisando che l´Unione per il Mediterraneo non è un´alternativa all´ampliamento dell´Ue e non incide sulle prospettive d´adesione. Occorre anche intensificare i negoziati di pace, favorire i diritti umani e la libertà religiosa nella regione, dare nuovo slancio alle politiche migratorie comuni e aumentare il sostegno economico dell´Ue. Approvando con 521 voti favorevoli, 44 contrari e 13 astensioni la relazione di Pasqualina Napoletano (Pse, It), il Parlamento osserva anzitutto che le due sponde del Mediterraneo «stanno allontanandosi sempre più sotto il profilo economico, politico e culturale», e che tali disparità «devono essere colmate al fine di creare a termine uno spazio di pace, sicurezza e prosperità condivisa». Rilevando poi il bilancio «deludente» del processo di Barcellona, ritiene che la proposta di un´Unione per il Mediterraneo (Upm) «costituisca uno strumento al servizio della pace e della prosperità e rappresenti un passo avanti verso l´integrazione economica e territoriale e la cooperazione nell´ambito ecologico e climatico tra i paesi del Mediterraneo». A condizione, però, «che siano realizzate le promesse e siano conseguiti risultati concreti e visibili». Ricordando l´esigenza di non duplicare e sovrapporre strumenti, politiche e livelli istituzionali già esistenti e di garantire una coerenza a tutto il sistema delle relazioni euromediterranee, il Parlamento insiste sulla necessità di «rinnovare profondamente» l´intera politica euromediterranea, rafforzandone la dimensione politica e il co-sviluppo. Inoltre, ricorda che, in ogni caso, l´iniziativa Upm «non esaurisce la prospettiva più ampia di tale politica» e «non ostacolerà le altre iniziative di cooperazione regionale». Rileva peraltro che la partecipazione all´Upm «non rappresenta un´alternativa all´allargamento dell´Ue e non incide sulle prospettive di adesione dei paesi candidati attuali o futuri». Intensificare i negoziati di pace Preoccupati per la recrudescenza del conflitto israelo-palestinese, che incide sul dialogo politico del partenariato euromediterraneo, i deputati auspicano che il rafforzamento delle relazioni euromediterranee dia nuovo impulso allo sviluppo di un´area di pace e prosperità che, assieme alla stabilità politica, «sono fondamentali per la sicurezza collettiva e individuale». Nel sottolineare poi che solo un´intensificazione dei negoziati volti a pervenire a una soluzione globale e duratura può permettere la realizzazione di questo obiettivo, ritengono che l´Unione europea «debba assumere un ruolo guida nella composizione di tali conflitti conquistando la fiducia di tutte le parti implicate». Si compiacciono, peraltro, per la decisione di includere la Lega degli Stati arabi come partecipante a tutte le riunioni a tutti i livelli, in considerazione del suo contributo positivo agli obiettivi della pace, della prosperità e della stabilità nella regione mediterranea. Al fine di allentare le tensioni nell´area del Mediterraneo, il Parlamento ritiene necessario migliorare la comprensione sociale e culturale tra i popoli, e sollecita quindi gli Stati membri e la Commissione a presentare strategie per promuovere tale dialogo. Sostiene poi la decisione di dare una dimensione parlamentare forte all´Upm, «rinforzando così la sua legittimità democratica», che occorre approfondire ulteriormente. Rileva inoltre la necessità di proseguire formalmente la cooperazione nella lotta al terrorismo internazionale, al traffico di stupefacenti, alla criminalità organizzata e alla tratta di esseri umani, e sostiene l´idea di creare un´area priva di armi nucleari e di armi di distruzione di massa. Promuovere i diritti dell´uomo e la libertà religiosa Il Parlamento sottolinea che uno degli obiettivi principali della politica euromediterranea è la promozione dello Stato di diritto, della democrazia, del rispetto dei diritti dell´uomo e del pluralismo politico, e osserva che continuano a esistere «violazioni molto gravi». Nel chiedere di valutare i risultati fin qui raggiunti e l´adeguatezza degli strumenti messi in atto nell´ambito del partenariato, sollecita la Commissione a elaborare criteri di ammissibilità ben definiti per tali strumenti e a istituire un sistema efficace per il monitoraggio della loro attuazione. In tale contesto, invita tutte le parti coinvolte «ad approfondire e favorire il rispetto della libertà religiosa e di coscienza e dei diritti delle minoranze». Esorta inoltre il Consiglio e la Commissione a iscrivere chiaramente la promozione dei diritti dell´uomo e della democrazia negli obiettivi della nuova iniziativa, a rafforzare ulteriormente l´applicazione dei meccanismi esistenti, tra cui la clausola sui diritti dell´uomo contenuta negli accordi di associazione, e a creare un meccanismo per l´applicazione di tale clausola negli accordi di nuova generazione e nei piani d´azione bilaterali della politica di vicinato. Nuovo slancio alla gestione di politiche migratorie comuni Il Parlamento invita tutti i paesi del partenariato, la Commissione e le future istituzioni dell´Upm a dare nuovo slancio alla gestione di politiche migratorie comuni, «allo scopo di valorizzare le risorse umane e di rafforzare gli scambi tra i popoli» ed «evitando una visione esclusivamente securitaria». Precisa poi che occorre concentrarsi sulle opportunità di migrazione legale, sulla lotta ai flussi migratori illegali, su una migliore integrazione degli immigrati e sull´esercizio del diritto di asilo. Nel rilevare l´importanza della stretta collaborazione euromediterranea, ritiene che il partenariato «debba accordare un´attenzione prioritaria alla gestione strutturata dei flussi migratori». D´altro canto sollecita l´Unione e gli Stati membri a verificare che nei centri per immigrati finanziati dall´Ue siano pienamente rispettati i diritti dell´uomo e le libertà fondamentali. Cooperazione economica, tutela dell´ambiente e politica energetica Per i deputati, le iniziative economiche e commerciali dell´Upm per consentire la realizzazione di una zona di libero scambio reciprocamente vantaggiosa devono «favorire la crescita economica della regione, un suo migliore inserimento nell´economia mondiale e la riduzione del divario di sviluppo tra il nord e il sud del Mediterraneo, rafforzando . La coesione sociale». In tale contesto, rilevano l´esigenza di tener conto dell´impatto sociale dei processi di liberalizzazione, soprattutto in termini di sicurezza alimentare. E precisano che l´obiettivo di un´area di libero scambio «non può essere valutato solo in rapporto alla crescita economica, ma soprattutto in termini di creazione di posti di lavoro». Chiedendo poi di incoraggiare i giovani a creare piccole imprese, anche facilitando l´accesso al credito e al microcredito, il Parlamento ritiene che occorra rafforzare il sostegno al Fondo euromediterraneo di investimento e partenariato (Femip). Inoltre, nel sostenere lo sviluppo degli scambi commerciali sud-sud, chiede di valorizzare il ruolo delle parti sociali nella prospettiva di istituire un Comitato economico e sociale euromediterraneo. Invita poi il Consiglio e la Commissione a garantire la possibilità che tutti i paesi dell´Upm abbiano accesso ai programmi regionali già previsti dal partenariato. Il Parlamento sostiene vivamente la dimensione ambientale dell´Upm, quali la nuova iniziativa per il disinquinamento del Mediterraneo e il progetto per l´energia solare. Ricorda poi che per raggiungere gli obiettivi fissati è necessario ampliare i settori di cooperazione, includendovi la gestione idrica, l´agricoltura, la sicurezza dell´approvvigionamento alimentare, l´energia, la formazione professionale, la cultura, la sanità e il turismo. Riconosce infine l´importanza di rafforzare la cooperazione nel settore energetico e l´esigenza di sviluppare un mercato energetico regionale al fine di realizzare progetti su ampia scala nei settori delle energie rinnovabili e delle infrastrutture energetiche. .  
   
 

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