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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Febbraio 2009
 
   
  INCONTRI PLURALI : “L’INFLUENZA DELLA TRADIZIONE ISLAMICA SULLA CULTURA ITALIANA” GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA

 
   
  Verona, 24 febbraio 2009 - Le radici della cultura e della storia italiana, l’influenza araba, e il concetto che oggi abbiamo di essa. Momento nevralgico che ha cambiato la visione dell’Occidente: 11 settembre 2001. Oggi, più che mai, sorge prepotentemente l’esigenza di risposte negli ambiti di integrazione, accoglienza e tolleranza, nel rispetto del prossimo, soprattutto nei confronti della cultura islamica, che ha influenzato per secoli, segnandola, la nostra cultura. Questo il tema del quarto appuntamento di “Incontri Plurali”, dibattito aperto al pubblico che si terrà giovedì 26 febbraio alle 17, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Verona, Polo Zanotto. A discutere de “L’ influenza della tradizione islamica sulla cultura italiana”, questo il titolo dell’incontro, quattro personaggi di primissimo piano, che per la prima volta in Italia, a Verona, scelgono di confrontarsi apertamente sulla questione: Abdallah Redouane, sunnita, responsabile del Centro Culturale Islamico a cui è affidata la gestione della Moschea di Roma dal 1995. Mohammad Fanai Nematsara, sciita, docente di teologia e filosofia presso l’Istituto Khomeini di Qom, il più importante centro culturale della rivoluzione iraniana; Pietrangelo Buttafuoco, scrittore italiano di grande fama, autore di un recentissimo saggio dal significativo titolo «Cabaret Voltaire. L´islam, il sacro, l´Occidente» edito da Bompiani; Paolo Branca, docente di Lingua araba all’Università Cattolica di Milano. L´incontro sarà introdotto e moderato da Sergio Noto, docente alla facoltà di Economia e coordinatore di “Incontri Plurali”. È la prima volta che nella nostra città si svolge un incontro di tale livello con la presenza di studiosi del mondo arabo, provenienti dai maggiori centri culturali del mondo arabo, in grado di offrire un profilo non distorto di una fede, che coinvolgendo centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, impone un´approfondita riflessione anche in Occidente. . .  
   
 

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