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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
 
   
  PROSECCO IN LATTINA – ZAIA: È UNA BUONA IDEA CHE RISPONDE ALLE ESIGENZE DEL MARKETING MODERNO

 
   
  Venezia - “Nessuno si scandalizza perché il caviale viene venduto in scatola; e nessuno confonde la carne in scatola con la “Fiorentina”: non vedo perché dovremmo stracciarci le vesti per la vendita in lattina del Prosecco. Semmai si tratterà di vigilare sulla qualità del contenuto, perché si tratta del Proseccon del Veneto”. E’ fuori dal coro l’opinione del vicepresidente della Giunta regionale Luca Zaia sulla questione, ma è anche convinta e motivata. “Dal punto di vista del marketing è un’opportunità – spiega – che risponde ad una richiesta che proviene dalla distribuzione e dal mercato mondiale e che ci fornisce una straordinaria occasione per far conoscere ad un numero sempre più vasto di consumatori uno dei nostri vini più famosi. Ricordo che ci sono prodotti che, proprio grazie ad iniziative similari, hanno ampliato a dismisura il numero di conoscitori ed estimatoi, senza che questo abbia significato un appiattimento della qualità o una confusione tra produzioni di vertice e quelle di massa, come nel caso dell’aceto balsamico. Stiamo anche parlando di un target nuovo – aggiunge Zaia – che altrimenti finirebbe comunque per bere in lattina altri vini di chissà dove; gli esperti ci dicono che, ad esempio, entro due o tre anni in Germania la vendita di vino in lattina sarà molto diffusa e se, non sarà veneto, potrebbe essere cileno o australiano. E poi chi berrà il Prosecco in lattina ne diventerà un nuovo consumatore e non ho dubbi che, in altre occasioni, acquisterà le bottiglie di pregio, ricorrendo magari al meglio della nostra Doc Conegliano valdobbiadene”. “Lo ritengo anche un segno dei tempi – dice ancora Zaia – e ricordo che il Prosecco viene venduto sfuso e nei contenitori più disparati e che, anche nella zona Doc, non tutto viene commercializzato in bottiglia, mentre le lattine di Prosecco ci sono già, sono di formato gigante e si chiamano fusti: non mi risulta che questo abbia prodotto danni. Cerchiamo dunque di essere obiettivi e pensiamo piuttosto che in Italia c’è un problema di natura giuridica: il vino a Doc non si può mettere in lattina, mentre altrove la vendita in questo modalità è destinata a diffondersi”. “Non vorrei che qualcuno avesse l’amaro in bocca per non avere avuto per primo l’idea – conclude Zaia – e in ogni caso l’opposizione pregiudiziale al Prosecco in lattina è perdente, perché delle due l’una: o questo sarà un “flop”, e i detrattori dovranno ammettere di essersi sbagliati a preoccuparsi; oppure sarà un successo e allora dovranno recitare un mea culpa e inseguire il mercato”. .  
   
 

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